Metalmeccanici, via all'ultimo round di P. Pai.

Il governo mette sul piatto della trattativa una riduzione di 2 punti del costo del lavoro Il governo mette sul piatto della trattativa una riduzione di 2 punti del costo del lavoro Metalmeccanici, via all'ultimo round Prodi tenta la mediazione, ma le parti sono prudenti La Fiom contraria a un'estensione del contratto «Modificherebbe gli accordi del '93» Ieri i sindacati e gli industriali si sono incontrati con il premier Oggi nuovo vertice sull'ipotesi Treu « Proposte poco praticabili» Confindustria rimane fredda sulla soluzione di Palazzo Chigi Piaggio, per le nuove officine 290 miliardi ROMA. Spianata ieri mattina dal vertice di Palazzo Chigi tra Prodi, Confindustria e Cgil-Cisl-Uil, la trattativa sulla vertenza dei metalmeccanici è ripresa verso mezzodì al ministero del Lavoro. Tutti i protagonisti, Federmeccanica e sindacati di categoria per la prima volta si sono seduti fianco a fianco, con Treu a capotavola. Ma presto è apparso chiaro che la trattativa restava «ingessata», malgrado le reciproche dichiarazioni di disponibilità al dialogo, tanto che è stata rinviata a oggi. Insomma, non è ancora uscita quella fumata bianca per indicare l'accordo raggiunto. E ieri sera la Fiom, prima di riunirsi in una segretaria unitaria con Firn e Uilm, ha ribadito seccamente la sua indisponibilità ad accettare un prolungamento di sei mesi del contratto. Sembra avere sbattuto la porta davanti a quell'unica variabile attorno alla quale si erano sviluppate nei giorni scorsi tutte le ipotesi di rilancio del negoziato. Tutto è tornato più difficile, allora? E' evaporata di colpo quell'atmosfera di disgelo affiorata negli ultimi giorni? Non è detto affatto, le schermaglie negoziali sono talmente complesse, come le pressioni politiche attorno a questo contratto-simbolo, che è ipotizzabile anche un repentino cambiamento di tono. Perché gli imprenditori, pur continuando a considerare «poco praticabile», come ha ripetuto ieri Confindustria a Prodi, la proposta-Treu attorno a cui ruota ancora il negoziato, potrebbero ammorbidirsi e allentare i cordoni della borsa se davvero il governo metterà sul tavolo una riduzione del costo del lavoro di circa due punti, fra sgravi fiscali al Sud e decontribuzione del salario aziendale. E a quel punto sarebbe davvero difficile alla Fiom, e alla Cgil resistere alle pressioni degli altri partners sindacali che vogliono dare il contratto a quel milione e 700 mila lavoratori in attesa da mesi. Il negoziato resta in salita, dunque, ma procede. E in caso di impasse potrebbe essere di nuovo il governo a tentare l'affondo finale, con una sua proposta del tipo «prendere o lasciare». Con tutte le responsabilità del caso a chi rifiutasse il compromesso così faticosamente raggiunto. COSTRUZIONI Vertice a Palazzo Chigi: l PRIMA PROPOSTA PRIMA PROPOSTA 200 mila lire mensili. 200 mila lire mensili. ULTIMA PROPOSTA aumento di 180 mila a regime, una tantum di 600 mila lire nel '96, 30 mila lire distinte in busta paga o come contributo per la previdenza integrativa. PRIMA PROPOSTA aumento di 138 mila lire a regime. ULTIMA PROPOSTA aumento di 190 mila con 20 mila legati alla previdenza integrativa, una tantum da fissare e allungamento del contratto di sei mesi. la PRIMA PROPOSTA aumento di 262 mila lire. Va bene la proposta Treu di 200 mila lire, Cisl e Uil sono anche disposte a modularla. La Fiom rifiuta l'allungamento del contratto. ROMA. Prodi ha tentato di sdrammatizzare il clima, ricevendo Confindustria e sindacati attorno al tavolo di Palazzo Chigi, una tazzina di caffè bollente davanti a tutti gli interlocutori, per disinnescare la «mina» del contratto dei metalmeccanici: «Teoricamente mi porta fortuna, perché ogni volta che ci vediamo così, le faccende dell'economia vanno bene. Ma nonostante questo, speriamo che sia la volta buona per chiudere questa vertenza». E il Professore si è dato subito da fare, dati alla mano, per dimostrare al presidente di Confindustria, Giorgio Fossa, al «vice» Carlo Callieri e al direttore generale, Innocenzo Cipolletta, che la tanto controversa proposta del governo non è affatto inflattiva, come loro mvece ritengono. Fossa ha risposto con poche parole di circostanza, lasciando al «duro» negoziatore, Callieri, difendere le tesi di Confindustria. E Callieri lo ha fatto senza l'ombra di un sorriso, ma anche senza affondare la lama contro il governo. Insomma, gli industriali continuano a considerare la proposta Treu «poco praticabile», la «vivono con preoccupazione», ma sono disposti a riprendere la trattativa. E sul tavolo, Confindustria ha rilanciato ieri la questione degli oneri sociali, sollecitando il governo ad accelerare le nonne previste nella riforma fiscale che consentirebbero una riduzione del costo del lavoro. Ma se si dovesse aspettare l'approvazione Sergio Cofferati COSA UNISCE, COSA DIVIDE dificare la struttura contrattuale del '93. E l'allungamento è una modifica di quella struttura. Noi abbiamo intenzione di chiudere il contratto mantenendo le regole del '93. La proposta del governo è chiara di per sé e non può esserci aggiunta di ulteriori mterpretazioni». In concreto: no al prolungamento