Guerra del latte, nuova emergenza

Il Senato approva la mozione per alzare la quota italiana. La Lega torna all'attacco: «Azioni oppressive» Il Senato approva la mozione per alzare la quota italiana. La Lega torna all'attacco: «Azioni oppressive» Guerra del latte, nuova emergenza Da Milano a Venezia, tensione con la polizia ROMA. E' sempre più Latte Bollente. Sulla Rivoltarla di Milano e in viale Forlanini davanti a Linate è stata una giornata di blocchi a singhiozzo, con gli allevatori che applicavano la linea dura e gli agenti in assetto antisommossa che minacciavano cariche e spostavano di peso i manifestanti. «Siamo sempre più esasperati - è sbottato il portavoce dei ribelli Aldo Bettinelli -. Se non ci arrivano risposte positive in fretta, la rabbia può esplodere». La tensione è stata altissima ovunque, anche a Venezia, dove gli agricoltori hanno bloccato più volte il traffico sedendosi sulla strada d'accesso e costringendo gli agenti a intervenire. E se la circolazione si è ingolfata nella zona di Pordenone, dove una settantina di trattori ha invaso il ponte sul Tagliamento, la paralisi è stata totale in uscita da Pavia verso Casteggio e la Lomellina. MILANO. A Linate la polizia ha bloccato e disperso più volte gli allevatori. Alla fine, hanno tentato anche un sit-in, finché la zona vicino all'Idroscalo è stata circondata dalle forze dell'ordine. VENEZIA. Per quasi tutto il giorno è stata bloccata la statale che conduce da Venezia a Trieste, passando per l'aeroporto Marco Polo, nonostante i tentativi della polizia di far sgomberare quasi 300 allevatori. TORINO. Qui è sceso in campo il prefetto Mario Moscatelli e un centinaio di agricoltori è stato fermato ad Airasca, trattori compresi, prima che raggiungesse l'aeroporto di Caselle. La piccola folla è stata costretta a pro¬ seguire più pacificamente in auto e solo più tardi si è unita al gruppo di produttori di latte che da lunedì «assedia» lo scalo. I disagi per gli automobilisti sono stati contenuti. REGGIO EMILIA. Il prefetto Giovanbattista Mastrosimone ha convocato i leader dei comitati spontanei ed è stata concordata la sospensione per 48 ore delle manifestazioni. Gli automobilisti hanno tirato un sospiro di sollievo. L'INCHIESTA. Ora gli allevatori rischiano. Dodici persone sono già state iscritte nel registro degli indagati e si prosegue con l'identificazione di decine d'altre. Blocco stradale e interruzione di pubblico servizio sono i reati ipotizzati dal procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici nell'inchiesta avviata su «latte selvaggio». L'ALTRA INCHIESTA. E il lavoro dei giudici non finisce qui. Truffa ai danni della Cee, abuso d'ufficio e omissione in atti d'ufficio: ecco le accuse del pm di Roma, Cesare Martellino, nell'indagine sul mancato rispetto delle direttive dell'Unione europea in materia di produzione di latte. Per ora, sono coinvolte una ventina di persone tra produttori, funzionari dell'Unilat e del ministero. Denuncia è stata presentata anche contro i ministri dell'Agricoltura in carica tra l'86 e il '93, ma nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati. BRUXELLES. A proposito di Europa, Bruxelles prende tempo dopo la richiesta arrivata da Roma di rateizzare le multe. «Prima di pronunciarsi, la Commissione europea NEL CUORE DELLA PROTESTA CMILANO ON l'aria poco convinta e il tono da annuncio ferroviario Aldo Bettinelli, il Coordinatore, si cala il cappello tirolese sulla fronte e prende il megafono della Questura: «Il dirigente mi prega di dirvi di stare ai lati della strada, con le mani in tasca e senza reagire. Ok?». In cento fanno «buuuh!», ma alle cinque e mezzo del pomeriggio conviene accettare. Metà di qua e metà di là, recintati da poliziotti, ad aspettare quest'ultima notte e il decreto di Romano Prodi atteso per mezzogiorno. Ottimismo? Sergio Agoni, bresciano, appena arrivato dalle trattative romane, allarga talmente le braccia che gli scappano di mano le chiavi dell'auto: «A parole ci hanno sempre detto di sì. Ma è che a Roma c'è un muro, c'è un passato di errori che pesa, ci sono i sindacati che boicottano ogni nostro accordo con il governo». Ottimismo? Proprio no e fin dal mattino. Così, alle due e mezzo, quando Agoni atterra a Linate, i Cento del campo base sulla Rivoltana lo vanno a prendere e ci scappa un nuovo e vietatissimo blocco stradale. Dovrà intervenire la polizia, con un elicottero che si abbassa a filmare la scena, per allontanare il gruppo e interrompere una conferenza stampa sulla mezzeria della strada. Un segnale per i Cento, l'elicottero: anche se hanno coperto le targhe dei trattori, nulla sfugge e l'elenco dei Cobas identificati s'allunga. «Lo so, quando tutto sarà finito io e altri rischieremo