La riscoperta di Camporese

In Davis contro il Messico, Omar potrebbe tornare titolare In Davis contro il Messico, Omar potrebbe tornare titolare La riscoperta di Camporese «Sono un tappabuchi, ma mi sta bene» Graf ko Forfait a Tokyo contro la Hingis ROMA. Toh, Omar... Ma quanto tempo è passato? Fa piacere rivedere vestito d'azzurro il fìsicaccio di Omar Camporese, braccio d'oro del tennis italiano fra il '91 e il '92, bravo ragazzo arrivato a respirare l'aria dei primi 20 del mondo, ma poi precipitato in un buco nero per almeno tre stagioni. Fa piacere rivederlo a un livello accettabile, dopo una delicata operazione al gomito e una crisi di rigetto tale da farlo credere ormai perso, a un passo dal ritiro. Manca dalla Nazionale - di cui è stato il pilastro - dal marzo '93, Italia-Brasile a Modena, ci ritorna d'urgenza per questo Italia-Messico che inizia venerdì al Foro Italico, primo turno della Coppa Davis '97 che potrebbe rivelarsi ben più complicato di quel che sembrava sulla carta per gli azzurri di Panatta: Gaudenzi, Furlan, Nargiso e appunto Camporese, oltre a Marco Meneschincheri e Daniele Musa, chiamati all'ultimo momento per cautelarsi dall'eventuale forfait di Gaudenzi. «Sono felice, strafelice di tornare in Nazionale - dice Omar, che da qualche tempo ha lasciato Torino per far base al Centro Federale di Cesenatico, ed è in trattativa con Riccardo Piatti per riunirsi al suo team -, anche perché è verissimo che non ci speravo più, che sono stato sul punto di smettere. Però non mi illudo per questo di essere tornato quello di quattro, cinque anni fa: sono solo numero 124 del mondo, lontanissimo dai miei livelli migliori. A tennis non gioco male, anzi tecnicamente forse sono anche migliorato, ma mi manca tremendamente la continuità, la differenza sta nella testa. Ma se hanno bisogno di me...». Già, è proprio questo il punto: è passato quasi un lustro da quando Camporese era numero 1 azzurro, ma la rosa di Davis è più o meno sempre la stessa. E se uno dei soliti quattro, cinque è del tutto fuori condizione (Pescosolido), capitan Panatta si vede costretto a richiamare un veterano 29enne nemmeno troppo a posto fisicamente (ha un ginocchio malmesso) che l'ambiente aveva ormai dimenticato. «Senza offesa per nessuno, ditemi un po' che alternative aveva Adriano... Dietro al nostro gruppo non c'è un giocatore che sia uno. Sì, magari c'è qualche giovane buono in prospettiva, parlo di Bracciali, Luzzi, Sciortino, AUgauer, ma sono dei diciotto-diciannovenni, per loro è an¬ cora presto. Comunque questa squadra può andare ancora avanti così qualche anno, i problemi verranno tra un po', quando saremo alla frutta noi». Problemi, e non piccoli, Panatta potrebbe però averne anche molto prima: Gaudenzi è fuori forma, ha un serio problema a un piede ed ora gli è venuta pure la febbre. Camporese è in preallarme: contro il giovane Messico la sua esperienza potrebbe far comodo. «Andrea resta il titolare, sia in singolare che per il doppio con Nargiso. Io cerco di farmi trovare pronto, se di essere una specie di tappabuchi per ogni genere di necessità e niente di più. Giocare per me sarebbe bellissimo, anche solo in doppio, in fondo con Diego ci conosciamo da una vita. Ma anche se starò seduto in panchina tutto il week-end, sono comunque contento di essere rientrato nel giro, anche solo per il piacere di aver rivisto tante facce familiari che non