Referendum, si avvicina l'ora della verità

Decisione a fine settimana. Pannella: la Corte sta per armare il golpe. E ne prepara altri 20 Decisione a fine settimana. Pannella: la Corte sta per armare il golpe. E ne prepara altri 20 Referendum, si avvicina Poro della verità Forse sarà riammesso quello sull'Enel FURIO COLOMBO ROMA. Si avvicina il momento della verità per i trenta referendum all'esame della Corte Costituzionale. Alla fine di questa settimana di discussione, la quarta, i giudici della Suprema Corte dovranno decidere quali quesiti saranno portati al voto e quali no. Una forca caudina istituzionale che fa tremare non poco i proponenti. Tanto che Pannella, convinto in cuor suo che ben pochi dei referendum si salveranno dal vaglio costituzionale, già annuncia: ne faremo altri 20. E molti - lo dicono Roberto Formigoni, Augusto Barbera e Gianfranco Pasquino - sostengono che la Bicamerale trarrebbe molto beneficio dall'approvazione dei referendum. Ma intanto, a sorpresa, i radicali potrebbero scoprirsi titolari non più di 18, ma di 19 proposte di referendum. La Corte Costituzionale ha aperto uno spiraglio per riammettere il referendum sull'Enel, che la Cassazione aveva eliminato. Di fronte al ricorso del comitato promotore, infatti, la Corte Costituzionale ha riconosciuto che l'ufficio centrale della Cassazione ha proceduto troppo repentinamente, abolendo un quesito solo perché nel breve tempo intercorso tra raccolta delle firme e esame del quesito era cambiato l'assetto istituzionale dell'Ente elettrico. Il quale, oggi, è una Spa che ha ottenuto dallo Stato la concessione dell'attività elettrica. Di conseguenza, il comitato promotore avrà la possibilità di preparare un ricorso per condii- ROMA. Ormai da quando se n'è parlato è trascorso più di un mese. Ma Furio Colombo, insigne giornalista approdato in Parlamento nelle file dell'Ulivo, spera ancora che l'operazione possa andare in porto: il personaggio è candidato «in pectore» alla carica di portavoce del governo, cioè ad interpretare il ruolo che fu di Ferrara nel governo Berlusconi. Un'idea nata nelle stanze di Palazzo Chigi per far fronte ai problemi di «comunicazione» del gabinetto Prodi, ma di cui non si è saputo più nulla. 0 meglio, l'unica cosa chiara è che al contrario del vicepresidente del Consiglio, Walter Veltroni, il capo del governo non ne è entusiasta. «I problemi dell'immagine e della comunicazione - avrebbe detto in più di un'occasione il premier - son cose che premono a Berlusconi. A noi interessano le questioni più concrete, i numeri». Cosi l'ipotesi è rimasta nel limbo delle cose che dovrebbero essere fatte ma non si fanno. E nel limbo dell'Ulivo c'è pure Furio Colombo, [au. minz.] to dell'esame alla Consulta si dicono i due professori dell'Ulivo, il costituzionalista Augusto Barbera e il politologo Gianfranco Pasquino. «Il giudizio della Corte sull'ammissibilità dei quesiti referendari relativi all'abolizione della quota proporzionale appare ancora incerto». Aggiungono Barbera e Pasquino: «Pur con il doveroso rispetto, noi ribadiamo il nostro auspicio che la Corte dia il via libero ai due referendum. In questo modo l'alta corte, oltre a dare una spinta risolutiva per un sistema compiutamente maggioritario, aprendo la strada anche aU'uninominale a doppio turno, traccerebbe un cammino sicuro per la Bicamerale». E sì, perché, secondo i due pro¬ La forma federale si attua attraverso sette principi: 1) La ripartizione dei poteri e delle funzioni tra Stato, Regioni e Autonomie Locali è garantita costituzionalmente, ed è ispirata al principio di sussidiarietà; 2) lalunzione legislativa è svolta dallo Stato e dalle Regioni secondo il principio della competenza generale delle Regioni fatta salva la competenza esclusiva dello Stato in materia di politica estera, difesa, giustizia, ordine e sicurezza pubblica, moneta e bilancio statale, ordinamenti didattici, previdenza; 3) l'ispirazione federalista riguarda tanto le Regioni quanto Comuni e Province; 4) le Regioni e gli Enti locali hanno autonomia finanziaria impositiva; 5) è previsto il fondo di solidarietà nazionale per le aree svantaggiate; 6) Regioni e Autonomie locali partecipano alla formazione degli organi costituzionali (Presidente della Repubblica, Senato, Corte Costituzionale) ed alla funzione di revisione della Costituzione; 7) le leggi costituzionali che riguardano le autonomie sono promulgate soltanto dopo aver ricevuto il voto favorevole della maggioranza delle assemblee regionali. ga? «Cossiga ha una visione compiuta della situazione italiana: due forze che si richiamano una alla socialdemocrazia e l'altra alla liberaldemocrazia che combattono per il governo». Dunque sarà lui il nuovo leader? «Mario Segni, il padre dei referendum che hanno avviato la rivoluzione democratica, non ha ancora esaurito il suo debito con la Storia». LE PROPOS FO I cittadini scelgono il primo deve dichiarare prima delle II primo ministro nomina scioglimento della Camera della sfiducia costruttiva, autonomi poteri normativi: di legge, funzione normativ FOR Si punta a realizzare un Bicameralismo differenziato (Assemblea Nazionale e Senato) e una consistente riduzione dei parlamentari (da 945 a 600). L'Assemblea Nazionale è composta da 450 deputali, è l'organo fondamentale della decisione politica, nel quale si dispiega la logica del bipolarismo e della democrazia dell'alternanza. Nell'Assemblea nazionale è concentrata, in prevalenza, la funzione legislativa. Il Senato è composto di 150 membri, è eletto a base regionale, a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno compiuto i 18 anni, è integrato dai presidenti delle Regioni e delle Province di Trento e Bolzano e dai sindaci de' Comuni capoluogo di Regione. L'ex presidente del Senato Carlo Scognamiglio Maurizio Tropeano fessori, la Bicamerale potrebbe incagliarsi nella questione non secondaria del numero dei parlamentari. Immaginabili sarebbero le ritrosie dei deputati a tagb'arsi i posti. «Ma se ci penseranno gli elettori con il referendum....», lasciano intendere. Un problema di meno. Si preoccupa del numero dei parlamentari anche Natale D'Amico, vicepresidente del gruppo parlamentare di Rinnovamento: «Noi ci siamo già pronunciati a favore dell' abolizione della quota proporzionale». Gli uomini di Dini, infatti, con una proposta di riforma costituzionale depositata alla Camera, ipotizzano la riduzione dei deputati a 475. Giusto quanti sono i collegi uninominali. [fra. gii.] Il leader dei Riformatori Marco Pannella A destra: l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga TE ALLA BBCAMERALE RMA DI GOVERNO ministro: ogni candidato all'Assemblea Nazionale e elezioni il collegamento con un candidato Premier. e revoca il ministro. Il premier può chiedere lo politica: l'unica via per evitarlo è l'approvazione dall'Assemblea Nazionale. Il governo esercita delegificazione, regolamentazione della riserva va generale dei regolamenti. RMA DELLO STATO BICAMERALISMO

Luoghi citati: Bolzano, Ferrara, Roma, Trento