«Sono sicuro, vincerò di nuovo io»
«Sono sicuro, vincerò di nuovo io» «Sono sicuro, vincerò di nuovo io» Berlusconi: sono mesi che ne parlo con Fini «In Italia i moderati sono più delle persone di sinistra. La scelta tra un leader della sinistra e un leader del centro-destra sarebbe molto più chiara che nel passato». Ma nulla esclude che l'Ulivo riproponga nel futuro un leader moderato... «Eh no! Basta con i simil-leader! La sinistra non può continuare a ricorrere ad una copertina sotto la quale il libro è diverso. E' D'Alema il leader della sinistra? E' Berlusconi il leader del centro-destra? Bene, a quel punto sarà Berlusconi contro D'Alema». 50 ANNI DAL MSI AD AN FROMA IUGGI due? Ah, se è per il filmato «50 anni di storia dal msi ad An», pubblicizzato sul Secolo d'Italia e proiettato ieri pomeriggio davanti alla storica sezione romana Appio-Latino-Metronio, beh, se è per questo, allora può essere anche Fiuggi tre, Fiuggi quattro, Fiuggi cinque, Fiuggi niente... Perché niente è cambiato in quello che la dirigenza post-fascista non suoni sprezzante, ma qui è davvero il caso - seguita a propinare alla propria base di fedelissimi, con l'aggravante di una sòia, cioè di un bidone alla romana allestito con la consueta maestria dall'ottimo Roberto Iannarilli, quasi-parente di Fini, gran venditore e animatore della nostalgia di un mondo sicuramente in buona fede, ma forse un tantino indifeso rispetto alle furbizie, in questo caso cinematografiche. Per certi versi, infatti, l'occasione era ragguardevole. Nel quadro delle celebrazioni per i cinquant'anni del partito, che cadono proprio nel momento in cui Fini annuncia una nuova accelerazione Ha già deciso il prossimo match: D'Alema contro Berlusconi? «No, io dico che è auspicabile uno scontro chiaro tra i due leader veramente rappresentativi dei due poli». Insomma D'Alema e Berlusconi... «Anche D'Alema-Fini. Da parte mia ipotizzare un partito unico, significa mettere a di¬ In sezione un vecchio film infiamma gli animi Macché Fiuggi, osanna agli «immutabili ideali» verso lidi thatcheriani, il programma della serata prevedeva un dibattitino tra vecchie glorie dell'attivismo della capitale, poi un dibattitene con Tatarella, donna Assunta, Gramazio (che della sezione è il nume tutelare) e l'esule in Patria Ciarrapico. Tra i due momenti, annunciavano il Secolo d'Italia, l'agognatissimo filmato di Iannarilli. Ora, nessuno poteva ragionevolmente - e gratuitamente - aspettarsi una qualche appendice destrorsa e invernale dei fasti dell'Estate romana. Ciò nonostante, loden con bavero rialzato, microfono in mano, occhietto sveglio e voce flautata da imbonitore, Iannarilli, image- sposizione una posizione consolidata. E non ho timori al riguardo». Per il partito unico serviranno mesi o anni? «Non so quanto tempo servirà, capisco che non si può fare domani o dopodomani. Tutto sarebbe più facile con due schieramenti: conservatori e laboristi, ma prima si fa e meglio è». L'ex segretAlmirante Prima o dopo le prossime elezioni politiche? «Non credo che si possa andare alle prossime elezioni con l'attuale situazione. E sono convinto che le idee vincenti vengono fuori sempre». Insomma, del partito unico è proprio convinto... «Nella mia vita credo di aver sempre visto chiara la direzione di marcia. La vedo mol- tario del msi Giorgio con la moglie Assunta to chiaramente anche stavolta». Alleanza nazionale deve ripassare le acque a Fiuggi? «Non ho mai asserito che An debba fare ulteriori passi avanti. Spero che nella conferenza di marzo si indirizzi verso l'ipotesi del partito unico». In Italia come in Spagna, dove c'è un unico grande partito del centro-destra? «L'esperienza di qui dimostra che i piccoli partiti sono stati assorbiti da una grande for-
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