La tv esibisce Eltsin per due secondi
Un blitz di poche ore al Cremlino dopo l'allarme nel mondo per la salute del leader Un blitz di poche ore al Cremlino dopo l'allarme nel mondo per la salute del leader La tv esibisce Elisili per due secondi rafii ! «Il Presidente vedrà Cbirac» LA CECENIA VOLTA PAGINA GROZNY DAL NOSTRO INVIATO Ha vinto, anzi stravinto, Aslan Maskhadov, che fu il capo di stato maggiore di quelle che Mosca defini «bande armate» e che hanno sconfitto la Russia. Fino al momento in cui trasmetto queste righe i dati del 95% dei seggi assegnerebbero quasi il 70% dei voti a Maskhadov, relegando Shamil Bassa ev, l'«eroe» di Budionnovsk, in seconda posizione con meno del 20%. Mai visto un'elezione in mezzo a tanti kalashnikov. Che sono però rimasti silenziosi fino alla fine. Sparano soltanto, in aria, alla sera, quelli del vincitore. Raffiche festose che si alzano nel buio limpido della notte dai diversi quartieri della città distrutta. E non c'è il minimo dubbio che è davvero la maggioranza che festeggia. Lunedi la folla attorno a tutti i seggi era impressionante. Ho fatto fatica a entrare nei seggi, per fare anch'io l'osservatore della correttezza del voto. E non perché me 10 hanno impedito. Semplicemente troppa gente. Non posso dire che non ci siano stati trucchi, ma votare due volte era impossibile, almeno a Grozny. Chi metteva le schede (due, una per 11 presidente, l'altra per i deputati) si vedeva spruzzare la mano con un liquido invisibile e indelebile per tre giorni. E tutti quelli che entravano nei seggi dovevano esibire le mani sotto un rivelatore. Del resto nessuno oggi mette in discussione la correttezza del voto. Né Tim Guldimann, insieme ai suoi 78 osservatori della Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), né i deputati russi sbarcati a Grozny, né il comitato indipendente dell'opinione pubblica russa. Quelli incontrati nel loro girovagare tra i seggi confermano, perfino sbalorditi per l'affluenza alle urne, e per la assoluta mancanza di disordini. Che impressiona, appunto, in mezzo a tante armi, divenute all'improvviso festosamente taciturne. A Mosca, riunitisi, senza Boris Eltsin, i membri del Consiglio Consultivo (Cernomyrdin, Ciubais, Selezniov, Stroev) hanno Dal giorno della sua rielezione, il 3 luglio '96, Eltsin è stato al Cremlino si e no una decina di volte, prima ricoverato per un quintuplo bypass coronarico e poi, appena una settimana dopo essere tornato al lavoro, per una polmonite doppia. Dimesso dall'ospedale otto giorni fa, ora si trova nella sua dacia a Gorki-9, a «lavorare sui documenti». E' dal 6 gennaio che non appariva in pubblico. Ma, una settimana fa aveva fatto un'analoga apparizione improvvisa, presentandosi al Cremlino proprio mentre i deputati della Duma discutevano animatamente la possibilità di mandare il Presidente in pensione per motivi di salute. Un gesto che non ebbe un grande effetto sui parlamentari, soprattutto perché la riapparizione di Eltsin al Cremlino non venne confermata da alcuna immagine e molti a Mosca dubitano seriamente che abbia veramente avuto luogo. Stavol- gli tre mesi fa. ta l'obiettivo era più o meno identico: dimostrare al mondo, dopo che la cancellazione della visita nei Paesi Bassi aveva riacceso le inquietudini sulla gravità delle condizioni di zar Boris, che era ancora vivo e stava bene. Ma gli uomini di Eltsin hanno capito che non ci si poteva più limitare a raccontare che il Presidente era in ottima forma senza offrire almeno pochi secondi di immagini televisive. Il che non significa affatto che il Presidente russo si sia rimesso completamente dalla malattia. Jastrzhembskij ha tenuto a precisare che è ancora presto per parlare di un rientro al lavoro a tempo pieno, anche sn non ha escluso che possa ancora ritornare in ufficio questa settimana. Ma per il momento l'unico appuntamento confermato è l'incontro con il Presidente francese Jacques Chirac che andrà a trovare Eltsin nella sua dacia domenica prossima. Natan Sharansky: l'ex dissidente perseguitato dal Kgb è tornato a Mosca come ministro israeliano
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