Traffico di droga, arrestato il pentito Contorno

Pi COE Pi COE FI IO A Vigna conferma l'esistenza di una mafia segretissima. Un collaboratore: «Supercupola con camorra e 'ndrangheta» Traffico di deroga, arrestato il pentito Contorno Nuovo attacco ad Andreotti: «Incontrò il boss Santapaola» 7\ RE Pi FCON SPECCHIO E LA STAMPA DA BOSS 7A COLLABORATORE ROMA. Salvatore Totuccio Contorno, pentito di mafia, è stato arrestato ieri nella località segreta in cui viveva per traffico di droga. «Storie vecchie di oltre tre anni fa - dice -, di quando avevo bisogno di soldi e non ne avevo per vivere». Era già un pentito da almeno sei anni, uno dei perni del primo maxiprocesso alla mafia. Secondo gli inquirenti era tornato a fare quello che faceva un tempo, tenere cioè contatti per comprare e vendere stupefacenti. Cinque chili di eroina e «quantitativi ingenti» di cocaina, secondo la procura di Roma. Lui ammette solo mille grammi di eroina. L'arresto di Contorno significa che la magistrastura non trascura di controllare i pentiti, ha detto il procuratore Antimafia, Vigna, che conferma anche l'esistenza di una supermafia. Prosegue intanto il processo contro Giulio Andreotti. Un testimone accusa: «Incontrò il boss Santapaola». Bianconi, Minuti Ravida e Rizza ALLE PAG. 4 E 5 rocesso alla Falange armata: di Guido Ceronetti Vorrei approfittare dell'occasione per rettificare l'errore secondo cui io sarei uscito dalla scuola di Freud. Io sono un allievo di Bleuler, e già m'ero fatto un nome nella scienza quando presi partito per Freud e in fondo apersi la discussione, si era nel 1905. La mia coscienza scientifica non mi permise di lasciar scomparire quanto c'è di buono in Freud, né di lasciar sussistere l'assurdo snaturamento che tale teoria fa subire all'anima umana. Avevo presentito subito che la teoria della sessualità, in parte diabolica, avrebbe fatto girare la testa aila gente; cosi ho sacrificato la mia camera scientifica per combattere con tutte le mie forze questo avvilimento assoluto dell'anima. Cari Gustav Jung, Lettera a Christian Jenssen. 29 maggio 1933 «Minacce per fermarmi»

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