«Adesso deve darci più soldi»
«Adesso deve darci più soldi» «Adesso deve darci più soldi» Ricatti e timori nelle intercettazioni B ROMA ENEDETTO è quello più in pericolo... E' stato lui LA CUGINA DEL CUORE «Ha pagato con la vita la sua ingenuità» B ENEDETTO è quello più in pericolo... E' stato lui che ha sparato... Il fatto l'ha fatto lui», dice Ivano. Benedetto è Benedetto Ceraulo, l'uomo arrestato ieri mattina con l'accusa di essere il killer di Maurizio Gucci. Ivano è Ivano Savioni, il portiere d'albergo considerato uno degli organizzatori, anche lui in carcere da poco più di ventiquattr'ore. E' il 16 gemiaio scorso, e Ivóiio Savioni parla con Gabriele C, il super-testimone dell'inchiesta. Una microspia della Criminalpol registra. Savioni racconta che sui giornali è uscita la notizia di una proroga dell'indagme sull'omicidio Gucci, che Pina Auriemma e Ceraulo sono preoccupati, che proprio Benedetto, «l'altro giorno», gli ha detto che bisognava andare dalla signora Reggiani Martinelli per chiederle altro denaro. «Questi qui hanno paura», dice Savioni al super-teste, mentre «lei si sente più sicura». Gli mvestigatori hanno pochi dubbi: «Questi qui» sono i due esecutori materiali, e «lei» è la ex moglie di Gucci. Ivano continua: «Quelli non hanno niente da perdere» e una sola preoccupazione, che alla UNA FORTUNA CONTESA CMILANO OME in un film... E giù a sprecare paragoni improponibili, come Dallas, come Dynasty, che fanno venire i brividi adesso che l'omicidio di Maurizio, l'ultimo dei Gucci a capo della Gucci, è omicidio con colpevoli certi, nomi e cognomi noti, un mandante preciso: l'ex moglie abbandonata pronta a pagare 600 milioni ai killer dell'ex marito, altro che mafia dei casinò, malavita organizzata o vendetta di creditori bidonati. Brutta, bruttissima storia che per un attimo sembra incrinare il passato, il successo, la fortuna di un gruppo che è molto più di una griffe, quasi un mito nel gran mondo del lusso e del fashion. Triste saga dove l'oggi prende le distanze dall'altroieri perché, si sa, il «business is business» e che business, se è vero, come è vero, che oggi la Gucci è una macchina perfetta per far quattrini: in meno di due anni il valore delle azioni è schizzato a Wall Street da 22 a 70 dollari, il fat- FIRENZE. La notizia dell'arresto dell'ex moglie di Maurizio Gucci ha provocato nuovo sconquasso in una famiglia da tempo in preda alle faide. Ivonne Moschetto, moglie di Paolo, cugino di Maurizio, commenta. Che cosa ha provato alla notizia dell'arresto? «Tristezza. E' difficile dare un giudizio. Tutti ricordiamo con affetto Maurizio. Da due anni eravamo in ansia nell'attesa che l'inchiesta approdasse a qualche risultato ma non mi aspettavo questo finale». In che rapporti è rimasta con Patrizia Reggiani? «Un buon vicinato sia con lei che con le due ragazze». L'eredità che lascia Maurizio è così ingente da spingere all'o¬ Reggiani Martinelli «un tumore alla testa abbia fatto perdere la ragione del tutto». Il discorso di Savioni ritorna ai giorni immediatamente successivi al delitto. La «maga» Pina, ricorda, «andava avanti a calmanti e valium... Se la fermavano in quei giorni, mamma mia!». Ma anche lui non era tanto tranquillo. «La prima sera tremavo», dice. E quando quattro uomini in borghese entrarono nell'albergo dove lavorava chiedendo i registri, si spaventò mol¬ micidio? «Non saprei. Qualunque sia la cifra tutto mi pare assurdo. Forse Patrizia ha accumulato negli anni un risentimento sfociato in odio». Il movente è più la vendetta che l'interesse? «Direi che si abbinano». «I Gucci sono ingenui, vengono travolti dalla passione, sono di cuore, per questo con le donne non hanno mai fortuna. Povero Maurizio, sono sconvolta: per un'eredità si può arrivare a tanto?». E' l'amaro commento di Patrizia Gucci, cugina di Maurizio al quale era molto legata. «L'ultima volta che ho visto Patrizia Reggiani - dice - è stato ai funerali di Maurizio», [f. m.] to: «Me l'ero fatta nei pantaloni». Per gli mvestigatori, questi brani di intercettazione sono la prova del nove: Savioni ha praticamente raccontato l'omicidio, confermando a Gabriele C. quello che il testimone aveva verbalizzato davanti al magistrato. Nei sucessivi incontri coi presunti intermediari e killer, a Gabriele C. viene affiancato un agente infiltrato, presentato come un colombiano legato ad organizzazioni criminali. E le intercettazioni continuano, regi¬ strando altre confessioni sull'omicidio Gucci. Savioni e Pina Auriemma decidono di vedersi per discutere il modo con cui «spillare» altri soldi alla vedova Gucci. L'incontro avviene lunedi scorso, 27 gennaio. La microspia è piazzata dentro la macchina di Savioni, e Pina parla ancora di denaro. A lei era stata garantita una rendita vitalizia di tre milioni al mese, ma non si fida. «Voi i soldi li avete avuti - dice "la maga" a Ivano -... chiamala li-
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