Prodi: «Referendum da rivedere» di Sergio Romano

Il premier: se non entro in Europa mi dimetto. A D'Alema: governa il leader della coalizione vincente Il premier: se non entro in Europa mi dimetto. A D'Alema: governa il leader della coalizione vincente Prodi: «Referendum da rivedere» Mancino e Violante: solidarietà alla Consulta IL COMPITO ADESSO E' PIÙ' DIFFICILE S ONO allibito, indignato, sconvolto dal linguaggio di Marco Pannella, più ancora che dalla inconsistenza dei suoi argomenti (se tali possiamo definirli) a proposito del rigetto di molti dei troppi referendum, respinti dalla Corte Costituzionale. Insulti, insinuazioni, minacce: nient'altro ha saputo esprimere. Quel che più mi rincresce - nell'uomo che tanti anni fa mi fu vicino, quando insieme ci battemmo per l'introduzione del divorzio nelle leggi del nostro Paese: una battaglia di civiltà - è il brutto vezzo d'invocare, a sostegno delle sue tesi più balorde, il nome di uomini alti e puri che mi furono cari, ieri Gaetano Salvemini ed Ernesto Rossi, L'omicidio dello stilista nel '95 a Milano. Una maga e un portiere d'albergo aiutarono la donna a trovare i sicari Delitto Cucci, in cello l'ex moglie e 4 complici Assoldò i killer con seicento milioni, temeva di perdere l'eredità AL CINEMA PER SFUGGIRE ALLA TIVÙ' R; ESURREZIONE? Si torna al cinema: s'allungano le file di sera, di sabato c di domenica, gli spettatori s'affollano tanto che a volte non si riesce ad entrare; i film offrono di nuovo modelli e argomenti per la discussione collettiva, per i commenti giornalistici; si dissolve quell'aria mesta, senza passione né felicità né futuro, che accompagnava la lagna continua dei cineasti. IN una conferenza stampa, nel corso del suo viaggio a Londra, il presidente del Consiglio ha sostenuto che la decisione della Corte Costituzionale sui referendum elettorali non avrà alcuna influenza sui lavori della commissione bicamerale. «La Bicamerale - ha detto Prodi - ha un suo cammino che non è né aiutato né danneggiato dalle decisioni sui referendum». Temo che sbagli. Per capire che cosa potrebbe accadere nella commissione bicamerale proviamo a ragionare «per assurdo» e a immaginare che cosa sarebbe accaduto se la Corte Costituzionale avesse approvato i due referendum proposti da Pannella per l'abrogazione della quota proporzionale. Gli italiani sarebbero andati alle urne nel giro di qualche mese e avrebbero dato alla classe politica - questa volta con maggiore chiarezza di quanto non sia accaduto nel 1993 -una indicazione sul tipo di legge elettorale con cui vogliono eleggere i loro rappresentanti. Avrebbero potuto votare per la soppressione della quota proporzionale, e in tal caso i partiti avrebbero capito che il Paese vuole un sistema maggioritario «pulito» senza contaminazioni proporzionalistiche. Avrebbero potuto votare per la conservazione della quota, e tutti i partiti (anche i più «maggioritari») avrebbero capito che questa legge elettorale, cosi com'è, risponde alle preferenze della maggioranza del Paese. In ambedue i casi la Corte avrebbe tolto una patata calda dalle mani dei politici e affidato ai cittadini la soluzione di una delle più intricate questioni con cui il Parlamento (non la commissione) dovrà misurarsi nel corso dei prossimi mesi. Li- Sergio Romano CONTINUA A PAG. 8 SETTIMA COLONNA La Cina rivuole le pietr ROMA. Gli insulti di Pannella, gli attacchi di Mario Segni, i malumori di molti deputati: il giorno dopo le sentenze sui referendum, sulla Corte Costituzionale si sono scatenate le polemiche. Violante e Mancino hanno detto basta e sono scesi in campo i presidenti di Camera e Senato: «Sentiamo il dovere di richiamare l'attenzione di tutti sul rispetto delle istituzioni come fondamento della democrazia e della convivenza civile». Fausto Bertinotti, a sua volta, ha commentato: «Non vedo le ragioni di queste scomposte reazioni, la Corte si è mossa su una giurisprudenza molto consolidata». Sull'istituto del referendum è intervenuto anche il presidente del Consiglio: «E' da rivedere». Prodi, che in un'intervista alla Cnn ha affermato: «Se non entriamo in Europa mi dimetto», ha parlato anche della manovra: «Il Polo ci rifletta». E a D'Alema: «Governa il leader della coalizione vincente». E intanto nella Bicamerale c'è la caccia al posto. Galvano, Meli, Rapisarda e Sangiorgio ALLE PAG. 5,6 E 7 [~NORBERTO | BOBBIO BOBBIO «troppi quesiti Questo è l'abuso» TORINO. «Il vero abuso è la proliferazione dei referendum», secondo il senatore a vita Norberto Bobbio (foto). «In sé - spiega -, l'istituto referendario non è né buono né cattivo: soquesiti a fare la diffe renza». Tiberga A PAG. 5 no i renz 5 renzI no i I renz SALE DI NUOVO PIENE OGGI CON LA STAMPA «Specchio» svela la bellezza spagnola Le cifre globali verranno, con la classica lentezza, chissà quando: intanto, l'inversione di tendenza e già chiara. Si sa che i film italiani realizzati nel 1996 sono stati 99,24 più che nel 1995: anche se al 40 per cento non sono arrivati nei cinema. Si sa che i quindici film di maggiore successo hanno incassato in questa stagione 50 miliardi più che nella precedente. Si sa che son diventati quattro anziché uno i film popolari che hanno superato i 24 miliardi d'incasso («Independence Day», «Il gobbo di Nótre Dame», «Il ciclone», «A spasso nel tempo»). Film-fenomeno resta «Il ciclone» di Leonardo Pieraccioni: oltre 35 miliardi di incasso. E' il risultato d'una somma: idea seducente, irresistibile (senza che tu faccia nulla, la vita tetra può cambiare per un evento fortunato quanto una vittoria alla lotteria, al «gratta e vinci», al totocalcio); più un prodotto neutro (né bello né brutto, né volgare né raffinato, né sensuale né asessuato, né buffo né triste, piacevolmente fresco e innocuo come certi budini da supermarket); più una strategia di mercato assai abile, che ha lanciato bene il film, lo ha distribuito in moltissimi cinema, lo ha lasciato vivere e crescere per oltre un mese. Ma gli spettatori non mancano per film d'ogni genere: da «Evita» al dramma del pianista australiano di «Shine», dal thriller «Ransom-Il riscatto» alle struggenti storie di famiglia Oggi con «La Stampa» c'è «Specchio» che dedica la copertina a Lorena Forteza, prepotente bellezza spagnola, fra gli interpreti de «Il ciclone», il film di Pieraccioni. Tra i servizi, Sestriere, capitale dello sci. de « Pieri Sest de «PieraSestride « I Pieri I Sest vizi, sci. rdo è la moglie della vittima

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