Più care le polizze a rate di Giuseppe Alberti

Più care le polizze arate Più care le polizze arate SETTORE VITA Anche nel settore vita (polizze per pensioni integrative, formule miste ecc.), sono previste determinate percentuali d'aumento. Se il pagamento viene effettuato ogni sei mesi, la percentuale risulta del 2%, per giungere al 2,5% se si tratta di rate quadrimestrali, del 3% se la polizza la si paga ogni 3 mesi e del 5% quando la rateazione è mensile. E' vero che nel ramo vita ciò può incidere, anche se minimamente, sulla rendita dell'operazione, ma è anche vero che l'assicurato non versa in forma anticipata quanto previsto dal contratto. DOPO 15 GIORNI Sempre in tema di contratti sulla vita (pensioni integrative ecc.), se il premio della polizza viene pagato dopo un certo periodo dalla data indicata nel contratto, scattano degli interessi che vengono conteggiati dopo il 15° giorno dalla data di scadenza, oppure dal 30° giorno d'una o l'altra opzione dipende dalla società assicuratrice). UN ESEMPIO Facciamo un esempio. Se il costo annuo di una polizza è di 5.127.600 lire, rinnovandola dopo il 15° giorno il premio risulta maggiorato dello 0,87%, passando a 5.172.200 lire (44.600 lire in più). Se il rinnovo avviene dopo il 30° giorno, il tasso di interesse passa all'I,2%, procurando un aumento di 66.600 lire. Se il pagamento si effettua al 6° mese, la percentuale sale al 5,2%. COSTO DEL RITARDO lali percentuali possono variare, come detto, a seconda del tipo di polizza e del rendimento realizzato dalla compagnia. Il meccanismo pare più che giustificato poiché l'assicurato non può pretendere il rendimento pieno di un anno quando ha pagato la polizza con notevole ritardo. Infatti, come può la società gestire una somma se ancora non l'ha incassata? Alcune imprese assicuratrici non fanno pagare nulla in più se si rinnova la polizza dopo un certo periodo, ma i relativi interessi saranno calcolati alla scadenza finale del contratto, oppure quando lo si riscatta prima del termine naturale. Gli importi maggiorati sono comprensivi delle imposte che sono (si parla sempre del ramo vita) del 2,5%. Giuseppe Alberti