San Tommaso «profeta» dei computer

San Tommaso «profeta» dei computer San Tommaso «profeta» dei computer Tutti gli scritti su ed rom: si realizza un sogno del '200 tato 12 milioni di schede, uno scaffale di 90 metri per 1,20 di altezza e 1 di profondità, 500 tonnellate di peso. In quattro-cinque anni padre Busa ne realizzò la metà. «Poi per fortuna il buon Dio fece inventare le macchine a nastri magnetici. Ho trattato 1800 nastri di 800 metri ciascuno, per un totale di 1600 chilometri, pari alla distanza fra Milano e lalermo». Il lavoro (e la collaborazione con la Ibm) si concluse nel 1980 con l'edizione, in fotocomposizione computerizzata, dell'Index Thomisticus: un «mostro» di 56 volumi, 70 mila pagine complessive. Ancora troppo. Nel '90 (questa volta con l'appoggio di due società italiane, Cael e Thomistica srl) parte l'ultima fase, che ha portato a costa, sempre cercando se c'erano macchine in grado di svolgere in automatico il censimento lessicale di un testo. Finché, a New York, incontrai il vecchio Thomas Watson, il fondatore della Ibm. Gli esposi ii mio problema, lui mi disilluse. Non mi rassegnai: "Le sembra giusto dire che una cosa è impossibile, se non ha mai provato?", gli chiesi. "Mi metta nelle condizioni di tentare"». Imprevedibilmente, il grande capo acconsentì. Da allora per trent'anni padre Busa, con la sua équipe, ha sviluppato il progetto nei laboratori Ibm sparsi in America, con alcune puntate al Mit di Boston. All'inizio si lavorava su macchine a schede perforate: il completamento dell'opera avrebbe compor- Tommaso d'Aquino

Persone citate: Busa, Thomas Watson, Tommaso D'aquino

Luoghi citati: America, Boston, Milano, New York, San Tommaso