In programma anche Paganini e Shostakovic diretti da Inbal di Leonardo Osella

BERIO TRASCRIVE BOCCHERINI I ritorno dalla tournée in Svizzera, l'Orchestra Nazionale della Rai propone il bel programma presentato in terra elvetica. Attenzione agli orari, perché è tutto rivoluzionato rispetto al solito: giovedì 6 alle 16,30 si tiene all'Auditorium di piazza Rossaro il concerto per gli abbonati del turno giallo; venerdì 7 alle 20,30 al Lingotto quello del turno rosso; sabato 8 alle 21 sempre al Lingotto quello del turno blu. Chiarimenti all'817.38.72. Inoltre mercoledì 5 alle 20,30 il concerto viene eseguito (con ingresso a inviti) a Bardonecchia nel Salone delle Feste, per i Mondiali di Sci di Sestriere. Questo concerto segna il ritorno sul podio torinese di Eliahu Inbal, il direttore musicale, che avrà al suo fianco il violinista israeliano Ivry Gitlis. Gli autori previsti sono tre e rispondono al criterio del programma «da trasferta»: prima un breve brano di autore italiano, poi un concerto per solista e orchestra, infine una sinfonia corposa, cosicché tutte le sezioni del complesso strumentale possano esternare le loro capacità interpretative. La pagina di autore italiano reca la firma illustrissima di Luciano Berio, il quale ha poggiato a sua volta le forze sul nome di Luigi Boccherini. Si tratta delle «Quattro versioni originali della "Ritirata notturna di Madrid"» di Boccherini, che il compositore ligure ha «sovrapposto e trascritto per orchestra». E' una piacevole pagina creata da Berio con sapienza ma anche, è facile immaginare, con sommo divertimento, al pensiero di un Boccherini che si dilettava a tradurre sul pentagramma, per quintetto d'archi, le voci, i suoni, i rumori che echeggiavano nelle strade della Madrid di fine Settecento. RAI Il Concerto è il «Primo in re maggiore per violino e orchestra op. 6» di Nicolò Paganini. Il musicista genovese, nonostante la vasta popolarità, non è molto di casa nelle sale sinfoniche e quindi il piacere per gli ascoltatori è doppio. Questa, come in pratica tutte le opere paganiniane, impegna il solista in difficoltà trascendentali e in passaggi acrobatici di straordinario effetto. La versione moderna, nella quale viene solitamente eseguito questo trascinante Concerto, prevede anche controfagotto e percussioni, che nell'originale non c'erano, nonché tre tromboni anziché uno solo; inoltre l'originale imponeva che il violino fosse intonato mezzo tono sopra l'orchestra, in modo da fornire un suono più aguzzo (è l'espediente utilizzato tanto tempo dopo anche da Gustav Mahler nella «Quarta Sinfonia»). Per chiudere il rendez-vous musicale è stata prevista la «Sinfonia n. 5 in re minore op. 47» di Dmitrij Shostakovic. E' forse la più famosa del Maestro russo e costituisce un momento della verità della sua statura artistica ma anche umana. Il compositore veniva dalle sferzanti reprimende delle autorità sovietiche a causa delle presunte deviazioni ideologiche contenute nella «Quarta)). Shostakovic, sotto le specie del «pentito», in realtà non abiura affatto le sue convinzioni, limitandosi a un po' di chiasso bandistico nel finale. L'opera è in quattro tempi: i primi tre sono problematici e carichi di dubbi, ma limpidi al punto giusto, in modo da ingannare gli orecchiuti censori musicali; il quarto fu definito dall'autore stesso «una risposta ottimistica ai movimenti precedenti». Leonardo Osella BERIO TRASCRIVE BOCCHERINI In programma anche Paganini e Shostakovic diretti da Inbal TORINO^ 15

Luoghi citati: Bardonecchia, Madrid, Sestriere, Svizzera, Torino