Trentuno decapitati dagli ultrà islamici

Il massacro nella cittadina di Medea interrotto all'arrivo di una pattuglia militare Il massacro nella cittadina di Medea interrotto all'arrivo di una pattuglia militare Trentuno decapitati dagli ultra islamici Algeria, il boia del commando è un terrorista nano ALGERI. E' un nano il boia al quale i gruppi fondamentalisti armati hanno affidato, la notte tra venerdì e sabato, le nuove vittime sacrificali del loro Ramadan di sangue che è già costato la vita a quasi 300 innocenti. Nelle braccia del nano, la lama del coltello, alternandosi con quella della scure, ha reciso 31 teste, ma il commendo di una cinquantina di uomini che ha seminato il terrore nel quartiere di Ktiten, a Medea, 70 chilometri a Sud di Algeri, avrebbe sterminato tutti gli abitanti se non fosse arrivata ima pattuglia dell'esercito. «Torneremo per uccidervi tutti», hanno urlato fuggendo i terroristi, secondo la ricostruzione che il quotidiano <A1 Watan», vicino ai servizi di sicurezza, ha potuto fare attraverso le concitate testimonianze telefoniche di protagonisti dell'orrenda avventura, la più sanguinosa da quando, dieci giorni fa, il presidente Liaminc Zeroual ha promesso di «sterminare i terroristi». Ad Algeri, riferisce una fonte che ha chiesto l'anonimato, si dice che le vittime appaitenessero a cinque famiglie imparentate con un dissidente del Già, il più radica¬ La promessa dei killer prima di fuggire «Torneremo presto e vi uccideremo tutti» le dei gruppi ir egralisti armati. Il dissidei. .a. sarebbe Ali Bouhdgar, che avrebbe formato un suo gruppo. Non sarebbe il primo caso di cruente rese dei conti tra gruppi armati rivali, anche se osservatori fanno notare che l'eliminazione di parenti di terroristi, che possono costituire potenzialmente un appoggio logistico per l'attività dei fondamentalisti, fa comodo anche al regime. «Bisogna fare qualcosa, non ne possiamo più di questi orrori quo- Un agente delle forze speciali impegnate nella lotta antiterrorismo tidiani», ha detto tra i singhiozzi una donna del quartiere colpito di Medea, al telefono con la giornalista di «El Watan». Solo quelli «che hanno avuto il coraggio di non aprire la porta quando i terroristi hanno bussato casa per casa si sono salvati», hanno raccontato gli scampati. Gli altri sono stati portati uno ad uno dal boia-nano. Una ragazzina che tentava di fuggire dopo aver visto massacrare tutta la sua famiglia è stata raggiunta, investita da una cuni Paesi dell'Europa orientale, già satelliti della defunta Urss. «Siamo tutti uomini di pace e sono convinto che basti che ognuno apporti il suo contributo perché sia possibile mettere a punto l'architettura della sicurezza della nuova Europa». Eltsin, ha detto Chirac, ha esposto con chiarezza la posizione russa, contraria all'allargamento della Nato, ma il colloquio è poi passato a trattare delle condizioni che dovrebbero caratterizzare le decisioni della Nato. [Agi-Ap] raffica di mitra nel ventre. E' gravissima. All'obitorio «sono arrivati 31 corpi, anzi 31 teste e 31 corpi», è l'agghiacciante frase di «El Watan», finora non smentito dalle autorità che da otto giorni hanno imposto mia censura ai giornali accusandoli di esagerare le cifre e di «inventare fatti non accaduti», facendo cosi «il gioco dei terroristi». A Medea, racconta un testimone, nessuno dorme più per paura di un nuovo raid notturno, di essere uccisi nel sonno. Frattanto ieri sera il ministro degli Esteri francese Hervè De Charette ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo algerino Ahmed Attaf per confermargli che gli «orientamenti della politica della Francia nei riguardi dell'Algeria restano immutati». Il colloquio è avvenuto dopo che il governo algerino aveva reagito venerdì scorso con una certa durezza alle dichiarazioni di De Charette alla Commissione esteri dell'Assemblea nazionale. De Charette aveva detto che l'Algeria sta tentando di strappare alla Francia un sostegno che Parigi non intende dare. (Ansa] I traghettatori abusivi h

Persone citate: Ahmed Attaf, Chirac, Eltsin, Hervè De Charette, Zeroual