Il Bagaglino riapre nell'Era dell'Ulivo di Nev. Bon.
Il Bagqglino riapre nell'Era dell'Ulivo Il Bagqglino riapre nell'Era dell'Ulivo Salta solo il sabato di Sanremo: non vogliamo schiacciarlo mettersi in salute i politici con l'assistenza della implacabile signora Leonida (Leo Gullotta) e di Lorenza Mario, la show girl che lo scorso anno prese il posto di Valeria Marini a «Rose rosse». Di Valeria Marini Pingitore aveva detto: «Il corpo è importante ma è il volto che decreta il successo in televisone». E Lorenza Mario funziona in tv? «Lorenza si sta affermando adesso e proprio per la grazia del suo volto che è quello, come si dice, della ragazza della porta accanto. Ma chissà com'è davvero la ragazza della porta accanto: se lo si sapesse andremmo tutti a rifugiarci lì». Infine tra Prodi (Oreste Lionello), D'Alema (Albert Colajanni), Berlusconi (Maurizio Antonini), Fini (Carlo Frisi) e Bertinotti (Luigi Paoloni), per la prima volta sul palco ci sarà Walter Veltroni imitato da Manlio Dovi. Mario Zamma-Di Pietro, Martufello-Dini, Lionello-Scal- ROMA. Puntuale a febbraio il ritorno in tv del varietà del Bagaglino. Con «Viva l'Italia», in onda da sabato 8, alle 20,50 su Canale 5 per sei puntate, il teatrino della satira festeggia i suoi primi 10 anni. Lo spettacolo, amato dal pubblico tanto quanto bocciato dalla critica, avrà di innovativo «solo il titolo, sempre provocatorio. E' infatti improbabile - spiega il regista Pier Francesco Pingitore, autore dei testi con Mario Castellacci e Carla Vistarmi - che qualcuno di questi tempi gridi "Viva l'Italia; non si fanno certo grandi opere che possano farci sentire orgogliosi di essere italiani. E poi c'è anche chi la vorrebbe dividere». Il cast è sostanzialmente confermato, mentre nuova è l'ambientazione sul palcoscenico del Salone Margherita di Roma. Pippo Franco questa volta è il gestore di una casa di cura per vip, in cui andranno a ri¬ faro, Dovi-Bossi, sono gli altri protagonisti con il tenore Edoardo Guarnera e il primo ballerino Fabrizio Mainini. «Viva l'Italia» vorrebbe dunque essere una rappresentazione paradossale dell'Italia di oggi. «Ma poiché - dicono al Bagaglino - ormai il paradosso è impossibile, si limiterà ad essere un ritratto realistico: quello di un Paese che somiglia ad una gabbia di matti». In 10 anni, lo spettacolo televisivo del Bagaglino, è rimasto pressoché uguale nel tempo. Osserva Pingitore: «Cambiano i temi, gli argomenti, i personaggi che l'attualità ci suggerisce, ma è chiaro che il varietà rimane in sostanza identico: una satira di politica e di costume, una presa in giro del sistema e del Paese, cogliendone i lati tragicomici». Ma come è nato il titolo? Lo chiarisce ancora Pingitore: «Insisto a dire che il fatto rivolu- Lorenza Mario ritorna su Canale 5 con l'Italia del Bagaglino: diventerà famosa come la Marini? zionaro dello spettacolo sta proprio nel titolo. Nessuno in Inghilterra urlerebbe "Viva l'Inghilterra" né tantomeno in Francia. Nessuno, perché è connaturato nella gente. Da noi si urla "Viva l'italia" e il fatto diventa rivoluzionario». La scorsa edizione, con il titolo di «Rose rosse», lo spettacolo ha avuto una media di poco inferiore agli 8 milioni di spettatori. Durante il Festival di Sanremo «Viva l'Italia», nella puntata del 22 febbraio (serata finale della gara canora), sarà sospesa, ma non per rispetto, «semplicemente - scherza Pingitore - preferiamo dare spazio al festival perché non lo vogliamo schiacciare». Ne vedremo di tutti i colori nella clinica? Spiega sempre Pingitore: «Pippo Franco è il medico che dirige "Villa La Bufala" dove si va a curare lo stress e qui entra un campionario di politici, che non si capisce se sono personaggi che stanno diventando matti o se sono soltanto personaggi matti». [nev. bon.]
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