Attaccato da sinistra incompreso da destra

Cent'anni fa nasceva il padre del boom tedesco: tutti lo festeggiano e cercano di ripetere la ricetta del suo miracolo Cent'anni fa nasceva il padre del boom tedesco: tutti lo festeggiano e cercano di ripetere la ricetta del suo miracolo r STATO & LIBERTA' Attaccato da sinistra incompreso da destra Il cancelliere Adenauer (sulla sinistra) con Ludwig Erhard (sulla destra); qui sotto Helmut Kohl Un professore bavarese prestato alla politica: rilanciò l'industria, sconfisse la borsa nera Ministro dell'Economia nel primo governo postbellico, cancelliere dopoAdenauer TRANO destino, quello degli economisti e degli uomini di governo liberali dagli Anni Trenta agli Anni Sessanta. Da vivi, furono attaccati da sinistra come alfieri del capitalismo e quasi mai compresi dalla destra; agirono quindi in solitudine, in un inondo spaccato da ideologie contrapposte, contribuendo a salvare mercato e libertà ormai dati per spacciati nel truce clima della guerra fredda. Da morti, le nuove sinistre li adottano sovente come santi protettori. E' il caso di Ludwig Erhard, il mitico padre del «miracolo economico» tedesco, proverbiale per il suo sigaro, la sua asciutta bonomia, il suo aspetto quasi caricaturale da grasso borghese tedesco. Erhard seguiva le dottrine di Walter Eucken, capo della scuola di Friburgo, unica voce dell'economia liberale sopravvissuta in Germania agli anni della dittatura. Voleva realizzare un'«economia sociale di mercato», un tentativo di far convivere libertà e responsabilità dell'individuo in un clima di garanzie e sicurezze collettive. La solita utopia, avranno pensato in molti, compresi gli alleati che gli diedero un incarico di governo nell'immediato dopoguerra, pensando di trovarsi di fronte un signore innocuo e malleabile. Niente affatto. L'utopia divenne realtà e fu il miracolo tedesco. Dei molti aspetti dell'azione di Erhard è il caso di ricordarne due in particolare. Il primo fu la riforma monetaria: alla svalutazione delle vecchie bancoI note (con una perdita di valore I del 93,5 per cento) e alla loro Qui sopra, il generale Lucius Clay, delle forze alleate d'occupazione: un duro confronto nel '48 col ministro sostituzione con le nuove si aggiunse il suo netto rifiuto ai razionamenti e ai prezzi amministrati. Tra lo sbigottimento degli occupanti, alcuni dei quali, come gli inglesi, avevano ancora il razionamento a casa loro, in Germania i prezzi - tranne che per alcune materie prime non erano più imposti, ma liberi. In prima approssimazione, ognuno poteva produrre e scambiare ciò che voleva, come voleva. La seconda «follia» di Erhard riguardò l'occupazione. Con un'economia in macerie e un cittadino su cinque profugo dall'Est, Erhard si rifiutò di portare lavoro sussidiato e semiagricolo alle zone di maggiore disoccupazione. Favorì invece la mobilità dei lavoratori verso le aree dove nascevano nuovi progetti e nuove fabbriche. Risultato: dal 1956 al 1962, l'occupazione salì da 15 a oltre 21 milioni di persone. E il tasso di disoccupazione scese al livello oggi incredibile dello 0,8 per cento! Fedele alle teorie di Eucken, Erhard non spinse le liberalizzazioni a conseguenze estreme; accettò e favorì il patto sociale, i consigli di gestione, la politica dei redditi, la costruzione di uno Stato sociale. Per lui, lo Stato doveva evitare non solo la formazione di monopoli, ma anche le fluttuazioni cicliche dell'economia e le disuguaglianze eccessive dei redditi. Tony Blair in Gran Bretagna e Massimo D'Alema in Italia forse oggi sottoscriverebbero immediatamente ciò che allora sembrava il massimo dell'opposizione al socialismo reale. Mario Deagl

Persone citate: Adenauer, Helmut Kohl, Lucius Clay, Ludwig Erhard, Mario Deagl, Massimo D'alema, Tony Blair, Walter Eucken

Luoghi citati: Germania, Gran Bretagna, Italia