Un palco a Woodstock per i mitici Anni 60 di Franco Pantarelli
Un palco a Woodstock per i mitici Anni 60 Un palco a Woodstock per i mitici Anni 60 La Contea trasforma il terreno del raduno del y69 in un museo «Non siamo mai riusciti a fermare il pellegrinaggio dei nostalgici E allora investiamo sulla loro fedeltà» NEW YORK NOSTRO SERVIZIO I nostalgici degli Anni 60 avranno il loro museo e lo avranno in quello che è allo stesso tempo una località geografica e un luogo dell'anima di quegli anni: la mitica Woodstock. Le autorità di Sullivan, la Contea dello Stato di New York di cui fa parte il terreno in cui avvenne il famoso raduno del 1969, hanno deciso di acquistarlo e di costruirvi «qualcosa» che per ora non si sa ancora bene cosa debba essere: forse una specie di sede permanente per festival rock, forse addirittura una presentazione multimediale di ciò che avvenne lì 27 anni fa, sul modello - nientemeno - del Museo dell'Olocausto di Washington. Del resto, ai paragoni storici non c'è limite, in questi giorni: il promotore dell'iniziativa, il manager della Contea di Sullivan, Jonathan Drapkin, non ha avuto remore nel paragonare Woodstock a Gettysburg, il luogo della Guerra Civile del seco¬ lo scorso per antonomasia, quello in cui la vittoria del Nord segnò il «principio della fine» del Sud. Eppure lui, Drapkin, nel '69 aveva solo 13 anni, e di quei 400.000 giovani che per tre giorni se ne stettero ad ascoltare Joan Baez, Jimi Hendrix e gli altri, fumando marijuana e aggirandosi nudi in mezzo alla bolgia di fango in cui la pioggia aveva trasformato il campo, ha un ricordo solo televisivo. Drapkin ha presentato ai nove membri del Consiglio della Contea anche un piano dalle interessanti prospettive economiche. In questi anni, ha spiegato dati alla mano, i visitatori di quel luogo sono stati migliaia. A tenerli lontani non sono serviti gli sbarramenti, non è servito disseminare di fossati le stradine di campagna che portano 11 e non è servito neanche, come è accaduto una volta, scaricare nel campo cannonate di cacca di pollame. I «reduci» superano regolarmente tutte le difficoltà e ogni estate si presentano, piantano tende e trascorrono zioni repubblicane, racconta, e dopo tre giorni ripartì fornito di una solida fede democratica che non ha più abbandonato. I «reduci» guardano all'iniziativa con interesse ma anche con sospetto, temendo che quel loro luogo dell'anima possa diventare una specie di Disney land. giorni e giorni a ricordare il tempo che fu. Perché non smetterla con l'ostracismo nei loro confronti e tentare invece di «capitalizzare» la loro fedeltà? Così, il Consiglio lo ha autorizzato a «procedere» e gli ha affiancato Ira Cohen, l'attuale «ministro della Giustizia» della Contea che del raduno di Woodstock è un vero reduce. Vi arrivò con convin- Franco Pantarelli
Persone citate: Disney, Ira Cohen, Jimi Hendrix, Joan Baez, Jonathan Drapkin, Sullivan
Luoghi citati: New York, Washington
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