Bertinotti: no alle farmacie Spa

Bertinotti: no alle farmacie Spa Bertinotti: no alle farmacie Spa A Bologna guerra sulla privatizzazione BOLOGNA. E' una piccola privatizzazione (valore 50 miliardi), ma nel campo delle aziende municipalizzate potrebbe fare scuola. Il Comune di Bologna vuole cedere ai privati l'80% del capitale della Afm, la municipalizzata che gestisce 21 farmacie comunali e un magazzino e che nel 1995 ha chiuso il bilancio con un fatturato di 167,5 miliardi e utili per 1,6 miliardi. Rifondazione comunista si oppone ed accusa il sindaco Walter Vitali di volere vendere «una gallina dalle uova d'oro». La questione sarà sottoposta a referendum: a fine mese, a Bologna si voterà per decidere se le farmacie comunali debbano trasformarsi in una Spa. Negli stessi giorni, gli elettori sono chiamati ad esprimersi anche se fare o meno la nuova stazione, progettata dall'architetto catalano Riccardo Bofil. Due i quesiti a cui rispondere: 1) mantenere completamente la proprietà e la gestione pubbliche; 2) cederle in tutto o in parte a soggetti privati. Se vincessero i sostenitori della privatizzazione delle farmacie comunali, volute nel 1956 dal sindaco rosso Giuseppe Dozza, la Spa di Bologna potrebbe diventare il nucleo di una società regionale per la gestione delle farmacie comunali di tutta l'Emilia Romagna. L'economista Giacomo Vaciago, sindaco di Piacenza, vorrebbe entrare nella nuova Spa bolognese, conferendole le nove farmacie comunali piacentine. «L'obiettivo - dice - è lavorare sulla via Emilia: dopo Piacenza, potrebbero entrare Modena, Reggio Emilia e anche altre città. Alle aniministrazioni pubbliche resterebbe un pacchetto azionario attestato al 20-21%, in grado di bloccare le modifiche statutarie, di intervenire ed orientare la gestione. Una sorta di golden share a garanzia dell'interesse pubblico della società». Una garanzia che non basta a Rifondazione, per la quale se c'è una cosa che non deve essere privatizzata è tutto ciò che attiene alla sanità. Fausto Bertinotti l'ha detto giorni fa in un suo comizio a Bologna: «Non si lascia ai privati un servizio che funziona bene e fa utili, quasi tre miliardi attesi nel '96. E' un motivo soprattutto di buonsenso, non tanto ideologico». L'assessore al Bilancio Flavio Del Bono contesta le cifre di Rifondazione. «Non so dove le abbiano prese. In ogni caso, l'utile in percentuale sul fatturato è rimasto sempre sotto al 2,2% e due anni fa le farmacie comunali ci hanno addirittura rimesso: 364 milioni di buco che il Comune ha dovuto ripianare. Con l'ingresso di privati, gli utili sono destinati a salire e siccome il 20% resta in mano pubblica, se questo succede anche il pubblico ci guadagna». Le 21 farmacie comunali e il magazzino hanno già alcuni pretendenti. Un interesse è stato dichiarato da Cop Adriatica, il colosso cooperativo del consumo, che guarda con attenzione al possibile matrimonio tra supermarket e farmacie. Un pensierino l'ha fatto anche «mister Idrolitina» Giuseppe Gazzoni Frascara, entrato nel comparto sanitario con l'acquisizione delle Officine Ortopediche Rizzoli. Marisa Ostolani V

Persone citate: Bertinotti, Fausto Bertinotti, Flavio Del Bono, Giacomo Vaciago, Giuseppe Dozza, Giuseppe Gazzoni Frascara, Marisa Ostolani V, Walter Vitali