Ridateci la Grande Muraglia di Domenico Quirico

Ridateci la Grande Muraglia Ridateci la Grande Muraglia SONO sempre consapevole di essere circondato da un muro, in fondo sono solo vecchi mattoni rinforzati in una data più tarda di mattoni nuovi. Ma tutto questo si è combinato a formare un muro che ci chiude dentro. Quando la finiremo di rinforzare la Muraglia con nuovi mattoni? Sia maledetta questa meravigliosa Muraglia». Forse ci vorrebbe Lu Xun, grande viaggiatore metafisico nell'angoscia cinese, per raccontare come rinascerà una scheggia di Pechino, le mura dei Ming che abbracciavano e soffocavano la metropoli come l'altra Muraglia cingeva l'impero. E' un progetto che può nascere solo in un Paese dove la regola confuciana dell'obbedienza è un 70201> 771122"176003 galateo dello spirito fino a sfiorare il paradosso. Il municipio di Pechino, infatti, ha energicamente «invitato» la popolazione a restituire gli antichi mattoni con cui erano costruite le secolari fortificazioni; dopo la demolizione negli Anni Cinquanta sono stati inghiottiti in balconi e tramezzi, pavimenti e cantine delle case private. Così, pezzo per pezzo, con pazienza di formiche, il bastione alto 12 metri irto di torri dovrebbe rinascere dal passato. Pechino è stata assassinata negli anni in cui Mao si spianava la via davanti ai posteri senza badare ai dettagli. Il delitto fu consumato a poco a poco: le prime a cadere furono proprio le mura, simbolo della diversità urbana di fronte alla campagna culla dei nuovi padroni, poi le porte, infine i portici che ritmavano lo spazio delle strade, per lasciar posto a un traffico che esisteva solo nei sogni dei burocrati. All'ordine geomantico dell'impero millenario fu sostituito un caos popolato di officine nauseabonde, caser¬ me, mostruose collezioni di edifici in stile greco-staliniano dove erano accampati i nuovi ossequienti mandarini comunisti. Come tutte le città incrostate di storia anche Pechino si è nutrita di se stessa. Ma capitelli e colonne romane sono finite ad arricchire basiliche, palazzi e castelli; nel Paese dove vigeva contro ii Passato «la legge delle 4 ripuliture», meno gloriosamente, i quadrati mattoni di fango sfornati dalle botteghe imperiali servono a puntellare le casupole del fallito sogno rivoluzionario. Ora i giornali sono già pieni di dichiarazioni di «ladri» pentiti che raccontano come da bambini avevano allegramente collaborato al saccheggio e promettono di riportare l'artistico maltolto. Finirà come sempre con i restauri cinesi: nell'ansia di far rivivere il passato prima demonizzato (e richiamare i turisti) tutto avviene con il minimo dei mezzi tecnici e il massimo di ignoranza artistica. Domenico Quirico

Persone citate: Mao, Muraglia

Luoghi citati: Pechino