A Milano

k Milano k Milano Tolti tutti ipresidi ROMA. La «guerra dei trattori» è finita a Milano, Venezia e Piacenza, ma continua in altre zone e rischia di inasprisi con un repentino cambio di strategia destinato a creare nuovi disagi. A 16 giorni dall'avvio della protesta, il «campo base» sulla Rivoltana e gli altri presidi lombardi (Linate, Malpensa e Pavia) sono stati abbandonati dagli allev --.tori nelle prime ore del pomeriggio di ieri, lasciando montagne di rifiuti e strade e piazzole dissestate dalle ruote di centinaia di trattori. A Venezia in mattinata gli allevatori confermavano il blocco degli accessi all'aeroporto e alla statale triestina, ma poi decidevano di rientrare a casa e di ristabilire la normalità: si sono verificati alcuni incidenti con la polizia e il procuratore della Repubblica Nordio ha aperto un'inchiesta nei confronti di una decina eli manifestanti con l'ipotesi di reato per blocco stradale e interruzione di pubblico servizio. Anche a Piacenza sono stati rimossi i blocchi vicino all'imbocco delle autostrade e quelli alla barriera di Milano, nei pressi del ponte sul Po. Ma una parte degli allevatori lombardi e veneti si ripromette di insistere nella protesta con altre modalità, trasferendo un consistente numero di trattori in prossimità dei cancelli dei maggiori caseifici per fermare l'approvvigionamento di latte proveniente da Paesi dell'Unione europea. Invece, non accennano ad allentare la pressione i cobas del latte di Reggio Emilia che, fra l'altro, hanno paralizzato l'ingresso al quartiere fieristico. Mentre i comitati di base degli allevatori continuano a protestare contro l'insufficienza delle misure adottate dal governo, le maggiori confederazioni agricole esprimono giudizi sostanzialmente positivi, ma reclamano l'urgente varo di ulteriori provvedimenti. «Il decreto del governo - commenta il presidente della Coldiretti, Paolo Micolini - è un passo avanti ed è il frutto della concertazione avviata con il governo». Giuseppe Avolio, presidente della Cia, osserva che la protesta è servita solo a ritardare la soluzione del problema: «Il decreto è solo un provvedimento tampone senza nessuna efficacia se non verrà presto approvata una riforma globale della previdenza agricola». Per il presidente della Confagricoltura, Augusto Bocchini, bisogna agire rapidamente e con l'orza: la questione delle quote si riproporrà fra breve drammaticamente. |g. c. f.l

Persone citate: Augusto Bocchini, Giuseppe Avolio, Nordio, Paolo Micolini

Luoghi citati: Milano, Pavia, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Venezia