la galera», si è sfogato Bettinelli vuole esaminare il decreto preannunciato dal governo italiano nel settore delle quote latte», ha detto ieri il portavoce del commissario per l'Agricoltura Franz Fischler. IL SENATO. E a Roma, intanto, il Senato ha approvato la mozione della maggioranza sulle quote, respingendo i documenti presentati dalle opposizioni. Oltre che prevedere ima serie di rateizzazioni, la mozione impegna Palazzo Chigi a continuare «in forme più incisive» la trattativa nell'Ue per il riconoscimento della quota globale di latte assegnata al nostro Paese, fino a raggiungere «almeno 105 milioni di quintali». IL GOVERNO. Sempre nel tentativo di spegnere la rivolta, ieri sera il ministro delle Risorse Agricole Michele Pinto ha incontrato le organizzazioni agricole per illustrare il decreto con tutte le misure a sostegno del settore lattiero-caseario. Presenti Confagricoltura, Coldiretti e Cia. LA LEGA. Ma sul fronte politico la Lega Nord continua a dare battaglia: al ministro dell'Interno Giorgio Napolitano ha chiesto di riferire «sugli mcidenti tra allevatori e produttori di latte e polizia», mentre Umberto Bossi ha ammonito: «Ho invitato il movimento a schierarsi a fianco degli allevatori contro le azioni oppressive della polizia italiana». Poco dopo, il «Governo provvisorio della Padania» annunciava che deciderà oggi «se far intervenire a loro difesa la guardia nazionale». Gabriele Beccaria Anche ieri gli allevatori hanno bloccato l'area intorno a Linate A sinistra la protesta a Venezia A Linate un altro giorno di faccia a faccia con la polizia e di minacce di blocchi. Molti insistono per la linea dura: «Basta aspettare» II leadar degli allevatori Aldo Bettinell (a sinistra) e a destra il ministro Michele Pinto davano assieme attorno ai fuochi del campo base. Ma un poliziotto anziano, tre stelle sulle spalline, deve gridare «Con calma, con calma!», ai suoi. E' lui che tratta con gli anziani della bergamasca, quelli con il cappellino verde che non è della Padania ma della «Seman Italy». «Ma che dobbiamo l'are?», quasi piange un allevatore. «E noi?», risponde l'ufficiale. I più giovani non vogliono restare nell'improvvisato recinto, con i poliziotti che li circondano. Spintoni, allora. «Dai, lasciami passare». E finalmente il Coordinatore Bettinelli si lascia convincere e prende il megafono della Questura: «Mani in tasca e senza reagire, ok?». Ok. Ma fino a quando? E se il decreto Prodi, oggi, non dovesse convincere? Tutti, da Agoni a Bettinelli a Zampa, non sanno dare risposta. «Non è questione di irriducibili o duri, è che qui c'è di mezzo il lavoro e la vita di tutti gli allevatori presi in giro», è il tormentone. I Cento e i poliziotti a sera sono ancora lì, a guardarsi sulla Rivoltana, per un'altra notte di attesa. Forse sarà l'ultima, ma non si sa come andrà a finire. Il vecchio allevatore bergamasco, quello con il cappello verde, tenta di convincere un giovane agente: «Prima, quando ci avete sollevato dalla strada, ho visto un tuo collega che aveva le lacrime agli oggi. Diceva "mi dispiace". Mettiti nei nostri panni, se puoi. E sappi che piuttosto butto per aria mille persone, ma non rinuncio alla mia terra. Meglio la galera che bruciare la stalla!». Giovanni Cerniti Tiberio Timperi: «Quella ragazza sbaglia, non sono quelle le cose importanti» della ragazza di Chicli», dice ridendo Massimo Gilletti, 34 anni, giornalista che conduce «I l'atti vostri» su Rai2. «A parte gli scherzi, penso che nei giovani ci sia un ritorno ai valori. E' una conseguenza del fatto che la società è ormai arrivata al limite e allora si ritorna a dare importanza a cose che prima si consideravano "superate", come la "verginità". Non è soltanto paura dell'Aids. Io considero 1' "illibatezza" un valore mentale, non tanto fisico. Non bisogna buttarsi via». Gilletti fa parte dei «delusi» dalla «prima volta». «E' successo quando avevo 15 anni. Frequentavo il liceo classico Massimo D'Azeglio a Torino. Eravamo in gita di classe, una compagna mi ha sedotto. Ha fatto tutto lei, io non me l'aspettavo. E' un ricordo imbarazzante, anche se adesso, ripensandoci, sorrido», [a. t.] Martina Colombari, 22 anni, ex miss Italia e modella, è categorica: «Quella ragazza non lo troverà mai, a meno che non cerchi un quindicenne». Un valore che non esiste più? «Se è tornato a esistere è soltanto per la paura dell'Aids. I giovani non hanno più valori, nemmeno la famiglia ormai ha importanza». Però lei, Martina Colombari, è una ragazza «all'antica». «Non bisogna avere fretta - dice - è un traguardo della vita. Della mia "prima volta" ho un ricordo non particolarmente piacevole. D'altronde sono emozioni che si capiscono con il tempo». «Sono io il principe azzurro