IL CONFLITTO CHE SPINGE INDIETRO di Giovanni Trovati

IL CONFLITTO CHE SPINGE INDIETRO IL CONFLITTO CHE SPINGE INDIETRO E ^ convincimento generale che siamo vicini al contratto dei metalmeccanici. La vertenza è in piedi da 9 mesi, troppi per non alterare in misura preoccupante i rapporti tra lavoratori e imprenditori: ieri a Bologna si è arrivati al lancio di uova contro i partecipanti al convegno della Federmeccanica. Un tempo i metalmeccanici aprivano la stagione delle contrattazioni e quanto ottenevano serviva da parametro per le altre categorie. Oggi chiudono ultimi, dopo chimici, elettrici, bancari, scuola, sanità, enti locali, ministeriali; e ultimi anche per i presumibili aumenti. Si deve dedurre che la classe operaia ha ceduto la primogenitura perché si è ridimensionata di numero (dai 3 milioni dell'autunno caldo è passata a 1 milione 700 mila imitai e qi.LÌndi di importanza? O si è nel giusto se si considera questo contratto come il contratto pilota di un nuovo corso clic vedrebbe la crisi riportare «il pendolo che regola la realtà sociale» - l'immagine è di Walter Mandelli, presidente della Federmeccanica dal '74 al 1980 dalle mani dei sindacati alle mani degli imprenditori? La trattativa è costata sinora 500 mila lire ai lavoratori che hanno aderito agli scioperi. Quanto alle aziende? La Federmeccanica accusa i sindacati di essere partiti con richieste inflazionistiche. I sindacati accusano la Federmeccanica di aver usato il contratto per condizionare la Finanziaria e ottenere un alleggerimento del peso contributivo; e replicano che la recente riduzione del tasso di sconto dimostra che Bankitalia ha giudicato non inflativa la proposta del governo e da essi accettata. Si ritiene possibile concludere il contratto anche perche in questi giorni il quadro di riferimento delle richieste e delle controproposte è cambiato per il calo dell'inflazione e del costo del denaro. Per valutare gli aumenti è bene considerare il valore in assoluto della somma che si aggiungerà in busta paga, e il suo valore in relazione alla necessità delle aziende di essere competitive nel mercato. Il contratto dei bancari per chiarire il pensiero - è stato il più generano di quelli conclusi nel '96 con 280 nula lire lorde mensili a regime. Ma parecchie banche ora sono costrette a chiedere di ridurre i salari. Sicilcassa e Kreditna hanno tagliato del 20%, altri casi sono annunciati. E preme il problema dell'esubero di personale. Se si conviene che la nostra società, complessa perché in continua evoluzione tecnologica e informatica, comporta crescenti rischi collettivi, si deve riconoscere che un contratto vale se risponde alle previsioni realistiche della situazione socio-economica almeno di alcuni anni. Nulla garantisce che il futuro segua i nostri desideri. L'asprezza della trattativa induce a credere che sindacati e Federmeccanica (e con essa la Confindustria) stiano accantonando le ambizioni di essere protagonisti del cambiamento sociale. Al di là delle belle parole ripetute anche ieri a Bologna - identificandosi nella gestione di mi contratto che di fatto finisce per preoccuparsi dell'esistente e poco o nulla di chi non ha lavoro, abdicano ai partiti il compito di realizzare una politica dei redditi. E questo è un passo indietro. Giovanni Trovati

Persone citate: Walter Mandelli

Luoghi citati: Bologna