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«L'Europa alla tedesca creerà disoccupati» «L'Europa alla tedesca creerà disoccupati» recessivi, sostiene il grande finanziere. Rinunciando a ogni manovra sul bilancio per contrastare fenomeni economici avversi, gli Stati europei si sarebbero legati le mani (tutto il contrario di quanto pensano diversi economisti tedeschi, secondo i quali il «patto di stabilità» non è vincolante abbastanza). Occorre una soluzione del tutto diversa. L'unico modo di assicurare solidità alla moneta unica senza infliggere agli europei inutili sacrifici è unificare le politiche di bilancio di tutti i Paesi membri. Ma per far questo occorre un potere politico centrale, che i governi nazionali non desiderano. [s. 1.] DAVOS. George Soros, il finanziere che si è costruito una ricchezza smisurata speculando sulle valute, dal convegno del World Economie Forum lancia un avvertimento all'Europa: state attenti, perché se fate l'Unione monetaria «alla tedesca» aumenterete ancora il numero dei disoccupati. Soros prende di mira il «patto di stabilità», voluto dalla Germania e accettato al vertice di Dublino da tutti gli altri membri dell'Unione europea: quel patto che costringe per sempre ciascuno Stato a non superare il 3% di deficit ogni anno, pena multe severissime. Una ricetta sicura per il disastro, con pesanti effetti veri di quelli di Maastricht. «No, questo non è possibile: i criteri devono essere uguali per tutti», dichiara il commissario europeo agli Affari monetari, Yves-Thibault de Silguy. Poi precisa: «La valutazione su chi entra e chi no sarà fatta sui risultati del '97 e sui bilanci di previsione per l'anno '98, che in quel momento europea non dovrà in alcun modo impegnarsi a sostenere il cambio di lira e peseta. E' appunto il timore di una bufera valutaria a sconsigliare una transizione anche breve. Bruxelles invece smentisce una voce secondo cui al danno dell'attesa si sarebbe aggiunta la beffa: che cioè per il secondo turno si sarebbero stabiliti criteri ancora più se¬ sarebbero lasciate fuori in cambio di una dichiarazione solenne di ammetterle, appunto, un anno dopo; e che farebbero ugualmente parte del «consiglio di stabilità» (il comitato informale dei ministri dei Paesi aderenti alla moneta unica, proposto dai francesi). Qual è l'ostacolo? Secondo la Bundesbank, nel periodo transitorio la Banca centrale