Padovano: avevo un muro davanti di Angelo Caroli
A secco il bomber che contro i rossoblu era andato già a segno cinque volte A secco il bomber che contro i rossoblu era andato già a segno cinque volte Padovano: avevo un muro davanti E Lippi: ragazzi sveglia, la Samp ci è alle costole e legittimo cartellino rosso. Non per questo credo che la Juve abbia perduto due punti. La partita è stata difficile, sapevamo a cosa andavamo incontro. Abbiamo sofferto troppo perché il campionato italiano fa soffrire tutti. L'aver disputato un'ora in dieci uomini è stato un handicap, che però ha obbli¬ Un attacco bianconero con Padovano lottare fino in fondo. E lo faremo, perche la Juve è squadra che non si rilassa mai. E' una cosa che ho imparato subito, qui alla Juve. E un pensiero lo rivolgo a Inter e Panna, tutt'altro che tagliate fuori». Padovano, in sala stampa, rappresenta l'attacco juventino visto che Del Piero è impegnato in laboriose operazioni di antidoping. Michele non è felice, stavolta non può dedicarre gol a nessuno, «e mi dispiace perché con il Cagliari sono andato a bersaglio già cinque volte, una mia rete sarebbe stata importante per vincere. I tre punti erano l'obiettivo, ma loro non hanno messo il naso fuori dalla gato incosciamente i miei compagni di squadra ad una concentrazione speciale». Sorride di nuovo, segno che il male, stavolta, era proprio necessario. Il finalino è tutto per la Samp, ed è un coktail di elogi e avvertimenti al segugio che non molla la presa: «Sentiamo il suo fiato sul collo, dovremo SPOGLIATOIO ROSSOBLU' Il tecnico mirava al colp finestra più di tanto e per noi attaccanti non è stato possibile sfruttare il contropiede. O loro non hanno approfittato della superiorità numerica, che è lo stesso. Ma io lo capisco, il Cagliari: dopo i quattro gol beccati a Bergamo che cosa poteva fare se non difendersi?». Anche Padovano si toglie il cappello davanti alla Samp, ma senza sbrodolamenti: «E' una grossa squadra, cosa che non ci turba. Se giochiamo come sappiamo, non vedo problemi. E loro dovranno venire a Torino». L'annotazione è tutto un programma. Angelo Caroli accio, ma s'accontenta
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