Antifascisti e pudichi
IOTTI IOTTI Antifascisti e pudichi « (...): w]N università trovai un cliI ma molto bello, direi anche I simpatico. C'era solo un eleI mento - mi permetto questa ikì espressione - un po' bigotto durante l'intervallo le studen¬ tesse dovevano stare nel giardino interno e gli studenti nel chiostro. Non si poteva assolutamente conversare insieme in quei momenti, cosa che poi avveniva con tutta tranquillità sul treno, poiché, ragazzi e ragazze, tornavano a casa insieme. Questa era l'unica cosa che mi dava fastidio. L'università, d'altro canto, era molto seria; confrontandomi con i miei colleghi della Statale, mi accorgevo che il livello di studi era nettamente superiore. I professori si chiamavano Dossetti e La Pira; c'erano Fanfani e Lazzati e l'ateneo risentiva dell'influenza dell'organizzazione universitaria moderna; si tenevano già allora, ad esempio, i seminari: non mi risulta che nelle altre università ci fosse un'organizzazione simile. Insomma, era un'istituzione di tutto rispetto. A essere sincera, entrandovi, ebbi l'impressione di trovanni in un ambiente fascista, e lo era - diciamo così - formalmente. Presto però mi accorsi che non tutti erano fascisti, ma esattamente il contrario. A lezione di alcuni professori - per esempio alle lezioni di storia antica del prof. Calderini - si parlava in modo apertamente antifascista; egli, parlando degli antichi e dei nuovi romani, infilava cose terribili sui gerarchi di Mussolini; nei collegi universitari, YAugustinianum e il Marianum, in quel tempo di guerra, c'erano poi gruppi, anche se non numerosissimi, di inglesi, cioè di giovani nemici che non avrebbero dovuto essere in quella università. E tutti erano ben lontani dall'istigarci all'odio, o all'idea della supremazia della razza ariana, anche se padre Gemelli - che io credo fosse sinceramente fascista - ci invitava ogni tanto a conferenze tenute da grossi gerarchi fascisti (...). Non so se lo facesse anche per creare uno scudo protettivo intorno alla Cattolica... Bollati Boringhieri Ugo Bonanate IL DIO DEGLI ALTRI DIL DI IL DIFFICILE UNIVERSALISMO DI BIBBIA E CORANO Uscirà a marzo per le Edizioni Paoline «Come ad Harvard», di Giuseppe Preziosi: un libro di testimonianze sulla Cattolica. Anticipiamo una parte di quella data dall'ex allieva Nilde Jotti. Nilde lotti «Nuova Cultura», L. 40000 Le origini dei fondamentalismi nella Bibbia e nel Corano
Persone citate: Calderini, Dossetti, Fanfani, Giuseppe Preziosi, La Pira, Lazzati, Mussolini, Nilde Jotti, Ugo Bonanate
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