Si pagherà con otto monete

Si pagherà con otto monete Si pagherà con otto monete BRUXELLES. L'Euro peserà 7,58 grammi, sarà grande come le nostre 500 lire, ma avrà la fascia esterna in metallo giallo e il cerchietto interno in acciaio bianco. Il valore, fissato uno a uno con l'Ecu, sarà di poco inferiore alle duemila lire. Il primo rapporto dei direttori delle zecche dei Quindici (anzi 14, visto che la Danimarca si è tirata fuori) è stato presentato ieri ai ministri Ecofin dell'Unione europea: otto monete, dalla più grande, quella da due Euro, alla più piccola, il centesimo (di color rosso, sarà rivestita in rame e peserà solo 2,2 grammi). Saranno battuti oltre 76 milioni di pezzi, per un peso complessivo di 306 tonnellate ed un costo stimato a oltre 3400 miliardi di lire. Uno sforzo colossale: si capisce perché gli Stati membri abbiano previsto tre anni di tempo dal lancio dell'Unione monetaria all'arrivo nelle tasche degli europei delle nuove monete. [r. e.] Perché ad esempio l'Italia non ha ancora presentato alla Commissione europea il nuovo Programma di convergenza economica? Jacques Santer, il presidente della Commissione, lo ha sollecitato ancora, forte del fatto che la Francia, tra gli ultimi ritardatari, ha presentato il suo proprio ieri. «Bisogna prima conoscere i dati economici del '96», ha risposto Ciampi, la trimestrale di cassa che verrà approvata entro il 31 marzo. «Altrimenti si rischia di fare un aggiornamento che poi deve essere aggiornato di nuovo». Una volta avuti i dati, Ciampi vuole presentare il nuovo Dpef entro gli inizi di maggio, e subito dopo portare a Bruxelles il Piano di convergenza rivisto. Ci saranno anche nuovi calcoli per le pensioni? «Il piano comprenderà ogni aspetto della vita economica e finanziaria del Paese, e quindi anche la previdenza». Quanto poi alle correzioni di bilancio, Ciampi ha fatto capire che di manovrine non vuol sentir parlare. «Vi sono due elementi distinti. Il primo è un'eventuale manovra aggiuntiva. Ora posso dire che, con tutto il Consiglio dei ministri, siamo impegnati a realizzare i provvedimenti già approvati, altrimenti ci si lancia in una inutile corsa ai provvedimenti. Il secondo elemento parte da una considerazione: è no- stro interesse dare ima chiara indicazione che stiamo lavorando non solo per l'oggi, ma anche per il domani. Per questo il governo sta per preparare il nuovo Dpef e l'aggiornamento del piano di convergenza». E arriviamo al punto. «Per quanto riguarda l'anticipazione del bilancio per il 1998, ciò ha come presupposto un'intesa parlamentare sulla sessione di bilancio, in modo da poter chiudere grosso modo prima di ferragosto. Per essere più chiaro: con "accordo parlamentare" intendo un accordo tra maggioranza e opposizione sulla legge finanziaria». Il calendario ideale di Ciampi, cioè, sarebbe questo. Entro marzo la relazione di cassa, che si spera evidenzi conti in linea con le previsioni. A maggio si presenta il Dpef in Parlamento e il nuovo piano di convergenza a Bruxelles. A giugno intanto chiuderà la Bicamerale. Massimo D'Alema vorrebbe dedicare la sessione parlamentare d'au¬ «E se gli olandesi non ci credono vengano a controllare»

Persone citate: Ciampi, Jacques Santer, Massimo D'alema

Luoghi citati: Bruxelles, Danimarca, Francia, Italia