Caso Muscolo, non ci fu reato di Paolo Lingua
Caso Muscolo, non ci fu reato Caso Muscolo, non ci fu reato «Nessun rapporto del Gran Maestro con Sindona e Miceli» dispose perquisizioni, sequestri e controlli presso le sedi di tutte le famiglie massoniche italiane: dal Grande Oriente d'Italia (Palazzo Giustiniani), la struttura più numerosa, alla Gran Loggia d'Italia (rito scozzese), sino ad altre aggregazioni nazionali e locali. Si disse, nel «polverone» che l'inchiesta aveva sollevato, che la magistratura di Palmi cercava connessioni tra le associazioni malavitose organizzate (mafia, 'ndrangheta, ecc.) e «nomi eccellenti»: magistrati, giornalisti, politici, militari, imprenditori. Sempre in quella occasione, il nome dell'avv. Pietro Muscolo - che è deceduto nel settembre del 1994, all'età di 69 anni - venne addirittura avvicinato a quello di Michele Sindona e a quello di Joseph Miceli. Si disse, inoltre, che Muscolo era, in qualche modo, coinvolto nella vicenda legata al presunto «golpe bianco» di Edgardo Sogno. ria spuria», dal momento che in Italia nussuna famiglia massonica ha il riconoscimento ufficiale da parte della Gran Loggia d'Inghilterra) ha avuto connessioni con la malavita, né a Genova, né in Calabria. E non si può parlare di «segretezza» o di strutture «coperte»: l'avv. Pietro Muscolo, grintoso penalista e appassionato di ricerca giuridica (al suo attivo ci sono una ventina di pubblicazioni di diritto penale e di procedura penale), non faceva mistero della sua attività. Iscritto alla loggia massonica all'età di 25 anni, ostentava, anche nelle aule giudiziarie, un vistoso anello con sigillo e il distintivo con la squadra e il compasso al risvolto dell'abito. La targa d'ottone della sua famiglia massonica spiccava, per le dimensioni, a fianco del portone di via Caffaro 4. Nel corso delle indagini di questi anni, è stato accertato, senza ombre di dubbio, che l'avv. Muscolo non aveva mai avuto alcun rapporto, neppure casuale, con Sindona e con Miceli. Lo stesso Luciano Violante, oltre un anno fa, nel corso d'un procedimento penale, ha precisato che, quando era sostituto procuratore della Repubblica a Torino, non aveva mai avuto a che fare con l'avv. Muscolo riguardo al caso Sogno e che non lo aveva neppure sentito come teste. Anche riguardo alla perquisizione subita nel 1992, l'inchiesta s'è subito fermata: negli elenchi di Muscolo non c'erano «nomi eccellenti», ma neppure personaggi indagati o collegati anche episodicamente, con organizzazioni malavitose. Nessuna delle logge aderenti al «Grande Oriente Italiano» (che neppure può essere definito «massone- Paolo Lingua
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