Nesi: un blitz senza ragioni di Raffaello Masci
Nesi; un blitz senza ragioni Nesi; un blitz senza ragioni «Questo governo si crede onnipotente» niche dei due sono ineccepibili. Non è questione di persone, ma di scelte. Il governo ha scelto una strategia precisa e l'ha ribadito con forza. E' il vizio dei politici, che si sentono onnipotenti...». Di chi sarebbe questo delirio di onnipotenza? «Ma del governo, ovviamente. Credono che scegliere dei tecnici preservi intatta la loro capacità di gestire l'intera privatizzazione, invece ogni tecnico ha la sua scuola, il suo modo di agire». Lei ha detto: «Hanno scelto Rossi? Tanto valeva scegliere Cuccia». E' questo concetto che vuole ribadire? «Le ripeto che io ho stima per il professor Rossi, ma nella sostanza le cose stanno cosi: la scuola è quella, che vuole». E a questo punto che farete? «Faremo esattamente quello che abbiamo fatto fino ad ora: ci opporremo ad un disegno di privatizzazione delle telecomunicazioni così come Prodi e i suoi lo hanno definito». Risiamo all'elogio delle parte- cipazioni statali? «Ma non scherziamo. Noi abbiamo proposto telecomunicazioni che fossero controllate dallo Stato, con un 10% dell'azionariato affidato ai dipendenti in un patto di fedeltà e un 30% al mercato. Guardi che questo è il modello Chirac, mica quello di Cuba. E c'era in alternativa anche un modello tedesco: un 20% privatizzato subito, un altro 20% tra tre anni e poi si sarebbe valutato il da farsi. Quindi non una ostilità alla privatizzazione, ma una cautela sì, perché le telecomunicazioni sono strategiche e lo Stato deve ponderare accuratamente l'alienazione di un simile comparto». Lo ammetta: sarà guerra. «Alle persone no. Però alla Camera saremo coerenti con le nostre scelte: continueremo ad astenerci». Ma il duo Prodi-Ciampi un affronto ve lo ha fatto. Ne vogliamo parlare? «Ne avrà già parlato Bertinotti con D'Alema». Raffaello Masci
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