Invito a cena per Fini e Netanyahu di R. R.

Il premier israeliano il 3 febbraio incontrerà il Papa e il capo del governo Il premier israeliano il 3 febbraio incontrerà il Papa e il capo del governo Invito a cena per Fini e Netanyahu L'occasione potrebbe essere il ricevimento da Prodi ROMA. Un colloquio ufficiale tra Gianfranco Fini e Benyamin Netanyahu non è in agenda per il prossimo futuro. Ma il presidente di Alleanza nazionale e il premier israeliano potrebbero ugualmente avere modo di incontrarsi tra breve, anche se in questo caso il loro non sarebbe un «rendez-vous» a due. L'occasione la dovrebbe fornire l'inuninente visita di «Bibi» Netanyahu a Roma, il 3 febbraio. Nella capitale il primo ministro d'Israele vedrà 0 Papa e Romano Prodi. E il presidente del Consiglio italiano potrebbe organizzare una cena, proprio il 3 sera, per l'ospite straniero, allargata a tutti i leader politici. Ed è quasi superfluo sottolineare che Gianfranco Fini non mancherebbe all'appuntamento. Sarebbe per lui il modo di avere un primo abboccamento con il premier israeliano senza creare un «caso diplomatico». E per Netanyahu sarebbe meno imbarazzante incontrare il presidente di An in un'occasione come Il premier israeliano Benyamin Netanyahu questa: una cena organizzata da Romano Prodi a cui parteciperebbero molti altri invitati. L'appuntamento, comunque, non è ancora fissato. Ma quel che è certo è che i canali ufficiosi tra Gianfranco Fini e Israele non sono mai stati disattivati. Anzi, il presidente di Alleanza nazionale, dopo la mancata visita, ne ha cercati pure di nuovi. Come dimostra anche l'intervista al leader di Alleanza nazionale che è apparsa tre gioini fa sul quotidiano israeliano «Yediot Aharonot». Cioè lo stesso giornale che aveva pubbli¬ cato il telegramma con cui l'ambasciatore d'Israele a Roma, Millo, chiedeva a Benyamin Netanyahu di non ricevere il presidente di An. Sempre quel quotidiano, un mese fa, aveva definito Fini «mi leader neofascista». Ma la strada che il presidente di Alleanza nazionale deve percorrere per raggiungere il suo vero obiettivo, ossia l'incontro con Netanyahu in Israele, è ancora molto lunga. Innanzitutto il «via libera» deve essere dato dalla comunità romana, e infatti erano state anche le resistenze di Tullia Zevi a far saltare il viaggio di Fini. Un viaggio che a un certo punto sembrava quasi cosa fatta perché quando il 2 novembre scorso gli «ambasciatori» di An che stavano trattando la vicenda erano finalmente riusciti a contattare, a Tel Aviv, il capo di gabinetto di Netanyahu, avevano ottenuto la promessa che l'incontro tra il loro leader e il premier israeliano si sarebbe fatto. [r. r.]

Luoghi citati: Israele, Roma, Tel Aviv