Stet, mina vagante per Prodi di Alessandro Mondo

Forza Italia: un colpo di mano che potrebbe anche avere conseguenze sulla Bicamerale Forza Italia: un colpo di mano che potrebbe anche avere conseguenze sulla Bicamerale Stet, mina vagante per Prodi Bertinotti e Ditti: metodi inaccettabili non è assolutamente detto che tutti debbano essere contenti. Ma con Dini ci siamo chiariti non solo sulla legittimità, ma anche sulla serietà della procedura seguita». Sarà, ma pochi minuti dopo il portavoce di Rinnovamento Italiano, Ernesto Stajano, ribadisce le critiche di Dini al metodo seguito da Palazzo Chigi. «Prodi - spiega Stajano - manifesta buona volontà, ma non può dare per risolti i problemi. Il colloquio non è stato assolutamente risolutivo. Permangono le nostre perplessità, non sul merito delle persone, ma sul metodo». La Stet, insomma, rischia di rappresentare il caso politico della settimana, con nuove tensioni nella maggioranza mentre l'opposizione strepita contro la lottizzazione. Giuseppe Pisanu di Forza Italia parla di «colpo di mano» e ventila conseguenze sulla Bicamerale: «Se la maggioranza dovesse procedere di questo passo, il governo potrebbe anche sopravvivere, ma la Bicamerale non andrebbe lontano». Antonio Tajani, sempre di Fi, parla di «ima balena rossa più vorace della vecchia balena bianca». Prodi risponde a suo modo: «Lo sa benissimo Berlusconi - commenta - cosa sono le lottizzazioni...». E, di fronte alle contestazioni di Bertinotti, il premier replica che «una nomina non può esser gradita a tutti. C'è un'espressione di non gradimento di Rifondazione, ma imparia¬ è vero dobbiamo riscoprirci anche nei nostri punti di ecellen- za». Deaglio, pessimista, insiste nel girare il coltello nella piaga. E a citargli la questione dell'entusiasmo, dice: «A Varese e dmtorni gli industriali si sono tassati complessivamente per 40 miliardi e hanno dato vita all'università di Castellanza, un'istituzione nuova, calibrata sulle loro esigenze e che funziona. A Torino il sistema industriale finanzia il Politecnico con non più di 4 miliardi l'anno». In realtà l'intimismo dei torinesi non ha nulla da invidiare a quello dei cuneesi e anche qui, gratta gratta, scopri storie di straordinaria imprenditorialità, molte delle quali nate però Il sindacalista Cgil Pietro Marcenaro «Qui c'è il sistema più avanzato al mondo per costruire le auto» però oggi italiani e stranieri cominceranno a scommettere, senza esitazioni, sull'operazione del secolo. E, in attesa del ballo dei miliardi che correranno sulle reti telematiche della Borsa italiana (ma anche della City e di Wall Street dove la Stet è quotata), non mancano i suggerimenti degli operatori. «Al mercato - avverte Francesco Taranto, amministratore delegato dei fondi Prime - non piacciono né la golden share né i tetti azionari», [u. b.] mo a rispettare le prerogative di ogni ministro». Sul piano politico, insomma, la situazione resta calda in vista delle delibere delle società interessate all'operazione di fusione che Ciampi intende condurre in porto nei tempi promessi a Bruxelles. Ma stamane i riflettori del caso Stet saranno tutti concentrati su Piazza Affari: mancano ancora, con gran dispetto degli operatori, i termini della maxifusione tra Stet e Telecom, Il leader di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti Sarà, ma è stato preso molto sul serio... «E' un avvertimento: guai a chi tocca i miei amici. Del resto Scalfari ha sempre avuto un rapporto difficile con la satira, non capisce che non può essere asservita alla linea politica di un giornale: sarebbe la sua fine ma anche quella del giornalismo». Si sente censurato? «No, con Mauro non ho avuto problemi, cosa che invece con Scalfari accadeva spesso: e pensare che ho contribuito alla demolizione dei suoi nemici, a partire da Craxi... Vede, quando l'Ulivo non era ancora al potere si diceva che non bisognava disturbare il manovratore: oggi questa maggioranza si è impossessata a tal punto delle leve del potere che non contempla il dissenso». Mentre lei non si considera «organico» al Palazzo. «Assolutamente. E in un certo senso sono rimasto solo, data la crisi in cui si dibatte la satira italiana. Se nel corso degli anni non si fossero distrutti i nuovi talenti, costretti ad asservirsi ai dogmi di Serra e compagni pur di mettere insieme il pranzo con la cena, ora non mi troverei in questa situazione». La vignetta di Forattini al centro della polemica Alessandro Mondo

Luoghi citati: Bruxelles, Castellanza, Torino, Varese