Killer del cavalcavia, chiuso il cerchio

Tortona: Sandro Furlan avrebbe fatto il nome di chi lanciò il sasso che uccise Maria Letizia Tortona: Sandro Furlan avrebbe fatto il nome di chi lanciò il sasso che uccise Maria Letizia Killer del cavalcavia, chiuso il cerchio Tre nuovi fermi, in trappola anche la mente della banda TORTONA. Altri tre fermati per la «banda dei sassi», e stavolta l'indagine sembra proprio chiusa. In cella sono finiti Francesco Lauria, 26 anni, di Casei Gerola (Pavia); Claudio Montagnier, 40 anni, di Tortona; e Michele Faiella, 22 anni, di Voghera, bloccato in Sardegna. Saranno interrogati questa mattina. «Con questi provvedimenti l'indagine è conclusa - dichiara il procuratore Aldo Cuva - abbiamo reso giustizia ai componenti della famiglia Berdini e all'intera collettività. Non siamo ancora in grado di definire tutti i ruoli ma se questi sono stati fermati per ultimi ci sarà pure qualche motivo». Montagnier è sposato, padre di due figli, dipendente dei Monopoli di Stato. Potrebbe essere lui la presunta «mente» del piano, la persona di cui tutti i ragazzi della banda avevano paura, di cui nessuno voleva fare il nome. A lui la procura sarebbe arrivata grazie alle dichiarazioni di una supertestimone, che avrebbe messo gli inquirenti sulla pista giusta per arrestarlo. Tra gli ultimi protagonisti di quella maledetta sera sul ponte della Cavallosa c'è il proprietario della terza auto che andò sul cavalcavia - è Francesco Lauria - su cui viaggiavano Gianni Mastarone, Montagnier e Faiella. Lauria guidava una Peugeot 306 grigio scura, la sera del 27 dicembre, quando raggiunse Torre Garofoli. Lì incontrò gli altri componenti della «banda dei sassi», quelli che si trovano già in cella: i fratelli Furlan (Gabriele, Franco, Paolo e Sandro), il loro cugino Paolo Bertocco, un amico Roberto Siringo e la fidanzata di Sandro Furlan, Loredana Vezzaro. GLI ULTIMI DELLA BANDA. «Non sappiamo neanche dov'è. In questo momento lo staranno interrogando in qualche caserma», diceva ieri sera il fratello di Francesco Lauria. La madre già gli forniva un alibi: «Non è stato lui, quella sera era a casa, e ha cenato con noi». Francesco Lauria abita a Casei Gerola con la famiglia: i genitori, un fratello di 23 anni, la sorella. Ieri sera alle 22,30 la notizia del fermo. A mezzogiorno di ieri i carabinieri si sono presentati nella ditta dove lavora, il cantiere edile «Ruberto» (e dove lavorava anche Gianni Mastarone). Faiella invece era sparito da almeno venti giorni: di lui si sa che è nato in Germania, e abitava a Voghera. L'hanno fermato nella notte. CHI HA LANCIATO LA PIETRA. Per ora sono stati fatti solo tre nomi come autori del lancio delle pietre, una delle quali uccise Maria Letizia Berdini. Erano da poco passate le 20. «E' stato Mastarone a lanciare quel sasso», accusa Sandro Furlan. E anche altri della banda accusano, chi Paolo Bertocco, chi Paolo Furlan. Dichiarazioni, non ancora confessioni complete. E nessuno ammette di aver gettato dalla Cavallosa il sasso che ha ucciso la giovane sposa di Civitanova Marche. I dubbi sui ruoli di quella sera li hanno anche gli avvocati difensori come Marco Gatti: «Le dichia¬ Bologna, l'immigrato razioni degli indagati ricostruiscono la vicenda. Ma sulle responsabilità si dovrà ancora approfondire la posizione di ognuno». «POTREBBERO FARLO ANCORA». Il pericolo della reiterazione del reato è il motivo che indotto il giudice per le indagini preliminari a convalidare il fermo del pm in carcere per tutti i componenti della «banda dei sassi», oltre al rischio di inquinamento delle prove. Il gip motiva la convalida: «C'è una totale mancanza di motivazioni all'origine del fatto delittuoso. L'assenza di movente (se non il mero divertimento) non fa venire meno la spinta a delinquere, anzi getta una luce gravemente negativa sugli autori di questo fatto». UN'ALTRA EX FIDANZATA. Dopo Elena Carnata, ex di Paolo Furlan, e grande accusatrice insieme al nuovo fidanzato, spunta anche la ex ragazza di Gianni Mastarone. «Non conosco i nomi dei suoi amici. L'ho detto a chi mi interrogava, ma uno ha persino alzato la voce». Tamara Vian, 23 anni, per cinque è stata fidanzata con Mastarone. «Due carabinieri in borghese - racconta - sono venuti a cercarmi tre volte, Lunedì mi hanno chiesto se conoscevo Gianni, ma sapevano già che era stato il mio ragazzo. Martedì pomeriggio, quando sono arrivata al lavoro ho trovato nel parcheggio gli stessi carabinieri che mi aspettavano per notificarmi l'avviso che dovevo presentarmi dopo mezz'ora in procura. Volevano sapere di questi amici di Gianni, ma io non potevo aiutarli perchè non li conosco. Finché stava con me, non frequentava cattive compagnie. So che conosceva i Furlan, Bertocco e Siringo, perchè li salutava sotto i portici. Forse se l'osse stato con me adesso non sarebbe in cella: è un bravo ragazzo». Anche Gianni e Tamara avevano l'hobby del «baracchino» (radioamatori) lo stesso passatempo di Franco Furlan, al quale gli inquirenti avevano sequestrato l'agenda con gli orari delle chiamate.

Luoghi citati: Bologna, Casei Gerola, Civitanova Marche, Germania, Pavia, Sardegna, Voghera