«Non lo dica al sindacato»

« « Unii 1® dira ni sindacalo » D'Antoni: il richiamo va al governo IL LEADER DELLA CISL r ROMA ANTONI, Fazio ha voluto darvi una tirata d'orecclii affermando che la crescita dei redditi di chi già lavora non deve ostacolare l'aumento dell'occupazione? Insomma, il sindacato non sta diventando una forza conservatrice che tutela soprattutto chi già lavora? «No, non mi pare proprio che questo rilievo si possa rivolgere al sindacato, e men che meno alla Cisl. Tutto l'impianto della politica di concertazione che difendiamo con forza ha avuto per obiettivo il calo dell'inflazione e dei tassi di interesse, per favorire appunto il processo di sviluppo e l'occupazione. Come predica Fazio». Già, ma la tutela dei lavoratori, la crescita dei loro redditi non finisce per appesantire il costo del lavoro e quindi per ostacolare nuova occupazione? «Ma guardi che con la politica dei redditi, con l'accordo sul costo del lavoro del luglio '93 che noi difendiamo anche adesso per i metalmeccanici, ci limitiamo alla semplice salvaguardia del potere d'acquisto dei salari. Niente di più». Resta il fatto che specie al Sud il costo del lavoro aumenta, anche per la fine degli sgravi concordata in sede europea. E, per conseguenza, la disoccupazione rischia di aumentare ancora. Cosa bisogna fare? «La nostra proposta l'abbiamo già fatta, con coraggio. Un salario flessibile per i nuovi assunti, per creare i posti di lavoro che non ci sono. La Cisl ha messo in campo questa proposta perché vogliamo davvero il lavoro. Adesso aspettiamo la risposta dagli altri: dal governo, che deve attuare finalmente una politica attiva per il lavoro, e dalle imprese. Perché non devono solo stare a guardare la disputa interna al sindacato, fra noi e chi ci critica. L'ora è arrivata, basta con l'aspettare Godot. Fazio lancia un richiamo formidabile al governo perché attui il patto per il lavoro, perché bisogna riawiare subito il processo di sviluppo. Al nostro coraggio, adesso tocca a loro rispondere con i fatti». Il governatore di Bankitalia richiama anche l'attenzione sui rischi di pressioni sindacati di categoria, trovare la via giusta: decorrenza del contratto, durata, quantità salariali ecc. ecc.. Hanno tutte le carte in mano per trovare l'accordo. Nessuno può porre pregiudiziali. Come dice anche Confindustria: è arrivato il momento di stringere». Appunto, ma dal fronte Cgil-Fiom arrivano segnali ancora contraddittori, ad esempio, sull'eventuale prolungamento del contratto. Non è un ostacolo? «Certo è un atteggiamento altalenante. Alzare steccati non serve a nessuno. Quell'ipotesi si valuterà in sede negoziale, senza pregiudizi. Spesso si fanno chiacchiere inutili: se i sei mesi di prolungamento si risolveranno con l'una tantum, allora il contratto a quel punto durerà un anno e mezzo e non si finanziera proprio niente». Il leader della Cisl Sergio D'Antoni risponde a Fazio "Non accusi solo noi Si rivolga anche a governo e imprese»

Persone citate: D'antoni, Sergio D'antoni, Spesso

Luoghi citati: Roma