«Il vaccino sequestrato non è a rischio» di Emanuela Minucci

«il vaccino sequestrato non è a rischio» «il vaccino sequestrato non è a rischio» La Commissione per i farmaci: «Misura cautelativa» Il procuratore Raffaele Guariniello ROMA. Preoccupazione e timore dopo il sequestro del vaccino antinieningitc «Hibtiter» della Cyanamit Italia di Catania, per la cui produzione si utilizzano cervello e cuore di bovini. Un allarme partito da Torino, che ha fatto il giro della Penisola. Ma che, stando alle dichiarazioni ufficiali, è quanto meno eccessivo. Ieri, mentre il ministero della Sanità confermava il provvedimento, collegato all'inchiesta del procuratore aggiunto presso la pretura torinese Raffaele Guariniello (che indaga sui casi legati al virus della mucca pazza), i direttori delle cliniche pediatriche di tutt'Italia erano subissati dalle telefonate di genitori in cerca di rassicurazioni sulla salute dei propri figli. A gettare acqua sul fuoco è intervenuta Adriana Ceci della Commissione unica per il farmaco (Cui), che ha escluso rischi: «Quel vaccino ha precisato - non faceva parte dei prodotti segnalati dalle autorità europee come a rischio di trasmissione della Bse. Tuttavia, visti i meto¬ di di produzione e per maggioro cautela, gli organismi italiani hanno ritenuto di informare gli organi tecnici europei. Tutto qui. Questo il motivo per cui non deve innescarsi alcuna psicosi». In pratica si tratterebbe di una delle tante iniziative di prevenzione della encefalopatia spongiforme bovina. La professoressa Ceci ha poi aggiunto che «il vaccino in questione, come altre sostanze, è prodotto a partire da alcuni procedimenti che fanno uso di terreni di coltura contenenti cellule bovine. Nell'ambito dell'attività di farmacovigilanza operata dalla Cui' nei mesi scorsi era stato rilevato il problema di tali prodotti, in sintonia con le disposizioni europee per la riduzione del rischio della trasmissione della Bse. E trattandosi, in questo caso, di un vaccino autorizzato con procedure europee, la Cuf ha avvisato l'organismo scientifico europeo (Cpmp) di Bruxelles, dal quale si attende un parere tecnico». Il ministero della Sanità, invece, ha motivato così, il sequestro cautelativo dell'«Hibtiter»: «Il provvedimento è stato disposto attraverso il dipartimento di farmacovigilanza, nell'ambito di una strategia finalizzata a rimuovere dal mercato tutti i medicinali per la cui produzione si utilizzino tessuti di origine bovina, appartenenti alla prima classe di infettività quali cervello, fegato e midollo». Nella nota si legge anche che il provvedimento, disposto il 17 gennaio scorso, «non è collegato ad alcuna notifica di effetti avversi sulla salute, ma si basa sul parere dell'Istituto superiore di Sanità e della Cuf». Il ministero ha acquisito nei giorni scorsi un parere del comitato europeo per le specialità medicinali che sarà esaminato oggi dalla Cuf. La notizia del sequestro del vaccino «Hibtiter» ha convinto altre aziende come la Chiron (ex Biocine) di Siena a intervenire sul problema spiegando di aver provveduto a ritirare, in via precauzionale, il proprio vaccino antimeningite «con una lettera ai clienti, fin dallo scorso settembre». Un ritiro che, secondo Guariniello, è comunque scattato in ritardo, rispetto a quanto auspicato: «Non c'è quindi differenza in termini di potenziale rischio sui due prodotti». Tornando ai rischi sulla salute, anche Enrico Madon, direttore della clinica pediatrica dell'ospedale Regina Margherita di Torino, è prudente: «L'allarmismo scatenato dalla notizia del sequestro è senz'altro esagerato. Prima di tutto perché si tratta di un provvedimento cautelativo, poi perché la casa farmaceutica in questione gode di fiducia internazionale. Certo, è presto per fare previsioni, ma ancor più per drammatizzare». Emanuela Minucci lg. ma.]

Persone citate: Adriana Ceci, Ceci, Chiron, Enrico Madon, Guariniello, Raffaele Guariniello

Luoghi citati: Bruxelles, Catania, Italia, Roma, Siena, Torino