«Lamerica»? E' in tv
Il film di Amelio sugli albanesi Il film di Amelio sugli albanesi «Lamerica»? E' in tv ROMA. «Lamerica» di Gianni Amelio, un film che ha diviso in due critica e pubblico, con Enrico Lo Verso, Michele Placido e Carmelo Di Mazzarella arriva stasera per la prima volta in tv, su Raiuno, alle 20,50. E in questi giorni, «Lamerica» ha ricevuto la nomination come miglior film straniero da l'Independent Spirit Award, il riconoscimento degli intellettuali Usa, insieme a «Trainspotting», «Le onde del destino», «Hong-Kong Express», «Segreti e bugie», entrando così nella cinquina finale. Premiato tra molte polemiche nel '94 a Venezia soltanto con un Osella, l'anno dopo «Lamerica» aveva ottenuto, oltre a svariati riconoscimenti all'estero, anche il Felix, l'Oscar europeo, permettendo in questo modo ad Amelio di diventare il regista europeo primo in questa classifica, davanti a Ken Loach, Anghelopulos e Kieslowski, visto che un Felix lo aveva già avuto per (Porte aperte» e uno per «Ladro di bambini». E in questi anni, quasi tre, di «Lamerica» Amelio s'è soprattutto occupato, accompagnandolo in giro per il mondo, presenziando alle anteprime, ma anche stringendo rapporti misteriosamente complicati con i molti albanesi che dopo il film hanno cominciato a considerarlo un punto di riferimento imprescindibile in Italia, una sorta di santo protettore cui rivolgersi quando sono in difficoltà. E tanto l'hanno preso in questo giro di affettuosi ricatti, che oggi è in ritardo nella scrittura del nuovo film che do- NELL'AFFRONTARE la sua seconda prova di produttore e regista, Ezio Greggio ha avuto maggior considerazione di se stesso attore: nel senso che invece di cimentarsi senza grande risultato con il genere parodico alla Abrahams & Zucker come nel precedente «Il silenzio dei prosciutti», ha preferito costruire una storiella a misura della sua personalità di comico; e la cosa gli ha giovato. Pur rimanendo una commediola di poca consistenza, «Killer per caso» è costruito sui ritmi asciutti, gli stianiamenti e l'implosa ironia caratteristici del biellese oriundo veneto. Joe Fortunato è un bidonista italico scappato a New York per via di un conto in sospeso con la malavita. Ma anche laggiù la sua vita è in pericolo, cosicché eccolo rimbalzare in California dove per sfuggire agli inseguitori ruba l'auto di un killer e, rispondendo ignaro al di lui telefonino, accetta un lavoretto da un milione di dollari: salvo scoprire che si tratta di ammazzare un supertestimone per conto del feroce gangster Tony Fusciacca. Seguendo le istruzioni dell'avvocato Vince (Rudy De Luca, co-sceneggiatore con Greggio del film), Joe si traveste da poliziotto: però appena indossata la di¬ Qui sopra il regista Gianni Amelio che afferma: «Il mio è un mestiere privilegiato». A sinistra una scena del suo film «Lamerica», premiato a Venezia nel '94
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