E ITALO CREMONA DISSE «CIAK!»

E ITALO CREMONA DISSE «CIAK!» E ITALO CREMONA DISSE «CIAK!» Un libro racconta il rapporto fra il pittore e il cinema LO stesso Arpino, che pure •lo prediligeva, che ogni domenica mattina lo raggiungeva nello studio di via Maria Vittoria 52, che con lui scambiava idee superbamente inutili e chiacchiere efferatissime, si stupì un giorno di non conoscerlo in tutto e per tutto. Perché lui, ovvero Italo Cremona, pittore e scrittore di aristocratiche, sulfuree solitudini, inclini a sfociare nell'abnorme 0 addirittura nella mostruosità, «servì» anche il cinema, lo beneficiò del suo talento, come scenografo, arredatore, costumista, aiuto regista, riduttore di testi letterari. Si deve ora a Lorenzo Ventavoli, l'ambasciatore a Torino dei fratelli Lumière, se il sipario si alza su questa zona d'ombra, «se un'ulteriore sequenza va a rischiarare la vita bizzarra, felicemente fuori le righe di Italo Cremona. Una parabola sospesa fra il 1905 e il 1979, fra 1 natali lombardi, a Cozzo Lomellina, nel Pavese (bisognerà prima o poi dedicare almeno un codicillo alla colonia pavese affermatasi lungo il Po: si pensi a Salvaneschi, si pensi a Franco Antonicelli) e il passo d'addio sotto la Mole, la Mole che il versatile signore definì «un vecchio grattacielo fatto come un fiasco». Il caso vuole che l'omaggio di Ventavoli a Cremona (appassionato, esatto, un documento che mai rasenta la noia del documentario o degli stereotipi in- torno al genere) esca poche settimane dopo un'altra scoperta: i bozzetti di Carlo Levi per il film «Pietro Micca», esposti, ammirati, messi all'incanto nelle sale Bolaffi. . Fu la pellicola di Aldo Vergano, dal romanzo «I dragoni azzurri» di Luigi Gramegna, a segnare nel 1938 il debutto sul set di Italo Cremona. Con Levi, appunto, e con un non meno inar- rivabile eccentrico, Carlo Mollino, firmò scenografia, arredamenti, costumi. Seguirono diciannove storie di celluloide, fino al 1952, fino a «Nerone e Messalina», composte attingendo ora a De Amicis («Carmela», «Dagli Appennini alle Ande»), ora a Sergio Tofano («Cenerentola e il signor Bonaventura»), ora alla Leggenda aurea («Genoveffa di Brabante»), ora Un interno di Italo Cremona perii set di «Sotto la Croce del Sud» Illustrazione tratta dal libro di tentavo/i

Luoghi citati: Cozzo, Cremona, Torino