An, due proposte sulla forma di governo

Ari, due proposte sulla forma di governo Ari, due proposte sulla forma di governo ROMA. An ha messo a punto le sue proposte di riforma costituzionale per la bicamerale. Sono due: quella di Fini e Tatarella, che propone il semipresidenzialismo alla francese (il presidente è eletto per 5 anni a suffragio universale diretto e può essere rieletto una sola volta); quella di Fisichella e Maceratini che prevede l'elezione diretta del premier. Fini introduce l'elezione diretta del presidente, che presiede il Consiglio dei ministri, nomina il primo ministro e lo revoca su presentazione delle dimissioni del governo. E, sentiti premier e presidenti delle Camere, può sciogliere il Parlamento. patia che lo stesso Prodi conferma: «Con Bertinotti almeno mi diverto come un matto. Con Dini, invece, un po' meno...». Poche battute che lasciano emergere, in modo indiretto, le In alto il premier Romano Prodi con il ministro Carlo Azeglio Ciampi Accanto il commissario europeo Mario Monti ^^^^^^ chiarazioni del ministro Ciampi mi pare convincente e che vada esattamente su questa linea». Lei aveva però anche suggerito al governo italiano di eseguire quanto prima, se necessario, una correzione del bilancio 1997. Ciampi invece ha lasciato capire che l'eventuale «manovrila» verrebbe in qualche modo inglobata dalla finanziaria anticipata per il '98. Questo percorso è sufficiente per ri¬ Amato d'accordo col lea Il primo ministro, secondo la proposta di Fisichella, viene eletto a maggioranza congiuntamente all'elezione dei deputati, per cinque anni. Può essere sfiduciato dal Parlamento ma in questo caso decadono anche le Camere che vengono sciolte, obbligatoriamente, dal Presidente che indice nuove elezioni entro 70 giorni. Il primo ministro può essere sostituito dal vice primo ministro solo in caso di decesso o di accertato impedimento fisico. Il presidente della Repubblica, in questa seconda riforma, dura in carica sei anni e viene eletto in seduta comune dalle Camere. tensioni politiche all'interno della maggioranza. Dove Dini fa la figura del «cattivo». Tensioni emerse con particolare durezza col problema delle nomine dei dirigenti della Stet. Perché Dini si sente l'unico a non avere suoi rappresentanti. Marini, il segretario del ppi, che protesta anche lui, ammette che «Tommasi non si può dire che non è di un'area». Cioè la sua. E, di fatti, Marini nega di aver fatto telefonate «tempestose» a Prodi e dice che il «capitolo è chiuso». Il vero ^^^^^^ durre il deficit entro fine anno, in tempo cioè per l'esame sulla moneta europea? «A me non pare che un anticipo della finanziaria per il 1998 e del quadro in cui si colloca, cioè il Documento di programmazione economica e finanziaria 1998-2000, comporti necessariamente un ritardo di un'eventuale manovra aggiuntiva sul '97, se questa è necessaria per conseguire fino in fondo il risultato del disavanzo al 3%. Quindi, io vedo legati da una der pds: bisogna pensare [r. i.] problema, in realtà, non è né la contrarietà di Rifondazione a rinviare le elezioni amministrative di primavera, né la privatizzazione della Stet, che pare un caso in via di ricucitura. Il problema è il preannunziato «no» di Bertinotti ad una Finanziaria di tagli (e accettata dal Polo). Berlusconi è possibilista ma vuol capire cosa c'è dietro la proposta dell'anticipo della Finanziaria. «Non siamo diposti a firmare cambiali in bianco al governo» chiarisce Giuseppe Pisanu, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio. Sono interessati Casini e Buttigli'one. E' molto diffidente il partito di Fini («è un trappolone», sostiene Maceratini), che teme che cominciando con l'accordo per le riforme e passando per quello

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