La congiura degli zaristi di Giulietto Chiesa
La congiura degli zaristi La congiura degli zaristi In prima linea il regista Mikhalkov Qui sopra il regista Mikhalkov, uno degli esperti incaricati di trovare idee su come restaurare l'identità russa, che ha proposto in una conferenza di ridare il potere politico agli Zar e quello religioso al Patriarca di Mosca GHEORGHIJ MIKHAILOVICH | deggiano sarebbero spiritualmente pronti ad accettare anche l'autocrazia e l'ortodossia come religione obbligatoria. Per questa ragione Gheorghij Satarov, uomo prudente, avrebbe elaborato un sistema moderato di reintroduzione monarchica. Che consisterebbe nel promuovere un ritorno tuale restaurazione monarchica. Il problema è il come. Non tutti i consiglieri presidenziali e gli esperti sarebbero altrettanto oltranzisti che Mikhalkov. Per quanto delirante sia la prospettiva di un nuovo zar russo alla vigilia del XXI secolo, non tutti coloro che la cal¬ nio del popolo russo». Dalle reazioni entusiastiche degli allievi ufficiali e del clero presente si potrebbe ritenere che questa prospettiva piaccia. Qualcuno anzi ritiene che iniziative di questo tipo sarebbero dei «ballons d'essai» per verificare le reazioni dell'opinione pubblica russa a una even¬ renditrice, ha un passato fìlo-britannico ma recentemente si è «convertita ta» Riunioni segrete nella dacia presidenziale per decidere come rilanciare f «identità russa» Per il cineasta «non ci rimane che restaurare Impero e Ortodossia» degli ultimi discendenti della famiglia imperiale, per il momento con funzioni cerimoniali, di rappresentanza. Una specie di simbolo, di ricordo del grande passato della Russia pre-rivoluzionaria, da esibire nelle cerimonie ufficiali. Può darsi che funzioni, ma non è certo. Forse per dare ai russi un'idea più precisa dello Stato in cui vivono ci vorrebbe qualcosa di più concreto. E sembra che una delle idee discusse nella dacia segreta sia quella di tornare alle effigi imperiali sulle future banconote russe. E sembra confermata - » alle idee di Pechino nonostante le smentite ufficiali dell'Amministrazione presi denziale - la dacia ristruttura ta nel villaggio di Maloe Kol ciughino che dovrebbe accogliere i discendenti degli zar. Fin qui tutto bene, più o meno. Solo che sorge un problema. Quali discendenti della dinastia? Di recente un certo signor Dalskij si è proclamato imperatore con il nome di Nicola III, affermando di essere nipote di Nicola II, cioè figlio dell'erede al trono Aleksej, sfuggito alle pallottole dei bolscevichi nella casa degli Ipatiev. Scartiamo pure questa ipotesi, anche perché il patriarca di Mosca sospetta che ci siano degli eretici dietro il signor Dalskij e Satarov non vuole inimicarsi la Chiesa ortodossa ufficiale. Ma restano pur sempre almeno due varianti cruciali. Una è quella gettata sul tavolo dal settimanale Ogoniok la scorsa settimana. Nell'ipotesi che i tre figli di Alessandro III (Gheorghij, Mikhail e Nicola II) siano scomparsi senza lasciare eredi, non resterebbe che rivolgersi all'altro ramo, quello del fratello di Alessandro III, cioè al gran principe Vladimir. Attraverso il figlio Kirill di quest'ultimo, fino al 1992 si sarebbe arrivati a Vladimir Kirillovic. Sicuro erede, almeno per questo ramo. Ma è deceduto nel 1992. Si può proseguire, tuttavia, perché Vladimir Kirillovic, sposato con Leonida Gheorghievna Bagrationi, della famiglia reale georgiana, diede alla luce Maria Vladimirovna, la quale, sposa a un erede degli Hoenzollern, ha finalmente un altro figlio maschio, il prossimo sedicenne Gheorghij Mikhailovic. L'erede sarebbe lui. Se non fosse che per questa linea bisogna fare ricorso a molte frazioni femminili, che non sarebbero legali in base a un decreto dello zar Paolo I, che aveva stabilito la validità della sola discendenza maschile. Non resterebbe allora che risalire a Nicola I, padre di Alessandro II e del gran principe Nicolaj Nicolaevic. Il cui nipote, principe Nicolaj Romanov, è vivo e ha 75 anni. E non crede alla restaurazione della monarchia. A Mosca questa variante piace poco. L'altra, quella di Gheorghij, consentirebbe perfino di avanzare pretese sulla Georgia. Giulietto Chiesa Ma resta il problema di identificare i legittimi eredi degli antichi sovrani
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