Pagine di Montagna di Giovanni Giovannini

Gli archivi de La Stampa al Monte dei Cappuccini Gli archivi de La Stampa al Monte dei Cappuccini Pagine M gMontagna In valle Stura tonnellate di patate invendute Reportage, nel '64, di Giovanni Giovannini Pialliti GIOVANNI Giovaiinini, giornalista professionista dal 1946, cronista già nel '45, poi inviato e vice direttore della Stampa, quindi amministratore delegato, e per vent'anni infine presidente della Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), tra l'altro si è ampiamente occupato a suo tempo, di spopolamento e, dei problemi socio economici dell'arco alpino. Firma un articolo il 25 aprile 1950: «Villaggi deserti nelle valli piemontesi. Le tragiche condizioni dell'economia alpina spingono la gente a emigrare o a scendere al piano. Pella preannuncia a Pinerolo prowedimenti governativi». L'analisi è attenta, Giovannini cita cifre e statistiche per tutti i comuni della provincia di Torino. Un esempio per tutti: «Exilles aveva 1785 abitanti nel 1838, un secolo dopo, nel 1936, ne conta 1136». Oggi (1996), per avere un'idea del fenomeno, i residenti sono 360. E ancora: «La popolazione della vai Soana è scesa negli ultimi vent'anni da 5925 a 1318 persone». Il 20 e 24 marzo, e il 1° aprile 1964 Giovannini firma ancora su La Stampa, tre puntate di un'ampio reportage sulle valli del cuneese. Una pagina intera il 20 con tre foto e una cartina: «Inchiesta nella provincia che all'Italia ha dato molto e nulla ricevuto. Miseria desolata e senza speranza dei montanari nelle Anziano montanaro d'ini'erno (foto Alessandro Bosio) valli del Cuneese condannate a lenta agonia. Ecco le condizioni di un paese tipo, Castelmagno in vai Grana. Una sola ricchezza: la lapide di marmo con l'interminabile elenco dei caduti sul Grappa, sul Don, nella guerra partigiana. Gli abitanti sono scesi da 1500 a circa 200; un terzo in assoluta indigenza. In tutto il IL POSTINO PI ROCCAPIATTA CHE VOLEVA LA MOTO. IL tema della disagiata scuola di montagna ritorna il 18 marzo 1962 con altri scolaretti (questa volta della Frazione Gerbo di Pradleves, in vai Grana, Cuneo), che chiedono, sempre a Specchio dei tempi, una radio. Parte un inviato (il servizio è siglato g.L, forse è Giorgio Lunt), porta l'apparecchio e racconta la storia. Il '62 è un anno pieno di buone azioni giornalistiche. Cinque colonne di spalla il 22 aprile raccontano, a firma di Giuseppe Farad, la vita del medico condotto, figura ormai scomparsa: «Vanno a curare i malati nelle baite e guadagnano 30 mila lire al mese. Ma nei comuni dove si applicano gli aumenti, non ancora approvati, lo stipendio si aggira sulle 60 mila. In molti centri ru- Ragazzi a piedi nella neve (foto Piero De Marchis) I brani di questa pagina, che uscirà per le prossime settimane su Torinosette, sono tratti dal catalogo che accompagna la mostra, e che è in vendita alla cassa del museo e in libreria a 40 mila lire. L'allestimento propone un viaggio nel tempo e nella memoria di oltre cent'anni, e racconta con testi e immagini, come il quotidiano La Stampa, ha trattato l'argomento «montagna» in tutte le sue accezioni, dall'alpinismo allo spopolamento, dalla nascita dello sci alle spedizioni oltreoceano. Gli orari del Museo. Dal martedì al venerdì continuato: 8.30-19.15. Sabato, domenica e lunedì: 9-12.30/14.45-19.15. Ingresso 8 mila, ridotto 5 mila, soci Cai 4 mila. Il biglietto comprende la visita non solo della mostra «Pagine di montagna», ma di tutte le collezioni del Museo, e permette di assistere alle proiezioni a ciclo continuo dei