«Le sanzioni, una follia inutile»

«Le sanzioni, una follia inutile» «Le sanzioni, una follia inutile» ROMA. Gli embarghi sono «pazzie che peraltro non hanno mai funzionato». E' quanto ha affermato il presidente del Consiglio Romano Prodi riferendosi alla situazione di Cuba. Durante un pranzo alla Stampa estera, Prodi ha sottolineato che le relazioni fra l'Italia e Cuba «sono buone». «Con Fidel Castro ho avuto un dialogo per molti versi molto tranquillo e per altri gli ho detto alcune cose con molta chiarezza», ha aggiunto ricordando l'incontro del novembre scorso con il fare arrabbiare troppo gli europei. Strada facendo, però, il documento deve aver perso la sua automaticità burocratica, tanto che è diventato una sorta di «offensiva» che ricorda quella lanciata a suo tempo contro Manuel Noriega, quando George Bush prometteva mari e monti ai cittadini (e ai militari) di Panama, se solo avessero tolto di mezzo il loro uomo forte. Fra oggi e domani lo «scenario» verrà reso pubblico e da quel momento Radio Marti, l'emittente che trasmette da Miami, bombarderà gli abitanti di Cuba con le «promesse» che esso contiene. E le promesse sono: almeno 6 miliardi di dollari che cominceranno a lider màximo. Il colloquio del presidente del Consiglio con i corrispondenti esteri è andato avanti per oltre due ore con un giro di orizzonte a 360 gradi. Gli argomenti: da Fausto Bertinotti alla «guerra» del latte, al rapporto con la Libia, alla situazione in Albania, a Fidel Castro. Rispondendo alla domanda di un giornalista latinoamericano Prodi ha poi escluso che l'Italia voglia sostituirsi alla Spagna nel ruolo di Paese che ha rapporti privilegiati con Cuba. [Agi-Efe] piovere su Cuba, in parte provenienti direttamente da Washington e in parte dal Fondo Monetario, opportunamente «sollecitato» dagli Usa; immediata fine dell'embargo, cosicché il commercio fra Cuba e Stati Uniti potrà riprendere e i soldi che i cubani d'America vorrebbero investire nell'isola (un altro miliardo di dollari) avranno via libera; un negoziato «aperto» sulla questione di Guantanamo, il pezzetto di Cuba che gli Usa occupano grazie a un trattato di un secolo fa che i cubani considerano «iniquo» e la promessa di una «collaborazione» con le forze armate cubane, perché «anche se costituiscono uno dei pilastri più importanti dell'attuale regime, potenzialmente potrebbero avere un ruolo positivo in un processo di transizione». Dopotutto, «i militari di altri Paesi ex comunisti hanno acconsentito ed anzi aiutato la transizione democratica». L'altra iniziativa, quella sui criminali bosniaci, è più prudente. Intanto, ha spiegato Mike McCurry, il portavoce ufficiale della Casa Bianca, si tratta solo di «un'ipotesi attualmente sotto considerazione», e in secondo luogo si trasformerà in un'azione concreta solo se non sarà «soltanto americana». In sostanza, la novità è che Washington sta discutendo discretamente la cosa con

Persone citate: Fausto Bertinotti, Fidel Castro, George Bush, Manuel Noriega, Mike Mccurry, Prodi, Romano Prodi