Il Sestriere va in mondovisione

Il Sestriere va in mondovisione Il Sestriere va in mondovisione Via al campionato, fischi per Prodi all'apertura SESTRIERE DAI NOSTRI INVIATI «Dichiaro...». E su Prodi al Sestriere si abbatte una bordata di fischi. Il presidente del Consiglio insiste: «Dichiaro...». Niente da fare, non lo lasciano parlare. E tocca a un presentatore navigato come Ettore Andenna, una vita in tivù con i «Giochi senza frontiere», intervenire in diretta per togliere il premier dall'imbarazzo: «Ragazzi, vi prego. Siamo italiani. E siamo in mondovisione». Sono da poco passate le 19,30. Adesso che sulla zona arrivo delle piste è tornato il silenzio, Prodi può finalmente alzarsi e concludere: «Dichiaro ufficialmente aperti i Mondiali di sci». Si leva qualche applauso, mentre su uno sfondo di montagne imbiancate partono le immagini dello spettacolo «La LE PROMESSE DELLA «BOMBA» SESTRIERE DAL NOSTRO INVIATO ((Alberto, è difficile essere un personaggio?». La rissa che è seguita a una domanda meno sapida che l'acqua fresca è già la dimostrazione di quanto sia difficile essere Tomba: ci finisce sempre in mezzo, lui, da ragazzo indifeso benché lo circondino sei-gorilla-sei e i pressagent lo pilotino nell'informazione. E' successo anche ieri al Sestriere. Una troupe di Canale 5 l'ha inseguito con la domanda sui problemi che pone la popolarità: pare che gli ascoltatori di «Verissimo» non potessero fare a meno di saperlo. E il Gran Bolognese avrebbe pure risposto: un microfono non ha il sex appeal della Forteza ma in fondo procura meno guai. L'incidente tuttavia è arrivato, puntuale coma una gaffe di Mike Bongiorno. Gli uomini della scorta hanno spintonato un po', quelli della troupe hanno insistito troppo, quelli dell'organizzazione sono passati alla controffensiva strappando il pass di accesso all'intervistatore, Tito Giliberto, che urlava «Riprendete, riprendete tutto», sullo stile del vice-Gabibbo. Sai lo scoop. Morale: sul niente si sono costruiti 10 minuti di casino e l'immagine dell'uomo Tomba, per una volta innocente, ne uscirà come al solito ammaccata. E' il suo destino. Pochi campioni, ci viene in mente Maradona, si espongono come fa lui. Chi lo tocca ha un minuto di popolarità ed è tanto sprovveduto (o indifferente) da ficcarsi nelle trappole. E' un playboy usato. Un fuoriclasse esposto ai venti. Un tale lo cerca e gli dice di telefonare a una bella attrice, Lorena Forteza, perché vuole uscire con lui e Alberto non si pone neppure il dubbio che ci sia sotto qualcosa di strano. Chiama una, due, tre volte. Finché la storia esce sui giornali. «Alla vigilia di un appuntamento importante - dice - si inventa sem- storia della neve». gliaia di persone. Fuori, qualcuno protesta perché non è riuscito a entrare. Sul palco d'onore, oltre a Prodi, siedono il suo vice Walter Veltroni, il presidente del comitato organizzatore Giovanni Alberto Agnelli, la moglie Avery Howe, Umberto Agnelli con Donna Allegra, la princi- pessa Ira Fiirstemberg, il presidente della Federazione internazionale sci, lo svizzero Mark Hodler, quello della Federazione d'atletica Primo Nebiolo, il presidente Coni Mario Pescante. Con loro, anche il presidente della Regione, Enzo Ghigo, quello della Provincia Mercedes Bresso, il sindaco di Torino Valentino Castellani, il primo cittadino di Sestriere Francesco Jaime. I fischi su Prodi non sono stati l'unico incidente di una giornata che, in questa stazione voluta e cresciuta all'ombra della famiglia Agnelli, sarà comunque ricordata per altri motivi. RaiDue ha interrotto la diretta senza nessun preavviso, mandando su tutte le furie chi non riceve TeleMontecarlo. Non solo. Ivana Vaccari, la telecronista, ha co- Cominciano così questi Mondiali ai 2 mila metri del Colle. Cominciano in una notte di stelle e gelo, con il cielo illuminato dallo spettacolo pirotecnico della società «La Croix» di Parigi. C'è una folla immensa, sugli spalti e anche sulle piste: mi¬ perto con la sua voce l'inno dei Mondiali, e storpiato i nomi delle due valli che qui si congiungono, Val di Susa e Val elusone. Per il resto, tutto secondo copione. La giornata comincia poco dopo le 12 con gli arrivi delle autorità, e gli atleti impegnati nei primi allenamenti, in vista delle gare che per 10 giorni porteranno il nome di questa località nelle case di 150 milioni di spettatori nel mondo. Sul Sestriere c'è il sole, e tanta neve come non capitava da almeno 20 anni. Alle 13, a bordo di un gatto delle nevi, politici, autorità, organizzatori e vip salgono ai 2600 metri del rifugio Alpette per il pranzo inaugurale. Anche il pubblico e gli sciatori devono salire, ma per loro è una salita che comincia parecchi chilometri più giù, a Cesana, a bordo dei bus di Regione e Sestriere spa: per motivi di sicurezza, per tutto il periodo dei Mondiali la