vedevo più da tanto tempo...». Enrico Schiavina FONDO Varate le squadre per i ■ AlinnC*, RECORD SUI 1500. Il marocchino El Guerrouj ha stabilito a Stoccarda il primato mondiale dei 1500 indoor correndo in 3'31"18. Il precedente limite (3'34"16) apparteneva all'algerino Morceli. ■ KRRKELU TRICOLORE, Giovanni Perricelli (Fiamme Azzurre) si è laureato a Pescara campione italiano di marcia sui 50 km percorrendo la distanza in 3 ore 52'31". Secondo, a 6' 13", Michele Didoni. ■ RUGBY, INSISTE IL M1LAH. Risultati (19° turno) di Al: L'Aquila-Milan 21-50, Benetton Tv-Rds Rm 77-8, Ser Colleferro-Simac Pd 12-22, Record Ro-Lafert San Dona 84-7, Fly Flot Calvisano-Amatori Ct 69-3, Hydrocar Bo-Livorno 35-10. Classifica: Milan 25; Benetton 24; Fly 20; Record 16; Simac 15; Lafert, Rds e Hydrocar 12; L'Aquila 10; Livorno 8; Colleferro 2; Amatori 0. ■ CICLISMO AL FOTOFINISH. Ci sono voluti 40' prima che i giudici, visionando e ingrandendo il fotofinish, assegnassero il successo del 2° G.P. Costa degli Etruschi disputato a Donoratico a Biagio Conte e non a Fabio Baldato, che era stato mizialmente decretato vincitore. a BOB, GIALLO Al MONDIALI. Gran caos nell'epilogo dei Mondiali a St. Moritz. Le tre medaglie del bob a 4 restano «vacanti» per due settimane, dopo l'appello della Federazione svizzera contro la squalifica (irregolarità dei mezzi meccanici) dei suoi tre equipaggi giunti ai primi tre posti. Germania I, Germania II e Usa (rispettivamente 4°, 5° e 6°) attendono il verdetto fra 15 giorni. ■ TENNIS, IVANISEVK 0K. A Zagabria Ivanisevic ha vinto il Torneo Croato indoor, battendo in finale l'inglese Rusedski per 7-6 (7-4), 4-6, 7-6 (8-6). Pescosolido con lo svedese Nydahl ha perso la finale di doppio a Shanghai contro MyrnyiUllyett per 7-6 (7-5), 6-7 (4-7), 7-5. ■ SN0WB0ARD, BIS DELLA POSCH. In Coppa del Mondo a Mont St. Anne (Canada), l'altoatesina Marion Posch ha vinto dopo lo speciale anche il gigante, precedendo l'altra azzurra Mair Unter Der Eggen. ■ NUOTO, ANCORA RECORD. Due nuovi record mondiali nella Worls Cup in vasca corta: della cinese Han Xue nei 50 rana con 30"77 (precedente primato 30"99 della stessa Han), del russo Konstantin Ouclikov nei 100 farfalla con 52"26 (52"34 del britannico Hickman). ■ SLITTINO, GRUBER EUROPEO. L'azzurro Reinhard Gruber, 20enne altoatesino, ha conquistato in Val Passiria il titolo europeo su pista naturale, battendo l'altro italiano e campione uscente Graeber. ■ SCHERMA, AZZURRE PRIME. Le azzurre Trillini, Vezzali, Bortolozzi e Bianchedi hanno vinto in Germania il torneo «Sette Nazioni» di fioretto, battendo in finale la Francia. TOKYO. Continua l'anno nero di Steffi Graf: ha dovuto rinunciare alla finale di Tokyo con Martina Hingis. La Graf ha annunciato il ritiro solo un'ora prima del match e ha poi detto di avere risentito di un infortunio occorsole inizialmente prima di Wimbledon '96 e riacutizzatosi a più riprese, l'ultima delle quali nella semifinale su Schultz-McCarthy 6-1, 7-5: una forte infiammazione a un tendine del ginocchio sinistro. «Speriamo si risolva presto - ha detto Steffi -. Ho riposato poco e male, ho provato anche ad allenarmi, ho chiesio aiuto al dottore, ma tutto è stato inutile». La Hingis non è parsa dispiaciuta: «Dopo la semifinale vinta su Huber (6-1, 5-7, 6-2) ero stanca e indolenzita. Da 5 settimane gioco ad alto livello e certi sforzi si fanno sentire». i Mondiali in Norvegia