di sei mesi e no ad una nuova proposta o lodo arbitrale del governo. Le «aperture» espresse nei giorni scorsi da un altro dirigente della Fiom, Gaetano Saleriale, sembrano rientrate. E sulla stessa lùtea di fermezza si è espresso anche il leader della Cgil, Sergio Cofferati. «Sarebbe grave e mcomprensibile che il governo cambiasse la sua proposta. Il giudizio è sospeso. Vedremo quale sarà l'esito della discussione al ministero». Più prudenti gli altri sindacati. «C'è un clima costruttivo - sostiene il leader della Fim-Cisl, Gianni Italia -. Abbiamo deciso di approfondire la situazione». Mentre il n. 1 della Uilm, Luigi Angeletti, indica secco: «I problemi irrisolti sono rimasti gli stessi. Impossibile prevedere se e quando raggiungeremo un accordo. Se fallisce questo tentativo, la palla tornerà al governo». PONTEDERA FIRENZE. La Piaggio investirà 290 miliardi nelle nuove officine meccaniche il cui insediamento è previsto nell'area di 58 ettari, di cui 40 resi liberi dalla dismissione dell'aeroporto militare di Pontedera. Lo prevede l'accordo di programma, firmato da Regione Toscana, i ministeri della Difesa e delle Finanze, la Provincia di Pisa, consorzio di sviluppo Valdera, Comune di Pontedera e Comune di Lari. Sono anche previste una cittadella della ricerca, strutture artigianali che operano nel settore dell'autotrasporto e la riqualificazione territoriale della zona. La ricaduta occupazio¬ nale nelle nuove strutture produttive è prevista in circa 300 unità, ma il presidente della Piaggio, Giovanni Alberto Agnelli, ha detto che per individuarla effettivamente bisognerà attendere che siano definite due condizioni: la chiusura del contratto dei metalmeccanici e la ridefinizione ed implementazione nello stesso contratto dell'accordo sindacale sottoscritto alla Piaggio. Un nuovo aeroporto militare sorgerà nel comune di Lari e sarà adibito, oltre che alla sperimentazione del settore aeronautico della Piaggio anche come struttura della protezióne civile. Sergio Cofferati Ieri, dunque, la trattativa è ripartita dopo che Prodi e i suoi interlocutori, Confindustria (con Fossa, Callieri e Cipolletta) e sindacati confederali (Cofferati e Epifani per la Cgil, D'Antoni e Morese della Cisl, Larizza e Musi per la Uil) avevano sgombrato il campo dalle pregiudiziali procedurali dando luce verde alla riapertura del tavolo al ministero del Lavoro. Treu ha aperto la riunione tra Federmeccanica e Fiom, Firn e Uilm. Poi il ministro è tornato a Palazzo Chigi e poco dopo il suo rientro al dicastero, il confronto, durato complessivamente tre ore, è stato rinviato a questa mattina. Perché? Il direttore generale di Federmeccanica, Michele Figurati, si è limitato a dire: «Ci siamo aggiornati. Riferiremo alle delegazioni e poi decideremo quando rivederci. Stiamo ripartendo dalle posizioni raggiunte. E' molto difficile ci possa essere fin d'ora una stretta finale». Quindi, scogli sulla strada di una soluzione ce ne sono ancora, ma il punto di partenza della trattativa non è più la proposta iniziale di Treu (200 mila hre a regime nel biennio) ma quelle soluzioni più flessibili abbozzate negli ultimi giorni. Ossia, si lavora attorno all'ipotesi di un aumento di 180 mila hre accompagnato da 30 mila lire di quota della pensione integrativa con prolungamento del contratto di sei mesi. Ma in serata è arrivata la doccia gelata della Fiom. Il n. 2 del sindacato, Cesare Damiano, ha indicato che la Fiom «è disposta ad una trattativa che individui strumenti e forme per un alleggerimento dei costi, necessari per arrivare a una soluzione. Ma non intendiamo mo¬ Paolo Patruno 'Ance chiede facilitazioni e interventi contro il diffondersi del lavoro nero della legge sull'lrep, avverte lo stato maggiore confindustriale, gli effetti di questa misura arriverebbero troppo tardi. E un segnale di disponibilità, Confindustria lo lancia anche sulla revisione degli accoidi dei '93, rinviato alla verifica prevista per luglio Insomma, il clima . esia. come si dice, «costi uttivo» c ì sindacati si limitano a tracciare la cornice entro cui dovrà poi avoigeisi il negoziato «di merito;/ ossia sul concreto, al ministero del Lavoro, tra Federmeccanica e Fioin-Fiin Uilm. Nemmeno l'imprevista pi«senza al tavolo di Palazzo Chigi della barbetta bianca di Michele Figurati, direttole generale di Fedei meccanica, attizza il china Parla poco Cotte rati il «cinese);, D'Antoni sfodera misurati sorrisi e Larizza evita le sue battute di fulmicotone, Non è che i sindacati abbiano le polveri bagnate, ma lasciano ai loio colleghi dei metalmeccanici, il compito di incrociare il tei io con gli industriali, sui cdinpo neutro del ministero del Lavoro In meno di un'ora la discussione è finita. Ma ì sindacalisti restano ancora a lungo, in attesa del ritardatario Visco pei parlare dei problemi dell'edilizia E quando hanno finito s'è fatto laidi. E infrangono le abitudini Fanno entrare le loro macchine nel cortile di Palazzo Chigi, evitano perfino la passerella della conferenza stampa, e se ne vanno sgommando, E lasciano i cronisti con un palmo di naso. [p. pai.]

Luoghi citati: Comune Di Lari, Comune Di Pontedera, Firenze, Fossa, Lari, Pontedera, Regione Toscana, Roma