«Claudio, così sbagli» di R. Ipp.

«Claudio, così sbagli» «Claudio, così sbagli» Larizza: basta con i decreti «Se si vuole parlare di clientele allora bisogna dare nomi, cognomi e indirizzi precisi» RI Pietro Larizza segretario della Uil contratti? Tutto ciò che è avvenuto alla luce del sole ed è stato realizzato con rapporti negoziali trasparenti non può essere a posteriori giudicato e condannato». Ritiene cioè compatibili forti aumenti e grosse perdite? «Non c'entrano niente la cogestione o la codecisione. Se un governo o un manager denunciano un deficit hanno la responsabilità di dire quando e perché è nato. Non si deve dare la colpa al sindacato attribuendogli il gran demerito di aver firmato buoni contratti». E magari troppo onerosi... «Il concetto di onerosità è complesso. Ed è legato al rapporto fra le parti. Il sindacato non ha l'obbligo di tenere i conti dell'azienda. Effettua lotte sindacali che producono risultati». Per lei Burlando sbaglia tutto? «Se il ministro ritiene necessario fare una critica alla storia deve parlare delle corporazioni autonome che anche nei servizi hanno avuto una condizione negoziale privilegiata». Perché boccia la direttiva del governo per separare la rete dal traffico ferroviario? «Noto con forte preoccupazione che si sta affermando una specie di legge generale nel governo. Si tende a separare i grandi sistemi industriali e produttivi, non so se per moltiplicare gli amministratori o perché si pensa che moltiplicando pani e pesci si trovino amministratori che producono maggiore efficienza». Non vuole che per i treni si ragioni come per il trasporto aereo, distinguendo le compagnie dagli scali? «E' una cosa diversa. La distinzione si è creata negli aeroporti per inserire gli enti locali nella gestione. Sullo sfondo poi c'è un dato matematico, la riduzione degli addetti». Teme tagli? «Naturale. E' assurdo che materie del genere si affrontino con una direttiva che ha il sapore di decreti prefettizi». Non andrà all'incontro con Burlando? «Ne parlerò con la categoria. Quello che conta è esprimere un netto dissenso sulla soluzione indicata. Il dissenso sarà uguale e anche più forte se ci verrà presentato lo spezzatino dell'Enel». [r. ipp.]

Persone citate: Burlando, Larizza, Pietro Larizza