La stupidità esplode a caso; le torture della tv-Colosseo

La stupidità esplode a caso; le torture della tv-Colosseo La stupidità esplode a caso; le torture della tv-Colosseo uomini. Riconsideri perciò la signora Berdini, se può, il suo modo di pensare e di esprimersi nei confronti degli animali, il cui mondo, insieme alla natura, potrebbe anche essere per lei di conforto di fronte alle aberrazioni del soggetto umano. Matilde Ferrario, Milano Il dolore non è una merce Ultimamente sono accaduti molti e molto gravi fatti di cronaca e, quindi, è apparso più evidente il comportamento di alcuni addetti ai mezzi d'informazione, tv in testa. La tv, infatti, è diventata il moderno Colosseo dove vediamo innocenti uccisi dalle belve e altri torturati dagli operatori del settore che considerano le persone disperate oggetti da consumare. Alcuni giornalisti, infatti, appaiono eccitati quando hanno la «fortuna» d'annunciare per primi al telegiornale una notizia tragica e abbondano nel numero dei morti e feriti quando ancora le famiglie non sono state avvertite. Non soddisfatti, vanno a tormentare con domande insulse i poveri parenti sconvolti. Non importa se ad essere preso di mira sia il marito della povera vittima, annientato dal dolore, o la madre distrutta dei presunti assassini o i famigliari degli sprofondati di Napoli. L'importante è «farli piangere», come comandava ai propri messi il direttore di un quotidiano genovese. E' indispensabile fare dei primi piani, anche se i protagonisti non vogliono, come il ferito del Pendolino con il volto ricoperto di sangue. Il momento più importante è poi quello del «pollice dritto o verso» o, per meglio dire, del «Toto-perdono»: «Tu perdoni, lui no...». Il poveretto a cui hanno appena ucciso una persona cara deve rispondere immediatamente al quesito perentorio: è un obbligo al quale non può sottrarsi. I sentimenti più intimi devo- LA LETTERA DI O.d.B. taccia me pietre pure sono tutti "brava gente", e il più delle volte è gente che ha studiato (medici, bancari, funzionari della pubblica amministrazione, avvocati) ma che forse nei libri non hanno trovato il capitolo dedicato al RISPETTO, lo ho 29 anni, sono della generazione di Pietro Maso e dei pazzi che lanciano pietre. I nostri genitori venivano dal dopoguerra, hanno dovuto sudare sangue per avere la casa, la macchina etc. Forse in questa smania di avere e di dare ai figli quello che loro non avevano avuto hanno perso per strada i veri valori da dare ai figli, che il più delle volte è solo un po' d'attenzione e di amore. Forse è retorica, è vero, ma certo è più facile comperare il regalo e tutto ciò che vogliono, i figli. Poi, però, non ci si stupisca se per noia lanciano sassi o per avere più soldi uccidono (anche i genitori) o per distrarsi si procurano la morte con le droghe. Io sono ateo, ma l'unica frase che mi è venuta in mente, dopo aver letto quell'articolo, proviene dal Vangelo "Chi è senza peccato, scagli la prima pietra" possibilmente non da un cavalcavia...». Mi scusi, ma queste sue cinque parole finali costituiscono una battutaccia infame. Non si vergogna? Sig. Del Buono, le scrivo in riferimento all'articolo del 16/1197 de Lo Stampa riguardante l'arresto dei fratelli Furian presunti autori del lancio delle pietre dal cavalcavia. Sono disgustato dalla «brava gente» accorsa in fretta per vedere i presunti mostri. Sono disgustato dalla violenza ottusa e feroce di questa «brava gente» che non ha nemmeno il coraggio di esporsi con nome e cognome nelle farneticanti dichiarazioni rilasciate. Sono disgustato dall'ipocrisia di questa «brava gente» che contribuisce al cumulo di piccole violenze quotidiane.... Dario Boria, Torino GENTILE Signor Boria, ho già risposto a qualcuno che stava dalla parte di quella che lei chiama «brava gente». Ma lei non si limita a una riprovazione. Lei va avanti parlando delle piccole violenze quotidiane. «Non uccidono forse, ma sicuramente contribuiscono al verificarsi di fatti del genere», lei assicura. «In quanti si accorgono del dolore delle persone anziane trattate come "scarti" da certi funzionari di Poste, Banche, Negozi, Usi, ecc.? Oppure dell'umiliazione di una signora di colore alla quale dicono sul tram: "Sporca negra, lascia sedere i bianchi"»? Oppure al dolore e all'umiliazione di molti malati anche gravi che si sentono fissare degli appuntamenti anche per un anno dopo in strutture pubbliche e, se si passa in clinica privata, si possono ottenere anche per domani? Ep- Battuinfasulle perciò per quasi tre lustri legati ad una «disistruzione» coatta e inutilissima, che sonò pronto a rinunciare a parte della mia mensile pensione che assomma a L. 1.034.000 per fare un manifesto da pubblicare, a pagamento, sui maggiori quotidiani nazionali e sui muri di almeno cento città italiane. Si apra al più presto una sottoscrizione, si raccolgano fondi per questa che sarebbe senz'altro una delle più emerite iniziative prò umanità futura! Enzo Sarto, Genova Troppi arricchiti con gli astri Tra i doveri che ognuno di noi ha verso la propria intelligenza, vi è quello di non credere ai giudizi altrui per evitarci la briga di farli con la propria testa. Sì, ecco due prime cause che mortificano, intristiscono, involgono l'intelligenza. Perché «intelligentia» viene, come si sa, da «intelligere», che vuol dire «capire», «comprendere», «intendere». Non c'è dubbio: la credulità è una piaga intellettuale ancor oggi straordinariamente diffusa, e non solo fra le «basse» classi sociali che, per dire, hanno l'attenuante d'una non superiore istruzione. In particolare essa si esercita attorno a chi affermi di poter indovinare il futuro, o di poter scoprire le cause ignote di fatti passati o presenti, con metodi svariati e (non pochi) antichissimi. Di questi sistemi, la cartomanzia, la chiromanzia (dal greco «cheir» = mano e «monthàno» = studio, apprendo), l'astrologia o oroscopia (dal greco «hoòra» = tempo, e «skopéo» = vedo, esamino) sono tutt'altro che ridimensionati; anzi danno ancora mezzi di sicura sussistenza e, perfino, in certi casi, la ricchezza e la fama, a chi sappia esercitarli con scaltra abilità. Capodanno è ormai alle nostre spalle, ma mass-media - ed in particolare televisioni private e

Persone citate: Berdini, Del Buono, Enzo Sarto, Furian, Matilde Ferrario, Pietro Maso

Luoghi citati: Milano, Napoli, Torino