l'ultima battaglia di Benazir di Fabio Galvano

Oggi il voto, il leader islamico si prepara a tornare al potere cavalcando la lotta alla corruzione Oggi il voto, il leader islamico si prepara a tornare al potere cavalcando la lotta alla corruzione l'ultima battaglia dì Benazir Sharif favorito, la Bhutto rischia l'esilio londinese per una sua pretesa paternità, lo hanno tuttavia bruciato. Il suo ruolo, alle urne, non sarà che di disturbo: come i voti per la corrente del Ppp capeggiata da Gbinwa, la vedova di Murtaza Bhutto; o quelli del Mqm - il fondamentalista movimento Mohajir - che nel 1993 non aveva neppure partecipato alle elezioni. Chi vuole votare contro «la corrotta Benazir» avrà oggi una sola vera scelta: Nawaz Sharif. Per tutta la campagna elettorale Sharif ha cavalcato la tigre di «mani pulite» e del risanamento economico. E la tigre è con lui: come simbolo sulle schede elettorali, anche se la Bhutto l'ha subito infilzata nei manifesti con la freccia che è invece il suo simbolo; ma anche per il desiderio dichiarato di fare del Pakistan una della nuove «tigri asiatiche». Quanto siano pulite le sue mani è difficile dire; ma è vero che, deposto nel 1993, la Corte Suprema - a differenza di quanto ha fatto nei giorni scorsi con Benazir - lo aveva assolto. «L'economia - proclama Sharif - è nei guai per gli errori del governo Bhutto: il Pakistan deve proiettare una nuova immagine». Il passato governo di questo industriale riciclato in politico durante gli an¬ Il governo rivela decenni di rischiosi esperimenti per scopi militari ni di Zia, e che ha saputo amalgamare nel Pml (Pakistan Muslim League) tutte le forze islamiche moderate, aveva perseguito un programma di liberalizzazione e privatizzazioni, ma aveva anche sperperato fondi in programmi come quello dei «taxi gialli», in cui si fornivano esentasse ai disoccupati auto d'importazione. Ora intende rilanciare quelle iniziative, proprio nel momento in cui il Fondo Monetario chiede un maggior controllo del debito pubblico (4 anziché 6,3 per cento) come condizione alle indispensabili azioni di puntellamento (le riserve sono scese a 640 milioni di dollari). La decisione di Moody's di ridurre la valutazione creditizia del Pakistan da Bl a B2 non ha aiutato. Come non aiuta, nella percezione di questo Paese che celebrando ad agosto i suoi 50 anni di vita deve riflettere sui 24 anni di dittature militari, il fatto che Sharif abbia dato il suo placet - «In combutta con Leghari e con i militari», proclama Benazir - al nuovo Consiglio di Sicurezza: un organismo formato e presieduto dallo stesso Leghari, ma attraverso cui i militari assumono formalmente un ruolo consultivo negli affari di governo. Fabio Galvano I PROTAGONI: A RADIOGRAFIA DEL PAESE PRESIDENTE FAROUK LEGAHRI TIPO DI REGIME ISLAMICO SUPERFICIE 769.095 kmq POPOLAZ. CAPITALE 130 i ISLAMABAD LINGUE UFF URDÙ, INGLESE RELIGIONI MUSUL CRISI INDÙ ECONOMIA (dati 1995) PIL 105 mila mld. di lire! PIL PRO CAPITE TASSO D'INFLAZ. TASSO DI DISOC. 6,3% 803 mila lire 12,3% DEBITO ESTERO 28 mld. di dollari PRODUZIONi PRINCIPAL! COTONE (fibre) 1,7 milioni di ton. GASNATURALE 18,2 mid. dime REDDITO IN % SUL PIL SERVIZI 49 AGRICOLTURA 24 ESTRAZIONI 4 INDUSTRIA 23 Un venditore ambulante passa in una strada di Larkana sullo sfondo dei manifesti della campagna elettorale CRISI SENZ Luglio 1977: il generale Zia Ul Haq caccia dal potere il primo ministro Zulfikar Ali Bhutto e instaura la lege marziale Marzo 1978: Ali Bhutto è condannato a morte Dicembre 1979: invasione sovietica dell'Afghanistan. Flusso di profughi verso il Pakistan Aprile 1979: l'ex premier Ali Bhutto viene impiccato Dicembre 1985: la legge marziale è abrogata e i partiti politici sono autorizzati a riprendere le loro attività politiche Aprile 1986: Benazir Bhutto, figlia di Zulfikar, rientra in Pakistan dopo due anni di esilio a Londra. Viene trionfalmente accolta da centinaia di migliaia di sostenitori Agosto 1988: il generale Zia, capo dello Stato, muore nella misteriosa esplosione del suo aereo Novembre 1988: vittoria elettorale del partito del popolo pakistano della Bhutto, che diventa primo ministro Agosto 1990: la Bhutto è destituita dal presidente Ishaq Khan. La sostituisce Nawaz Sharif, leader della Lega musulmana Ottobre 1993: la Bhutto torna al potere dopo la vittoria del suo ppp alle elezioni 20 sett. '96: Murtaza Bhutto, fratello di Benazir, viene ucciso dalla polizia a Karachi. La tragedia accelera la caduta di Benazir, il cui prestigio è già scosso da accuse di corruzione al suo entourage 27 sett. '96: la capitale afghana Kabul cade in mano dei taleban, gli «studenti islamici» sostenuti dal ministro dell'Interno pakistano Novembre 1996: manifestazioni di piazza del partito islamico portano alle dimissioni di Benazir Bhutto n avvocato per salvarlo

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