Prodi: sulla Stet ricucio con Bertinotti
Il premier al governatore: la prossima manovra non può riguardare l'aumento delle imposte Il premier al governatore: la prossima manovra non può riguardare l'aumento delle imposte Prodi; sulla Stet ricucio con Bertinotti «Vitamina all'economia, lotta all'evasione che è grande» Quindi niente «aumento delle imposte»: «Staneremo gli evasori», ha sottolineato Prodi. Anche sul problema della Stet Prodi si è mostrato fiducioso: «I rapporti nella maggioranza - ha sostenuto il presidente del Consiglio sono buoni, costruiti con estrema lealtà e chiarezza. Con Rifondazione sapevamo fin dal primo giorno che non c'era accordo sulla privatizzazione della Stet. E infatti proprio su questo punto feci il discorso delle maggioranze variabili. Comunque ogni volta che sono emerse delle divergenze con Rifondazione abbiamo sempre trovato un modo per ricucirle, e questo credo che sia ancora più facile per il futuro che non rispetto al passato». Prodi ha quindi tenuto a precisare di non essere in balìa di Bertinotti nemmeno sulla Stet: «C'è - ha sottolineato una chiara distinzione: il prc è parte della maggioranza ma non è parte del governo, che si assume la responsabilità delle sue decisioni. Già, per qualche mese c'è stato un gioco a descrivere l'esecutivo come l'esecutivo di Rifondazione, ora hanno smesso perché si sono accorti che, all'esame delle decisioni, il governo ha una sua linea coerente». E l'ottimismo ha conti- nuato a ispirare tutti i discorsi di ieri di Prodi. «L'esecutivo - ha detto ancora il leader dell'Ulivo nel corso del suo incontro con gli elettori - sta dando l'esempio di come si devono amministrare le cose. Noi stiamo rinnovando il Paese sul serio e non avete sentito le liti tipiche del governo Berlusconi, i teatrini e le commedie. Oggi si respira un'atmosfera diversa: ho cominciato il mio mestiere da otto mesi e siamo già andati più avanti di 34 governi». Perciò, la «compagine governativa lavora tranquillamente»: «Non si litiga - ha sostenuto Prodi c'è fra noi grande armonia». Ma Prodi non ha potuto negare che qualche problema esiste. «Nel '96 - ha ammesso - c'è stato un calo dell'andamento dell'economia. Perciò adesso bisogna ricominciare ad iniettare delle dosi di vitamina nell'economia. E qualcosa abbiamo già fatto: abbia¬ mo cominciato con i provvedimenti sull'edilizia, con gli incentivi per l'automobile...». E c'è la disoccupazione, che è «la questione più difficile», per cui «è necessario inventare una ricetta». Poi, qualche parola e qui è tornato il proverbiale ottimismo prodiano - sulla Bicamerale: «E' un fatto importantissimo - ha detto il leader dell'Ulivo - perché così la costruzione si riforma seguendo una via normale: cominciamo a costruire la casa senza sfasciare le istituzioni. La difficoltà del governo non è il Polo, che non dà nessun problema, ma sono proprio le vecchie leggi, la burocrazia, e quindi la riforma della Costituzione ci aiuterà a rendere più efficiente l'Italia». Infine una promessa legata alla vicenda dell'aereo militare che cadde su una scuola di Casalecchio provocando morti e feriti: «Mi impegno assolutamente, come capo del governo, al risarcimento», ha affermato Prodi. e non el go
Persone citate: Berlusconi, Bertinotti, Prodi
Luoghi citati: Casalecchio, Italia
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