Ultrasuoni amorosi

Ultrasuoni amorosi Ultrasuoni amorosi Fischi per attirare le femmine usa il canale acustico. Cosa fa? Pensate un po'. Fischia. Si tratta però di un fischio a ultrasuoni, della frequenza di trenta chilohertz, ben al di sopra del nostro limite massimo di udibilità, che è di circa venti chilohertz. Soltanto una minima parte del suono viene percepita dal nostro orecchio sotto forma di un debole ronzìo. La serenata d'amore non avviene poeticamente di notte, come succede per le altre falene, avviene invece in pieno giorno. Altra anomalia. Non è facile ad Alcock arrivare a questa scoperta. Lo studioso deve recarsi nel Nambung National Park, una riserva caldissima e stepposa che si estende lungo la costa desertica del"Australia occidentale lambita dall'Oceano Indiano. E deve usare un detector per pipistrelli, capace di convertire le frequenze superiori ai venti chilohertz in frequenze più basse che rientrano nel raggio dell'udibilità umana. Solo in questo modo riesce a scoprire la presenza della Hecatesia exultans, un insertino non più grande di una moneta, dalle ali screziate bianche e nere. La farfallina è posata su un cespuglio e tiene le ali sollevate verticalmente, quasi congiunte. Le ali vibrano e ogni vibrazione provoca un ronzìo. Osservando l'insetto più da vicino, Alcock nota che le ali anteriori portano una strana struttura, un bernoccolo nero al di sopra del quale vi è una striscia di membrana increspata. Nel momento in cui la Hecatesia exultans canta, le protuberanze delle due ali battono l'una contro l'altra come un paio di nacchere. Le membrane sottili vibrano e l'ultrasuono che producono viene amplificato dalla camera di risonanza formata dalle ali a cupola. Vi sono altre due specie che appartengono allo stesso genere. Sono la Hecatesia thyridion e la Hecatesia fenestrata. Ambedue posseggono a metà del bordo anteriore delle ali lo stesso bernoccolo indurito circondato da un semicerchio di cuticola increspata. Però, a differenza della «exultans», che canta solo quando si posa su di un substrato, le due specie affini cantano mentre sono in volo. E non c'è bisogno di nessun convertitore speciale per sentire la loro voce. Il richiamo che emettono è chiaramente udibile dal nostro orecchio. Non si capisce perché questi insetti vengano comunemente chiamati «falene fischianti» e non piuttosto «ronzanti», dato che il loro richiamo è avvertito zìo. dall'uomo come un distinto ronzìo. Naturalmente, una volta scoperto il richiamo acustico, Alcock si domanda quale sia la sua funzione. Hanno voce soltanto i maschi, come avviene in molte specie animali, dagli uccelli canori alle cicale o ai grilli? Proprio così. Con la pazienza da certosino che contraddistingue gli entomologi, Alcock riesce a catturare un certo numero di farfalline e ad apporre una macchietta di colore sulle ali dei maschi. Si accorge così che i canterini sono soltanto loro, proprio come aveva sospettato. E cantano nel loro misterioso linguaggio ultrasonoro per le stesse ragioni per cui cantano usignoli e cicale di sesso maschile, cioè anzitutto per tener lontani i rivali dal loro territorio. Straordinariamente fedeli allo stesso luogo di appostamento, i maschi della Hecatesia exultans lo mantengono per vari giorni di fila. E sono nettamente distanziati gli uni dagli altri. Chiaro segno che ciascuno possiede un ben determi¬ ATRIO DESTRO ATRIO SINISTRO SINISTROVENTRSIN NELLA TO VENTRICOLO SINISTRO C SETTO CENTRALE VENTRICOLO DESTRO POLMONE D CORONARIE nato territorio. Se in qualche rara occasione un individuo varca i confini di un vicino, questi gli si precipita contro e i due ingaggiano un furioso duello volando e ronzando. Solo in casi come questo, Hecatesia exultans emette ultrasuoni in volo. Rimaneva da accertare se i ronzii ultrasonori funzionassero anche da richiamo sessuale per attirare le femmine. E in un felice esperimento Alcock riesce a vedere tre femmine che volano senza esitazione verso i maschi canterini. Non appena si avvicinano, i maschi senza por tempo in mezzo le raggiungono e le triplici nozze si compiono in un lampo. Non solo. E' come se le femmine esercitassero una sorta di eccitazione sui maschi. Perché, all'avvicinarsi delle compagne, i cantori intensificavano del 10 per cento la frequenza dei loro canti. Conosciamo ora una parte della storia delle farfalline fischiami. Ma rimane avvolta nel mistero la ragione per cui questo piccolo gruppo di falene australiane abbia preferito al tradizionale canale olfattivo quello a base di ultrasuoni. E la ragione per cui sono i maschi a chiamare lo femmine e non viceversa. Misteri che qualche altro zoologo dotato di altrettanta certosina pazienza riuscirà prima o poi a svelare. Isabella Lattes Coifmann DESTRO POSIZIONE DEL CUORE NELLA CAVITA' TORACICA COSTOLE POLMONE SINISTRO CUORE di dosi moderate di alcol rispetto ai soggetti astemi: il t-Pa è una sostanza il cui effetto è determinante nel ridurre la probabilità di l'orinazione e stabilizzazione del trombo. I moderati consumatori di alcol, inoltre, hanno una concentrazione plasmatica di fibrinogeno (coinvolto nel meccanismo di formazione del trombo) più bassa degli astemi: tale condizione è determinante nella diminuzione del rischio coronarico. Infine dosi moderate di alcol possono essere efficaci nell'abbassare la concentrazione plasmatica di lipoproteina (a), pure considerata un fattore di rischio coronarico. L'azione protettiva dell'alcol si è rilevata anche negli studi cosiddetti «prospettici» (nei quali il consumo delle differenti bevande alcoliche viene valutato all'inizio del periodo di osservazione, e si segue poi nel tempo la comparsa della malattia coronarica nei soggetti con differenti abitudini di consumo). Gli studi prospettici sono considerati gli strumenti di ricerca epidemiologica più raffinati e meno esposti al rischio di errore: essi sono infatti gli unici studi nei quali le informazioni sul comportamento dei soggetti studiati vengono raccolte prima che l'evento clinico di cui si desiderano comprendere le cause abbia avuto luogo, e sono quindi quelli nei quali è più difficile che pregiudizi del medico o dei pazienti possano giocare un ruolo significativo. Secondo Rodolfo Paoletti (NEI, Nutrition Foundation of Italy), la probabile fonte dei differenti benefici che mostrano le bevande alcoliche nelle osservazioni epidemiologiche risiede nelle differenti modalità di consumo. Il vino, infatti, è in genere consumato a basse dosi durante i pasti, mentre per le bevande alcoliche, specie nel Nord Europa, l'assunzione è frequentemente diversa. Il peso degli effetti positivi dell'alcol nell'aterosclerosi non deve farci trascurare i possibili danni dell'assunzione smodata. Renzo Pollati

Persone citate: Isabella Lattes Coifmann, Renzo Pollati, Rodolfo Paoletti

Luoghi citati: Australia, Nord Europa