La gara tra il generale e il terrorista di Anna Zafesova

Il Cremlino appoggia l'ex comandante dell'armata ribelle contro la bestia nera Bassaev Il Cremlino appoggia l'ex comandante dell'armata ribelle contro la bestia nera Bassaev la gara tra il generale e il terrorista Presidenziali in Cecenia Per Mosca sono solo elezioni amministrative ma per i ceceni sono il sigillo dell'indipendenza pace firmato nell'agosto '96 dal generale Alexandr Lebed e il ritiro delle truppe russe la repubblica ribelle vive ormai di fatto nell'indipendenza e considera il negoziato con i russi soltanto come conferma del suo status sovrano. I candidati sono ben 19, ma i veri contendenti sono quattro. Il favorito sembra comunque Aslan Maskhadov, che durante i 18 mesi di guerriglia con le truppe russe ha comandato le forze indipendentiste. E' stato lui a firmare l'accordo di pace con Lebed e molti ceceni lo preferiscono perché unisce le virtù del guerriero e del politico. Maskhadov sembra anche il preferito - il male minore - per il Cremlino. I russi infatti lo considerano un «moderato», un uomo che considera con realismo le conseguenze dell'indipendenza della piccola e povera Cecenia, per giunta devastata dalla guerra, ed è disposto a trattare le condizioni e a fare concessioni a Mosca. Per aiutarlo, i russi hanno insistito per far votare anche i 300 mila profughi scorsa a un grande incontro dal titolo «Una nuova idea nazionale per la Russia» - presso l'Accademia del ministero degl'Interni dove, di fronte a un pubblico di allievi ufficiali e affollato di pope ortodossi, ha sostenuto a spada tratta la necessità di un «ritorno all'ortodossia, all'autocrazia e al ge¬ ASIA Rita Fan, 51 anni, imp ceceni sparsi in giro per la Russia e in maggioranza sostenitori di Maskhadov. Ma Grozny non ha accettato la proposta, temendo giustamente brogli nei seggi fuori dal suo controllo. La vittoria dell'avversario principale di Maskhadov invece per i russi sarebbe un vero incubo. E' Shamil Bassaev, la cui faccia barbuta fece il giro delle tv di tutto il mondo nel giugno '95, quando prese in ostaggio un intero ospedale a Budionnovsk per costringere il Cremlino a trattare la pace. Per i russi è un terrorista ricercato. Ma per parecchi ceceni (soprattutto per i giovani che hanno combattuto contro i soldati di Mosca) questo personaggio inquietante e carismatico che ha come idoli Che Guevara e Garibaldi è un eroe nazionale, l'unico in grado di riportare ordine e ricchezza dopo la guerra. A quanto risulta dagli ultimi sondaggi le elezioni saranno un testa a testa tra Maskhadov e Bassaev. Ma qualche chance ce l'ha ancora anche Movladi Udugov, ex ministro della propa- Sorveglianza armata dai tetti per la campagna elettorale cecena ganda degli indipendentisti, che promette in caso di vittoria un «ordine islamico» basato sul Corano. Fuori gioco invece pare l'attuale presidente Zelimkhan Jandarbiev, al quale i ceceni rimproverano di non aver mai partecipato alle operazioni di guerra, preferendo scrivere libri e poesie sull'indipendenza cecena in un nascondiglio sicuro. Comunque in questa situazione a Mosca non rimane che fare buon viso a cattivo gioco. Il premier russo Viktor Cernomvrdin ha dichiarato ieri che il Cremlino è pronto a collaborare con qualsiasi presidente ceceno. Ma nel frattempo si stanno già prendendo precauzioni: la Procura generale nei giorni scorsi ha fatto notare che la legge elettorale cecena contraddice quella panrussa e che i risultati del vo^n potrebbero essere invalidati. Risultati che comunque verranno messi in dubbio. Nonostante l'Osce dopo molte esita¬ zioni abbia deciso di inviare i suoi osservatori, sarà difficile assicurare un voto regolare in un Paese distrutto dalla guerra e dilaniato dalle lotte tra i clan. Ma un'unica cosa è certa: i ceceni voteranno per l'indipendenza. Anna Zafesova

Luoghi citati: Cecenia, Grozny, Mosca, Russia