Tute blu, summit sindacale prima dell'ultima partita
Tute blu, summit sindacale prima dell'ultima partita Tute blu, summit sindacale prima dell'ultima partita ROMA. La trattativa sul contratto dei metalmeccanici ieri si è prowisoriamemte spostata di un centinaio di metri, dal ministero del Lavoro alla sede della Uil, dove si sono riuniti sul far della sera i vertici delle confederazioni insieme con i sindacati di categoria, Fiom, Firn e Uihn. La lunghezza della riunione, prolungatasi per quattro ore, ha fatto «saltare», come era prevedibile, l'incontro con Federmeccanica, per un nuovo round al tavolo negoziale di Treu, rinviato ad oggi. Ma prima di questo passaggio forse risolutivo, i leaders di Cgil, Cisl e Uil hanno ritenuto necessario riunirsi a porte chiuse, in conclave con Fiom, Firn e Uilm, per una «seduta di gruppo». Un appuntamento indispensabile per serrare le file e ristabilire quello «spirito unitario» che l'estenuante maratona negoziale ha sicuramente sfilacciato. Negli ultimi giorni, infatti, si è creato all'interno degli stessi sindacati un clima di malessere, di sospetti reciproci se non addirittura di veleni, innescato dai maneggi delle cosidette «diplomazie segrete», ossia dai tentativi, dagli sforzi che le diverse componenti hanno portato avanti per arrivare a una soluzione. Con Cisl e Firn in prima fila per sbloccare la vertenza insieme alla Uil, suscitando i sospetti di Cgil e Fiom, alle prese con delicati problemi di equilibri interni. Ieri sera, dunque, tutti si sono ritrovati al secondo piano del quartier generale della Uil, nella saletta d'angolo dedicata con una targa ad Arturo Chiari. Tutti seduti attorno a un tavolone in legno a forma tra¬ pezoidale, con Larizza al centro, attorniato da D'Antoni e Cofferati, sul lato opposto i leaders della Fim-Cisl, Italia, e della Uilm, Angeletti con i «vice», mentre tutto solo all'estremità opposta, sedeva il n.l della Fiom, Sabattiiù. E di lì ha preso l'avvio la «resa dei conti». Perchè nessuno ha celato, aprendo la discussione, le proprie posizioni, spesso divergenti. Il leader della Cisl, Sergio D'Antoni, non ha nascosto che esistono «valutazioni differenti». Ma ha sbandierato la necessità di affrontare questa fase delicata «con spirito unitario». Perchè, ha aggiunto, «alla fine bisogna trovare una sintesi e ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità». D'Antoni ha smentito ai cronisti che ci sia qualcuno «disposto ad
Persone citate: Angeletti, Arturo Chiari, Cofferati, D'antoni, Larizza, Sergio D'antoni, Treu
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