Nomisma di Susanna Marzolla
Nomisma Nomisma Commissione d'inchiesta ROMA. Nomisma sotto inchiesta, e con «corsia preferenziale». La Camera dei deputati ha concesso ieri, con un voto unanime espresso nell'aula di Montecitorio per alzata di mano, la procedura d'urgenza per la proposta di legge di Alleanza nazionale che istituisce una commissione parlamentare d'inchiesta sulla regolarità dell'attività di Nomisma. Il centro di studi economici bolognese fondato dal presidente del Consiglio Romano Prodi insieme alla Banca Nazionale del Lavoro nel 1981 è stato di recente oggetto di roventi polemiche politiche. Il presidente del Consiglio Romano Prodi vi ha ricoperto la carica di presidente del comitato scientifico fino al 1995. Quindi, l'iter parlamentare per la Commissione su Nomisma sarà molto breve: tra due mesi al massimo, infatti, contro i quattro accademici, dovrà essere pronta la relazione della commissione per la discussione in aula del provvedimento. La proposta di legge presentata dal capogruppo di Alleanza Nazionale, Giuseppe Tatarella, comunque, è già approdata da ieri in commissione Cultura e sarà con ogni probabilità messa in calendario già dalla prossima settimana. «Recenti avvenimenti come la' consulenza della Nomisma spa alla Philips Morris in un periodo in cui la società americana era nell'occhio del ciclone per presunte irregolarità fiscali ha spiegato Tatarella alla maggioranza - conferiscono un marchio dell'attualità e dell'urgenza a questa proposta di legge». «Credo sia un fatto strumentale legato alla lotta politica», così Giovanni Pecci, direttore generale di Nomisma, ha commentato la decisione della Camera. «Credo ci sia un accanimento legato a una persona che ha lavorato in questa società e che oggi ricopre importanti incarichi politici - ha aggiunto Pecci -. Da un lato sono preoccupato che un'istituzione importante e seria come il Parlamento si occupi di cose così marginali. Dall'altro sono orgoglioso di lavorare in una società che suscita attenzione da parte di organi così importanti della Repubblica». «Sicuramente ci sarà finalmente un clima sereno», commenta un altro dei difensori, Guido Viola. Sì, ma per gli atti del processo? «Tutto da rifare», ripetono all'unisono gli avvocati. Dalla procura invece si risponde con un «no comment» che sfiora l'indifferenza: perché, se è indubbio che l'attuale situazione rappresenta una vittoria per gli avvocati, è altrettanto indubbio che ricominciare tutto significa anche lasciare spazio a nuove carte processuab; e quelle raccolte sulla Fininvest in quest'ultimo anno non sono certo poche. Tanto è vero che anche la Guardia di finanza si appresta a presentare il conto sulle irregolarità fiscali scoperte: si parla di una cifra che supera i 140 miliardi. Susanna Marzolla [r. i.] ERBE E SALUTE DTUS '
Persone citate: Giovanni Pecci, Giuseppe Tatarella, Guido Viola, Pecci, Philips Morris, Romano Prodi, Salute, Tatarella
Luoghi citati: Roma
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