videomontagna. Informazioni 011/6604.104. La mostra resterà aperta fino al 16 marzo. paese non c'è un casa decente, un bagno, un televisore. Manca l'acqua la luce arriva quando vuole. Una famiglia «possidente», di quattro persone, può guadagnare 250 mila lire all'anno. Ma questo reddito è fondato per metà sulle patate che ora restano invendute... Una seconda paginata il 24 rali la busta del dottore è inferiore a quella del becchine...» Il 18 luglio c'è invece - raccontata da g.l. - la storia paradigmatica di Attilio Fornaron, portalettere di Roccapiatta di Prarostino; molto bella e significativa la foto che lo ritrae mentre si asciuga il sudore dopo una lunga camminata con la borsa a tracolla. «Sogna una motocicletta - dice il titolo - il postino di montagna che cammina tutto il giorno tra borgate e baite. Ha 56 anni e da 26 percorre i viottoli della vallata. Guadagna 38 mila lire al mese. Ha già coperto 244 mila chilometri...». Anche questo personaggio è finito sul giornale dopo im appello a Specchio dei tempi. Non sappiamo se, dopo il momento di celebrità, è arrivata anche la moto. marzo: «NeD'alta valle Stura di Demonte hanno solo patate e non le vendono. E' una zona splendida, sana, mezzo secolo fa gli abitanti erano ventimila, ora saranno al massimo sette, ottomila. Qualcosa si è fatto: gli argini del fiume sono stati rafforzati, non sono più possibili le spaventose mondazioni del passato... Po c'è il capitolo legato a Specchio dei tempi, la popolarissima rubrica, viva e vegeta ancora oggi, inventata dal mitico direttore amato-odiato Giulio De Benedetti, nel 1955. Anche gli appelli che vengono dalle montagne, diventano servizi «di colore», su singoli problemi di persone o piccole comunità. Titolo a quattro colonne il 21 dicembre 1960: «I cinque allievi di una scuola alpina chiedono ima radio e qualche libro». Occhiello: «Sui monti della vai Soana sopra Ronco Canavese». Sommario: «Serviranno per fa conoscere ai ragazzi qualcosa del mondo che ancora non hanno visto. Specchio dei tempi fornirà l'apparecchio». E c'é una bella foto degli scolaretti che escono da scuola sotto una nevicata, e s'avviano verso casa tra le baite coperte di neve. E' passata poco più di una generazione e sembra l'episodio di un altro secolo. Non solo, ma l'immagine dei frugoletti che chiedono dei libri e una radiolina, (certamente dietro ispirazione della maestra), vanno a scuola a piedi, studiano in una baita, vivono in una frazione sperduta e silenziosa, (in una valle bellissima, tra l'altro), oggi sarebbe probabilmente valutata in maniera differente. Tanto che le ultime scuolette alpine con pochi alunni vengono difese, giustamente, con le unghie e coi denti. ■ Lo stesso giorno (21 dicembre, a ridosso di Natale) un'altra storia edificante e a lieto fine, ambientata in alta quota. Titolo: «Sette ore di marcia nella tormenta per salvare una ragazza malata in un paese isolato dalla neve». OcchieUo: «Sperdute località alpine dove nemmeno a Natale si fa festa». Sommario: «La notizia portata a Fenestrelle da un militare in licenza. Alpini e carabinieri hanno raggiunto la frazione Pequerel a quota 1800 metri, dove si trovava l'inferma: una quindicenne sofferente di bronchite acuta e angina. Il difficile trasporto a valle su una canoa d'alluminio». Pialliti Renato Scagliola

Persone citate: Alessandro Bosio, Gerbo, Giorgio Lunt, Giovannini, Giulio De Benedetti, Giuseppe Farad, Pella, Piero De Marchis, Renato Scagliola

Luoghi citati: Castelmagno, Demonte, Exilles, Fenestrelle, Italia, Pinerolo, Pradleves, Prarostino, Ronco Canavese, Torino