Tonino l'idolo divorato di Mirella Serri

discussione. Su Liberal due filosofi, uno scrittore e un cardinale di fronte al «caso» Di Pietro discussione. Su Liberal due filosofi, uno scrittore e un cardinale di fronte al «caso» Di Pietro Tonino l'idolo divorato ■H^%l^: ^IhIH IH ^^^hh» ^Ij^BBB gressi della società, allo sviluppo, ma per riflettere solamente su se stessa. «Può essere che una tangente, data per accaparrarsi un appalto, segni un incremento economico di una zona, una maggiore occupazione, ecc. Ma tutto ciò per l'idea di pulizia non ha nessun significato». Il rigoroso repulisti potrebbe paradossalmente portare, per Sgalambro, a un ancor più estremo e inquietante esito: «Una politica, oggi vicariata dai giudici, domani potrebbe esserlo dai generali». Ma forse nel Paese dei generali già ci siamo, è il nero verdetto di Raffaele La Capria. Lo Stato di polizia è in parte già instaurato e a realizzarlo hanno contribuito i progressi dell'elettronica. Cimici sparse in salotti, bar e uffici esercitano un ineffabile supercontrollo. Ma cosa registrano questi moderni orecchi, frutto della tecnologia? «Da una parte abbiamo mirabili prodotti altamente sofisticati, dall'altra la chiacchiera affaristico-confidenzialtelefonica, in cui gli interlocutori con torva e vanesia sicumera si dicono quanto costa la corruzione di questo e di quello, come si paga e cosa rende. Non dimentichiamo - osserva il letterato napoletano - che siamo nel Paese di Dante, il poeta di un inferno tutto italiano popolato di personaggi che parlano tanto persino mentre si stanno arrostendo tra le fiamme. Solo che il nostro inferno contemporaneo è popolato da demoni che non sono nemmeno consapevoli del male che essi incarnano». Mirella Serri

Persone citate: Di Pietro Tonino, Raffaele La Capria, Sgalambro