Manicomio-lager, imputati assolti
Manicomio-lager, imputati assolti Manicomio-lager, imputati assolti Agrigento, dopo 10 anni di indagini nessun colpevole A lanciare sassi, poi tutti in classe Torino, hanno colpito il padre di un loro compagno AGRIGENTO. Nove anni di denunce, indagini, polemiche sull'ospedale psichiatrico lager di Agrigento hanno portato all'assoluzione dei due imputati. L'ex direttore sanitario Gerlando Taibi e l'ex primario Angelo Mongiovì, accusati di omicidio plurimo e abbandono d'incapace, alla lettura del verdetto hanno pianto. Il pm ha annunciato appello sia contro la sentenza sia contro l'ordinanza che non ammise al processo la perizia dell'accusa, secondo cui i decessi di alcuni dei 300 ricoverati erano attribuibili alle condizioni di vita nell'ospedale. RavidàAPAG. 13 7 02 0 2> 9"771122"176003 .1 TORINO. Era un gioco impara to dalla televisione: prima di andare in classe, terza media di Rivoli, un centro della cintura torinese, andavano su un cavalcavia a lanciar sassi, come «quelli più grandi», le «teste vuote» divenute famose dopo l'omicidio sul ponte della Cavallosa, a Tortona. Fino a quando, venerdì mattina hanno colpito davvero un'auto: parabrezza rotto, guidatore fuori strada ferito. L'automobilista conosceva bene quel ponte. Anche se dolorante per una costola ammaccata, è riuscito a vedere in faccia qualcuno dei ragazzini della banda: è il padre di un ragazzo che frequentava la stessa scuola, poco distante dal cavalcavia. Così, con l'aiuto del preside che ha convocato in palestra gli studenti, i colpevoli sono stati individuati. Piangendo, hanno ammesso: «Non lo faremo più». Conti, Longo e Padovani IN CRONACA C
Persone citate: Angelo Mongiovì, Longo, Padovani, Taibi
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