Se l'arte turba la borghesia di Masolino D'amico

Tradotto «La musa tragica» di James Tradotto «La musa tragica» di James Se l'arte turba la borghesia Ad Angoulème durante l'annuale Festival, le prime indiscrezioni Tutti i fumetti italiani EA musa tragica, che ora esce sontuosamente nei Millenni Einaudi a cura di Maurizio Ascari, era rimasto il solo romanzo «maggiore», ossia massiccio, di Henry James, mai tradotto in italiano, nella pur capillare operazione di importazione alla quale il prolifico maestro è stato assoggettato in questi ultimi anni; e si può capire perché. Il punto non è che la trama sia poco appassionante e priva di un vero risvolto, questo infatti si può dire anche di altri libri dello scrittore che forse più di ogni altro ha puntato sull'importanza di quanto «non» accade nei confronti dell'avvenimento brutale - della psicologia, se vogliamo semplificare, nei confronti dei fatti. Il punto è che qui anche l'evoluzione psicologica dei personaggi è poco sorprendente, in quanto obbedisce a uno schema che l'autore si cura poco di dissimulare; fra l'altro, in origine la storia uscì a puntate, il che forse incoraggiò ulteriormente l'autore a privilegiare episodi di pura conversazione su altri espedienti narrativi intesi a creare sospensione o attesa. A riassumerla si fa presto. Nick Dormer, orfano di mio statista, è destinato a ripercorrere le orme paterne, ma agli inizi di una promettente carriera politica decide di dedicarsi invece alla pittura, anche se questo comporta la disapprovazione della madre, la rinuncia a una consistente eredità, e la rottura del fidanzamento con una cugina ricca. Intanto Peter Sherringham, diplomatico, fratello della fidanzata di Nick, protegge Miriam Rooth, giovane attrice attiva a Parigi e poi a Londra, e alla lunga si innamora di lei fino a proporle di sposarlo, mettendo come condizione che la donna rinunci alla sua carriera; ma Miriam gli preferisce un collega con doti di amministratore e capocomico. Scritto nel 1889-'90, al culmine della moda estetiqa oggetto di mille parodie su Punch, il romanzo è dunque il luogo dóve iienry James fa i conti con l'arte come oggetto di disturbo delle certezze borghesi. Fino dalla prima scena Lady Agnes, formidabile dama vittoriana, trovandosi a un'esposizione a Parigi dove un gruppo marmoreo raffigura un uo¬ ANGOULÈME DAL NOSTRO INVIATO mo vestito di pelle d'animale in lotta con una donna nuda, tenta di proteggere la figlia. Ci aspetteremmo mia difesa dell'arte. Sennonché Henry James è troppo snob per scendere a fare divulgazione o, peggio, propaganda per il bello fine a se stesso, magari con atteggiamenti svenevoli come il primo Oscar Wilde; e affida la promozione dell'arte a un portavoce eloquente ma in definitiva ambiguo e antipatico, l'amico Gabriel Nash, che convince Nick a fidarsi dei propri talenti di ritrattista, non senza fargli balenare grosse possibilità di guadagno anche in questo campo. Ci sarebbe poca sostanza per reggere le più di cinquecento pagine, se un personaggio, uno solo ma ci basta, non si rivelasse come una creazione geniale. E pensare che almeno uno degli esegeti fondamentali di James, S. Gorley Putt, ha trovato a suo tempo la caratterizzazione di Miriam Rooth - ragazza povera, bilingue (francese e inglese) di origini parzialmente ebraiche, spinta incessantemente da una madre, anzi, come ima volta si diceva in gergo teatrale, da un «madro» - debole, esile, priva di profondità interiore, inadeguata a sostenere l'interesse della storia parallela a quella di Nick! Povero Putt! Evidentemente non aveva mai incontrato un'attrice. E' proprio nella descrizione di questa donna bellissima, così appare a tutti, ma priva di personalità, per quanto incrollabilmente tenace e decisa ad arrivare, che James cattura diabolicamente, mostrandola nascere e svilupparsi, l'essenza del sublime istrione affascinatore per natura, diverso con tutti e coerente soltanto verso il proprio ambiziosissimo obiettivo. Di una persona così, naturalmente, ci si può innamorare, ma a proprio rischio; e non per colpa di lei. Abbacinati, coloro che sono vicini a Miriam la confondono con le sue interpretazioni. Ali Khan volle impalmare a tutti i costi Rita Hayworth che aveva visto ballare il tango; e con disappunto si trovò marito di una casalinga che teneva i conti della spesa. Se avesse letto Henry James, non gli sarebbe successo. Masolino D'Amico Qui accanto Krazy Kat, celebrato ad Angoulème; sotto, Spirit la creatura di Eisner

Luoghi citati: Angoulème, Londra, Parigi