«Nei vigili una squadra del terrore»

Denuncia a Milano, «lettere razziste contro un commerciante meridionale» Denuncia a Milano, «lettere razziste contro un commerciante meridionale» «Nei vigili una squadra del terrore» «Il corpo segreto minacciagli extracomunitari» Una polemica «I fumatori nel mirino dei fisco» MILANO. Una sezione di «polizia segreta» con simpatie leghiste si anniderebbe tra i vigili urbani di Milano. Un gruppo di ghisa che svolgerebbe attività investigative e d'intimidazione contro gli stessi colleghi, incontrollabili dagli organi amministrativi comunali, distaccati spesso per le indagini della procura milanese e coordinati da un capo del personale. E' quanto sostengono in una pesante denuncia presentata ieri mattina a Palazzo di giustizia, alcuni vigili urbani appartenenti al sindacato di base «SdB», ipotizzando reati di abuso di potere e d'ufficio. Nell'esposto vengono coinvolti anche l'assesore al personale Giorgio Malagoli, il comandante vicario Adriano Maggi, il capo del personale Roberto Forginone e il pm Giovanna Ichino, titolare dell'inchiesta sulla corruzione nella polizia Annonaria che l'anno scorso portò in galera alcuni vigili urbani della stessa sezione. I vigili erano accompagnati dal consigliere comunale di Rifondazione comunista, Umberto Gay, che ha firmato la denuncia. Secondo i vigili del sindacato autonomo, «nell'ultimo anno e mezzo, all'interno della polizia municipale di Milano, si sono costituiti, fuori dalla "sezione investigativa" istituzionalmente preposta, alcuni gruppi di agenti che hanno imposto (con lo strapotere derivante dalla concessione di deleghe per indagini di polizia giudiziaria) un crescente e intollerabile clima d'intimidazione nei confronti di tutti gli altri appartenenti al Corpo». Nell'esposto, si elencano una serie di abusi ma anche un episodio, che se Jì>sse confermato, sarebbe di gravità inaudita: un agente, simpatizzante della Lega;e in forza alla polizia Annonaria, nel corso delle indagini della procura sulla corruzione tra i vigili della sua stessa sezione, chiamato a collaborare con l'inchiesta, avrebbe co¬ municato in anticipo agli inquisiti il giorno dell'arresto («come risulta dal dibattimento Rea»). Secondo la denuncia, il vigile godrebbe dei favori e delle protezioni di consiglieri della Lega Nord, «nonostante sia indagato e venga descritto da numerosi testimoni quale persona dedita a comportamenti illeciti o poco trasparenti». Secondo i vigili del sindacato autonomo, il loro collega avrebbe scritto una lettera minatoria e dal contenuto razziale contro un esercente meridionale utilizzando, come allegato alla denuncia, un foglio di carta intestata della Lega Nord, utilizzerebbe strumenti di tortura contro cittadini extracomunitari e avrebbe intimidito altri vigili per costringerli a dichiarare il falso nell'inchiesta sull'ex comandante dei ghisa Eleuterio Rea. «Giova precisare - si legge nell'esposto - che costui è il principale teste dei processi contro la polizia Annonaria condotto dalla dottoressa Giovanna Ichino. Da più parti viene descritto come persona sulla quale "non si è voluto procedere" in quanto utile ai processi sull'Annonaria e sul dottor Rea». I vigili chiedono perciò alla procura di ipotizzare anche reati di abuso d'ufficio nei confronti di vicesindaco, assessori e dirigenti comunali che avrebbero favorito la carriera del collega accusato pur sapendolo sotto inchiesta. Infine i sindacalisti autonomi sostengono che il dirigente del personale del Comune Roberto Forgnone avrebbe creato una struttura parallela all'interno dello stesso corpo di polizia urbana essendosi «assegnato nove agenti che svolgono attività investigative fuori dalla sezione istituzionalmente preposta per questo». Semplici gelosie interne al corpo? I vigili autori della denuncia e il consigliere Umberto Gay sostengono di avere in mano prove inoppugnabili. Paolo Colonnello Tortona, spunta il nom «Di simpatie leghiste il gruppo controlla anche i suoi colleghi» Coinvolto nell'esposto anche l'assessore al personale ROMA. «1996: tasse sul fumo per 13.600 miliardi». Fumare costa troppo, e lo Stato se ne approfitta, tartassando i fumatori che sono diventati tra i più importanti contribuenti del Paese. Davanti al dilagare dei divieti e soprattutto alle tasse sui pacchetti di sigarette arrivate ormai al 75%, i fumatori hanno deciso di passare al contrattacco. E, sostenuti dai potenti sponsor del tabacco, affittano intere pagine di giornali per parlare all'opinione pubblica con inedite pubblicità. Non per difendere i propri diritti, ma per far conoscere le vessazioni cui li sottopone l'Erario. E prevenire i prossimi rincari. «Il fumo combatte la crisi economica: quando il bilancio dello Stato perde colpi, il primo pensiero del governo va alle vostre sigarette», «1 fumatori sono tra i grandi sostenitori dell'economia del Paese», recitano i messaggi firmati sobriamente «Centro di documentazione e informazione sul tabacco». Che si è fatto due conti e, con masochistico orgoglio, spiega. «Se oggi non ci l'ussero le imposte sul fumo, ciascun italiano sarebbe costretto a pagare 210.000 lire in più di tasse l'anno». Come dire: invece c'i scacciarli, maledirli, compiangerli, ringraziate i fumatori. La controffensiva di fumatori e multinazionali e diretta in realtà a scongiurare i rincari delle «bionde», che, se troppo pesanti, sostengono, finirebbero per ritorcersi non solo sui consumatori, ma contro lo stesso erario. Secondo uno studio commissionato a Nomisma, infatti, le vendite di contrabbando aumenterebbero di 5 milioni di chili. Lo scenario elaborato dal centro studi prevede invece un aumento allineato all'inflazione, che si tradurrebbe in 100 lire a pacchetto in più per le nazionali e 150 per le estere. La lobby del tabacco si preoccupa anche dell'occupazione, «Se a questo corrisponderà una lieve crescita dei consumi, stimata i 1,8 milioni di chilogrammi, il settore - calcola Nomisma - ne ricaverà 2500 poc' i '' lavoro». Sopra il procuratore Borrelli. A sinistra un gruppo di vigili milanesi e di un altro quarantenne: forse è lui la mente di cui gli altri hanno paura [m. g. b.]

Persone citate: Adriano Maggi, Borrelli, Eleuterio Rea, Giorgio Malagoli, Giovanna Ichino, Paolo Colonnello, Umberto Gay

Luoghi citati: Comune Roberto Forgnone, Milano, Roma